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Ambrì Piotta

Matte: “Restiamo concentrati a breve termine, il lavoro quotidiano è la base di tutto”

L’assistente dopo la settima vittoria di fila: “Non lasciamoci andare a proiezioni future. Sabato siamo stati capaci di non farci prendere dalle emozioni, è importante acquisire maturità in queste situazioni, specialmente in trasferta”

PORRENTRUY – È un René Matte evidentemente contento quello incontrato al termine del successo ottenuto nel Giura, con l’Ambrì Piotta capace di superare un battagliero Ajoie ed ottenere così il suo settimo successo consecutivo.

“Non è mai facile giocare qui, davanti a questo pubblico che dà tanta energia. In entrata abbiamo giocato bene e semplice, poi loro hanno reagito”, ha commentato l’assistente allenatore di Cereda. “Siamo stati capaci di non farci prendere dalle emozioni, è importante acquisire maturità in queste situazioni, specialmente in trasferta. Loro hanno approfittato di due powerplay, ma siamo stati capaci a gestire il finale con molto sacrificio e bloccando diversi tiri. Chiaramente il risultato di 6-2 è bugiardo, 3-2 sarebbe stato il punteggio corretto che avrebbe rispecchiato l’andamento del match, d’altronde sapevamo che sarebbe stata una sfida difficile”. 

Una scelta per certi versi coraggiosa, e indubbiamente molto difficile è stata quella di sacrificare Formenton, autore di una grande prova 24 ore prima contro il Berna. Come si è svolta in questo senso la decisione all’interno dello staff tecnico?
“Effettivamente si è trattata di una scelta molto dura da prendere. La decisione di schierare Juvonen contro l’Ajoie era in sostanza già stata presa prima del weekend. Janne meritava di giocare in questo fine settimana, lo stesso vale per Conz. Cereda sabato mattina in ufficio ha chiesto a me e Landry la nostra opinione su quale attaccante togliere dal line-up, anche perché i due difensori sono due veri guardiani e ti controllano il gioco. È dunque difficile togliere Heed o Virtanen, specialmente se giocano in questa maniera. Si è dunque discusso, noi abbiamo detto la nostra, poi ovviamente la decisione finale è spettata esclusivamente a Cereda”.

Sette vittorie consecutive e quarto posto in classifica. Ora si tratta di trovare l’equilibrio giusto tra il cavalcare l’onda dell’entusiasmo senza però montarsi la testa e staccare i piedi da terra. Non per forza evidente…
“È vero, ma è un bel problema. Quando le cose vanno male devi cercare le soluzioni, scavare i motivi dell’insuccesso e cercare di tenere alta la motivazione. Ora invece bisogna mantenere appunto la positività senza che ciò si tramuti in euforia. Il lavoro quotidiano è alla base di tutto, è imperativo continuare a pensare a breve termine, concentrarsi sulla prossima partita senza lasciarsi andare troppo in proiezioni future”.

Raccontaci infine come si è svolta la settimana trascorsa senza Cereda durante la pausa dedicata alla Nazionale. Tu e Landry eravate in costante contatto con lui?
“Il grosso della pianificazione era già stato fatto prima della partenza di Luca, quindi sapevamo esattamente su cosa lavorare . Durante questi momenti senza partite si fanno cose differenti. Quando giochi lavori spesso sul collettivo, mentre durante le pause si pone l’accento sulla tecnica e la tattica individuale come ad esempio la protezione del disco, il recupero di quest’ultimo, la tecnica di bastone e tante altre cose.

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