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Interviste

McSorley: “Schlegel ci ha dato di nuovo una chance, ma ora è tempo di dargli una mano”

Il coach dopo la sconfitta con il Langnau: “Abbiamo iniziato bene ma non siamo riusciti a battere Punnenovs, poi la partita è cambiata. Dobbiamo giocare più vicini alla porta avversaria, ora dovremo recuperare questi punti altrove”

LUGANO – Il Langnau si è confermato una volta di più un avversario insidioso, ed a farne le spese venerdì è stato il Lugano, che davanti al suo pubblico non è riuscito a trovare il modo per indirizzare sui suoi binari una partita in cui i bianconeri hanno poi sbandato più volte, sino ad incassare la prima sconfitta stagionale.

“Nei primi 10-12 minuti sembravamo i Tampa Bay Lightning… Ci siamo creati diverse opportunità, giocato con velocità e sembravamo in grado di poter prendere in mano la partita”, ha commentato coach Chris McSorley. “Non abbiamo però trovato la soluzione per battere Punnenovs, e con il proseguire della sfida ci siamo presi troppi rischi e loro ne hanno approfittato”.

Cosa vi è mancato per riuscire a trovare quei gol che avrebbero cambiato la direzione della partita?
“Schlegel ha fatto ciò che poteva per darci una possibilità, ma dobbiamo giocare più vicini alla porta avversaria, è così che si vincono le partite… Ci troviamo in un processo di crescita, e dovremo capire in che modo giocare per avere successo. Abbiamo i giocatori giusti e lo spirito giusto, ma bisogna iniziare a farsi trovare nelle zone più calde della pista”.

Il vostro portiere è stato nuovamente il migliore in pista, è una buona notizia ma deve anche far riflettere sul contributo del resto della squadra…
“Sicuramente Schlegel ha bisogno di una mano. In questo momento l’unica cosa che non sta facendo per la squadra è segnare dei gol, dunque dobbiamo sicuramente aiutarlo. Quella di venerdì era una partita che avremmo dovuto vincere, ora starà a noi andare a prendere punti in altri match in cui non ci si aspetta di ottenere la posta piena”.

Quando avete avuto a disposizione quella doppia superiorità numerica la partita poteva essere potenzialmente ad un crocevia, ma non avete inciso…
“Ho chiamato il timeout in quel momento perché sapevo che se fossimo riusciti a segnare, avremmo potuto girare il momentum. I giocatori che avevamo in pista sapevano esattamente cosa fare, anche perché le fasi di 5-contro-3 sono piuttosto standard per tutte le squadre, ma l’esecuzione non è stata sufficiente e non è arrivato nessun pericolo dai nostri tiratori. Sappiamo tutti le capacità di questa squadra, possiamo essere un top team, ma alla fine dei conti la responsabilità è mia e bisognerà trovare il modo di portare a casa i risultati”.

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