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Interviste

McSorley: “Non sono qui per essere gentile, ora basta chiacchiere e passiamo ai fatti”

Il coach: “Dobbiamo essere più motivati nel buttare dischi sulla porta. Questo è lo stile di gioco che abbiamo deciso il 2 agosto, adesso non possiamo deviare dal nostro piano e abbiamo bisogno che tutti tirino dalla stessa parte”

LUGANO – Al termine della sconfitta casalinga rimediata contro il Bienne, a lungo dallo spogliatoio bianconero non è uscito nessuno. Uno degli ultimi a presentarsi alla stampa è stato Chris McSorley.

Scusate per l’attesa”, ha esordito l’allenatore bianconero Chris McSorley. “Sicuramente non sono felice, questa era una partita che avremmo dovuto vincere, ma non siamo stati in grado di farlo. Sto spingendo, sto spingendo forte, perché non è dalle vittorie che impari, ma dalle sconfitte. Dobbiamo imparare da questa sconfitta, dobbiamo avere il senso d’urgenza di andare davanti alla porta avversaria e dobbiamo arrivare lì con un umore davvero cattivo. Questo è quello che dobbiamo fare e questo è il modo in cui dobbiamo giocare. Con la stazza e il fisico che abbiamo in squadra, abbiamo bisogno che questo tipo di giocatori giochino di conseguenza; dobbiamo dominare davanti alla porta”.

È insomma una sconfitta difficile da digerire questa…
“Abbiamo avuto troppe occasioni da gol per raccogliere così poco, ora dobbiamo trovare un modo per spingere – anche con il naso, se necessario – più dischi oltre la linea di porta. Non sono stato assunto per essere gentile, ma per essere efficace e per impiantare nella squadra la motivazione di giocare duro davanti alla porta. Questo è il momento in cui gli allenatori iniziano ad allenare. Abbiamo avuto un meeting di squadra dopo la partita e li abbiamo informati che se vogliamo essere un gruppo tosto, dobbiamo smetterla con le chiacchiere e far seguire i fatti alle parole. Sabato sera non potremmo essere in un posto migliore per mettere in pratica tutto questo. Sarà una partita complicata, sul ghiaccio scenderanno due squadre molto disperate e per noi sarà una buona occasione per fare un passo in avanti ed iniziare a giocare nel modo in cui dobbiamo”.

C’è stata anche un po’ di sfortuna, trovare qualche rete nella fase iniziale avrebbe dato alla partita una direzione diversa…
“Ci sono solo due tipi di fortuna: quella a favore e quella a sfavore. Una volta mi è stato detto che se aspetti abbastanza a lungo, cambierà sempre. Penso che noi abbiamo atteso abbastanza e ora dobbiamo cominciare ad avere un po’ di fortuna al nostro fianco, con i dischi che iniziano ad entrare in porta, e il momento migliore per questo cambiamento è sabato. Abbiamo bisogno di avere un gruppo di giocatori molto motivato nel buttare dischi sulla porta. Questo è il nostro stile di gioco che abbiamo deciso il 2 agosto, noi allenatori siamo stati chiarissimi nell’affermare ciò e adesso non possiamo deviare dal nostro piano, abbiamo bisogno che tutti tirino dalla stessa parte. Sono convinto che possiamo farlo, sono dei bravi ragazzi, a cui importa fare bene, sono intelligenti e capaci, e adesso sta a noi allenatori di dimostrare il nostro valore”.

Hai parlato soprattutto dell’attacco. È stato questo il problema più grande venerdì sera? Non la difesa?
“Buona domanda. Penso che in questo momento ci stiamo concentrando così tanto sul nostro attacco perché se hai una, due, tre occasioni e il disco non entra, poi la squadra inizia a scostarsi dal gameplan per cercare di compensare e a volte quando cambi il tuo equilibrio tra attacco e difesa, inizi a concedere occasioni da gol. C’è un motivo per cui il Bienne è ancora imbattuto, ma la partita era lì da prendere se volevamo, ma non l’abbiamo fatto. C’è stata anche della sfortuna con Riva che è scivolato, ma è un grande giocatore e dà tutto ad ogni cambio. Questo è l’hockey e buone squadre avrebbero trovato un modo per rientrare in partita. In ogni caso, non diamo la colpa a Riva e a nessun altro giocatore, buone squadre si proteggono a vicenda e trovano un modo per riprendersi la partita. Come detto, credo davvero in questa squadra e nella direzione in cui vogliamo andare, ma ora ci troviamo ad un bivio: o tutti saltano a bordo e andiamo nella giusta direzione, oppure… no. Se vogliamo essere un top team, dobbiamo far seguire i fatti alle parole”.

Fin qui hai sempre schierato Schlegel, che ha ricambiato la fiducia con ottime prestazioni. Questo weekend vi aspetta il primo back-to-back, come hai in mente di gestire i portieri?
“Posso avere tempo fino a mezzanotte per rispondere? (sorride, ndr). È una scelta difficile da fare, perché sicuramente Fatton può giocare, ma probabilmente anche Schlegel è pronto a scendere di nuovo in pista. Penso che andrò a dormire e prenderemo questa decisione sabato mattina, dopo aver parlato anche con Michael Lawrence (allenatore dei portieri, ndr)”.

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