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Ambrì Piotta

Manzato sostiene lo sforzo biancoblù, il Davos è piegato!

Con un effettivo contato e privi pure di Rohrbach dopo pochi minuti, i biancoblù battono in trasferta i lanciatissimi grigionesi e abbandonano l’ultimo posto

Manzato sostiene lo sforzo biancoblù, il Davos è piegato!

DAVOS – AMBRÌ

1-2

(0-1, 0-1, 1-0)

Reti: 6’43 Neuenschwander (Pinana) 0-1, 29’27 Mazzolini (Goi) 0-2, 55’33 Egli (Bader) 1-2

Note: Vaillant Arena, 3’389 spettatori. Arbitri Hebeisen, Dipietro; Gnemmi, Cattaneo
Penalità: Davos 3×2′, Ambrì 3×2′

DAVOS – Ha stretto i denti l’Ambrì Piotta, ancora una volta. Con un’infermeria già affollata e che ha visto aggiungersi Conz domenica pomeriggio e Rohrbach nel primo tempo della sfida di Davos, la squadra di Cereda non si è fatta scoraggiare, ed ha ottenuto nei Grigioni un successo carico di significati.

I leventinesi hanno infatti ben interpretato la partita, unendo al giusto equilibrio tattico quella compattezza che sta sempre più permettendo alla squadra di colmare il “gap” con le meglio attrezzate rose avversarie – anche se nell’occasione pure i gialloblù non scherzavano con le assenze – e martedì si ha avuto il perfetto esempio di come possano esserci modi diversi per arrivare ai tre punti.

(PPR/Gian Ehrenzeller)

Fondamentale è infatti stato l’apporto del bottom six, che ha saputo assicurare una grande energia in forecheck soprattutto nella prima metà di gara, trovando addirittura due gol con gli “insospettabili” Neuenschwander e Mazzolini, premiati per il loro prezioso lavoro.

Tutto questo è però stato solamente la punta dell’iceberg biancoblù, composto da tanti altri elementi tipici dell’identità forgiata da Cereda, come un grandissimo numero di tiri bloccati – il totale parla addirittura di 22 – ed elementi come un Fohrler chiamato a giocare praticamente tutta la partita in attacco, così da sopperire all’infortunio occorso a Rorhbach.

Il numero 9 ha infatti avuto la peggio da un contrasto di Jung – colpo con il pattino da riguardare – e non ha più fatto ritorno in pista. Nel finale pure Müller è dovuto tornare in panchina dolorante, ma il suo tiro bloccato così come il brutto (e pure ingenuo) check di Corvi nel finale non sembrano aver portato a conseguenze conseguenze.

(PPR/Gian Ehrenzeller)

E ci mancherebbe, perché arrivati a questo punto l’Ambrì ha davvero fatto di tutto per guadagnarsi un po’ di fortuna… Fortuna che in un paio di circostanze ha perlomeno aiutato Manzato, ad esempio su quel palo colpito da Corvi oppure quando Ambühl non ha trovato la mira giusta nonostante una porta praticamente sguarnita.

Episodi, che sono solamente dettagli in un’ottima prestazione fornita da Manzato, che poteva forse fare meglio solo sul gol concesso ad Egli nel finale di incontro. Il portiere, così come l’intera squadra, anche in quel momento ha saputo evidenziare una certa calma, ed in questo senso è stato significativo vedere come i biancoblù non siano mai andati nel panico, anche in quei momenti in cui il Davos ha spinto con grande insistenza.

Complessivamente gli uomini di Wohlwend hanno controllato con maggior frequenza le iniziative, mentre l’Ambrì ha mostrato quella sicurezza importante quando ci si trova in trasferta, che ti permette di essere minaccioso non appena l’avversario commette una leggerezza.

L’altra faccia della medaglia ha però visto D’Agostini e compagni mancare del giusto killer instinct, in particolare in quel finale di periodo centrale in cui l’Ambrì si è visto presentare su un piatto d’argento le opportunità per infilare un pesantissimo 3-0.

Un disco gestito in maniera sciagurata da Du Bois ed un paio di altre leggerezze non hanno però messo all’angolo il Davos, che nel terzo tempo ha dunque provato a rientrare.

Come detto però gli ospiti hanno sempre mantenuto una certa calma, con la segnatura di Egli che è arrivata in un momento in cui il match sembrava potersi spegnere piano piano, salvo poi riaccendersi – almeno sulla carta – in maniera improvvisa.

L’Ambrì nel finale però ha retto, e può ora gestire un’intera settimana di “pausa” con delle ottime sensazioni dopo aver battuto in sequenza Zugo e Davos. Fa bene al morale anche aver lasciato l’ultimo posto in eredità al Rapperswil, così come vedere la linea a tre punti di distanza.

Ora c’è da tirare il fiato e sperare in qualche rientro, ma visto come la squadra di Cereda ha reagito ad un numero ridicolo di avversità, non si può che guardare avanti con fiducia.


IL PROTAGONISTA

Daniel Manzato: Il portiere biancoblù è stato tra i fattori principali che hanno portato l’Ambrì alla vittoria, con diversi interventi importanti soprattutto nella porzione centrale della sfida che hanno impedito al Davos di dare concretezza al suo miglior momento.

Il veterano si è così confermato su ottimi livelli, ed ora che dovrà sostenere la squadra da qui a fine anno vista l’assenza di Conz, la prestazione di martedì permette di scacciare via almeno qualche pensiero negativo dopo l’ennesimo infortunio.


HIGHLIGHTS

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