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Ambrì Piotta

L’Ambrì trova una vittoria dai mille significati, Berna piegato 6-3!

AMBRÌ – BERNA

6-3

(1-2, 1-1, 4-0)

Reti: 1’40 Ebbett (Lasch, Scherwey) 0-1, 11’23 Kamber (Fora, Lhotak) 1-1, 17’53 Moser (Krueger, Hischier) 1-2, 37’03 Bianchi 2-2, 37’22 Ebbett (Lasch, Bodenmann) 2-3, 43’14 Hall (Pesonen, Mäenpää) 3-3, 45’20 Pesonen (Kamber, Trunz) 4-3, 56’47 Fuchs (Mäenpää) 5-3, 58’46 Bianchi (Kostner) 6-3

Note: Valascia, 4’137 spettatori. Arbitri Fischer, Kurmann; Castelli, Obwegeser
Penalità: Ambrì 4×2′, Berna 4×2′

AMBRÌ – Ci sono vittorie che possono forgiare il carattere di una squadra, e che hanno un valore ben più ampio dei tre punti che si vanno ad aggiungere alla propria classifica. Il successo dell’Ambrì Piotta sul Berna ne è un chiaro esempio.

Reduci dalla bella prova di Ginevra, i biancoblù sono riusciti addirittura a migliorarsi e a portare in pista una prestazione in cui è davvero spiccata l’unità d’intenti di questo gruppo che, dopo aver vissuto un periodo buio, è riuscito a risolvere i problemi che aveva all’interno – qualsiasi essi fossero – e si presenta ora rinato in tutto e per tutto.

D’altronde solo un paio di settimane fa la squadra di Kossmann sarebbe caduta come un castello di carte davanti alle avversità affrontate dall’Ambrì martedì sera, con il Berna ed alcune controverse decisioni arbitrali che hanno fatto di tutto per mettere in ginocchio i padroni di casa.

Basti pensare al gol di Ebbett arrivato dopo soli 100 secondi di gioco, al 3-2 sempre a firma del canadese caduto a soli 19 secondi di distanza dal sudato pareggio di Bianchi, oppure a quei fischi frettolosi che avevano negato due gol all’Ambrì quando si era sul 2-1, con entrambi i puck che avevano superato Aebi quando il gioco era oramai fermo. Non si può parlare di reti annullate – perchè, se arrivate dopo il fischio, di fatto non sono mai esistite – ma certo è che quelle due azioni avrebbero potuto svilupparsi in maniera diversa, se solo gli zebrati avessero avuto un po’ più di sangue freddo.

Ma tant’è. L’Ambrì è una squadra che ha ritrovato una sua identità e che ora riesce a credere nei propri mezzi, ed un secondo tempo frustrante non è bastato per far desistere i leventinesi. Ma d’altronde che i biancoblù fossero in grado di tenere testa al Berna lo si era capito già dall’inizio, quando i padroni di casa erano riusciti a contenere abbastanza bene le sfuriate di un Berna capace di evidenziare un buon possesso disco, ma che con la testa non è mai apparso al 100% alla Valascia.

Le reti degli orsi sono infatti arrivate da circostanze isolate, ed anche un po’ aiutate da un Descloux che almeno su un paio di gol poteva sicuramente fare meglio, ma che per il resto ha saputo nuovamente giocare una buona partita, parando complessivamente 29 tiri e compiendo alcuni interventi decisivi, specialmente quando il match rischiava di scivolare sul 3-1.

Quelle tre penalità praticamente consecutive rimediate dall’Ambrì ad inizio secondo tempo hanno infatti rotto il ritmo dei padroni di casa, che si sono riportati in carreggiata grazie ad uno stupendo gol di Elias Bianchi, che completerà poi la serata firmando la doppietta a porta sguarnita, dopo che ad inizio periodo centrale la gioia del gol gli era stata negata dal palo.

Con 20 minuti da giocare i leventinesi sono però tornati a proporre il loro gioco, che erano riusciti a mettere in pista già nel primo tempo, salvo essere puniti da quel 2-1 di Simon Moser arrivato proprio nel momento migliore dei locali. Dopo il nuovo pareggio firmato da Hall, in scia ad un powerplay, la sensazione era che l’Ambrì avesse posto le basi per fare suo il confronto, ed in questo senso il bel gol di Pesonen è arrivato quasi come una meritata conferma, più che una sorpresa.

A quel punto Jalonen ha cercato di correre ai riparti. Aebi – schierato per la prima volta da titolare in stagione, forse denotando un po’ di supponenza – è stato sostituito da Genoni, mentre sul fronte offensive il Berna ha iniziato a girare praticamente a due linee, nella speranza che i vari Arcobello, Ebbett e Lasch togliessero le castagne dal fuoco.

Il gioco dell’Ambrì da qualche partita a questa parte è però più calmo, pulito, lineare. Le uscite dal terzo in preda al panico sono decisamente meno frequenti, e quando si deve difendere un vantaggio la fiducia nei propri mezzi è un elemento fondamentale… Così come lo è la capacità di concentrarsi semplicemente nel far uscire il disco dal proprio terzo quando è necessario, magari incorrendo anche in una liberazione vietata e venendo costretti a chiamare il timeout per riprendere fiato.

Fuchs è poi stato eccezionale nel freddare Genoni con un grande tiro di polso, che ha chiuso la partita. L’Ambrì ha potuto festeggiare una vittoria meritata dal primo all’ultimo minuto, macchiata veramente da pochissime sbavature – Zgraggen ha forse fatto qualche errore di troppo, mentre un cambio mal valutato da Trunz quasi portava al 4-4 – e valorizzata dall’aver saputo recuperare nel punteggio per ben tre volte il Berna, che si presentava il Leventina con 11 vittorie nelle ultime 12 partite.

Quattro vittorie nelle ultime cinque sfide non tolgono l’Ambrì Piotta dai guai, ma ciò che realmente conta in questo momento è poter affermare di essere finalmente usciti dalla crisi, che più che di risultati appariva essere di gruppo e di identità. La squadra ora c’è, e con prestazioni come quella di martedì sarebbe uscita applaudita dalla Valascia anche in caso di sconfitta.

Il prossimo weekend i biancoblù saranno chiamati a scendere in pista unicamente sabato, avendo così la possibilità di concentrare tutte le forze su un’unica sfida, quella contro il Langnau. Se arriveranno i tre punti, allora sì che la crisi sarà veramente alle spalle, perchè quella di sabato sarà anche una prova di maturità. Una volta superata, si potrà tornare a dare qualche timida occhiata alla classifica.

fattore2HA VINTO LA SQUADRA MIGLIORE: L’Ambrì è riuscito a vincere semplicemente perchè, sull’arco dei 60 minuti, è risultato essere la squadra migliore, che non necessariamente coincide sempre con quella più forte.

La forza i biancoblù devono trovarla a livello collettivo e, anche se diverse individualità sono in buona forma, è sempre giocando assieme ed in maniera unità che questa squadra potrà avere successo. L’Ambrì se ne è reso conto, per una sera il Berna lo ha invece dimenticato.

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