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Ambrì Piotta

L’Ambrì prova a reagire ad un inizio da incubo, ma lo ZSC è troppo forte

ZSC LIONS – AMBRÌ

5-2

(3-1, 1-1, 1-0)

Reti: 2’20 Blidenbacher (Cunti, Seger) 1-0, 6’23 Herzog (Nilsson, Matthews) 2-0, 10’36 Künzle (Suter, Siegenthaler) 3-0, 13’44 Giroux (Pestoni) 3-1, 23’07 Bastl (Hamill) 3-2, 33’11 Suter (Künzle, Shannon) 4-2, 51’38 Suter (Seger, Schlegel) 5-2

Note: Hallenstadion, 9’544 spettatori. Arbitri Eichmann, Mollard; Bürgi, Kohler
Penalità: ZSC Lions 3×2′, Ambrì 2×2′

ZURIGO – Non ce l’ha fatta l’Ambrì Piotta a centrare la terza vittoria consecutiva, con i biancoblù che si sono dovuti inchinare per 5-2 – tutte le partite della settimana sono finite con questo risultato! – al cospetto di uno Zurigo troppo superiore per essere seriamente messo in difficoltà.

Indubbiamente peccato aver compromesso la sfida nei dieci minuti iniziali, durante i quali i Lions hanno fatto letteralmente quello che hanno voluto, sfruttando due powerplay entrambi guadagnati da Auston Matthews ed insaccando addirittura il 3-0 già al 10’36.


(© Berend Stettler)

Nel frangente sono emersi diversi limiti della rosa leventinese, che ha aggiunto alla classe superiore degli avversari anche una bella dose di disattenzione, basti andare a rivedere le segnature di Herzog, dimenticato tutto solo nello slot, oppure di Künzle, lasciato libero di insaccare dopo assist spettacolare di Pius Suter.

3-0 e tutti a casa? Non proprio, questo nonostante il timeout chiamato da Pelletier dopo il raddoppio locale non sembrava aver sortito un grande effetto. Nel corso del primo tempo l’Ambrì non aveva saputo costruire molto in fase offensiva, con il gol di Giroux arrivato “dal nulla” e propiziato da un assist stupendo di Pestoni, ma in definitiva i biancoblù mai avevano saputo operare una pressione prolungata sul giovane Schlegel.

Gli uomini di Pelletier sono però ritornati in pista con ben altro piglio, ed hanno giocato un buon periodo centrale. Dopo pochi minuti Bastl – omaggiato dai Lions ad inizio match – ha infatti trovato il gol dell’aggangio in powerplay, riaprendo un match che sembrava destinato ad essere “ucciso” da lì a poco da Matthews e compagni.


(© Berend Stettler)

Fatta eccezione per un primo tempo passato a rincorrere i Lions, l’Ambrì ha avuto il pregio di non rinunciare mai alla convinzione di poter girare la partita, ed il 3-3 è stato sfiorato a ripetizione dai vari Lhotak, Emmerton ed Hamill, ad un nulla dal convertire a rete il puck dell’ipotetico pareggio. Quella è stata la fase migliore della partita per gli ospiti.

I padroni di casa hanno però una rosa che permette loro di dettare i ritmi su cui vengono giocate le partite, ed ecco che nel momento in cui i biancoblù si sono affacciati un po’ troppo spesso dalle parti di Schlegel, è arrivato puntuale il 4-2 di Suter, autore di una prestazione maiuscola e che firmerà poi anche il definitivo quinto sigillo, ottenuto in ginocchio dopo contrasto falloso di Chavaillaz.

Anche in questo caso, però, i biancoblù hanno mostrato buon carattere e determinazione, “dimenticandosi” di ritrovarsi in una situazione quasi impossibile da rimediare e continuando a macinare gioco. Sia l’inizio del terzo tempo che le fasi immediatamente successive al 5-2 hanno infatti messo in mostra alcune belle combinazioni, che non sono però state supportate dal necessario killer instinct.


(© Berend Stettler)

Una sconfitta all’Hallenstadion ed al cospetto di una squadra che è ora arrivata a sei vittorie consecutive non deve comunque pesare più di tanto, soprattutto alla luce di una determinazione che ha raggiunto ancora dei buoni livelli, unita ad alcune trame comunque apprezzabili.

Da sottolineare però il fatto di quanto lo Zurigo abbia dimostrato di essere superiore ai biancoblù, con i padroni di casa che hanno fatto davvero il bello ed il cattivo tempo nei primi venti minuti di gara, e sono poi tornati a dare il meglio solo nel momento in cui l’Ambrì si è fatto davvero minaccioso.

Di positivo, oltre alla capacità di reagire ad un inizio disastroso ed una certa continuità nel gioco negli ultimi 40 minuti, c’è il fatto di aver visto Giroux ritrovare il gol, così come aver constatato come Pestoni sia tornato ad avere nuovamente un buon impatto sul match. Positiva la prova anche della linea formata da Monnet, Emmerton e Lhotak, con il primo però meno in luce rispetto alle sfide di martedì e venerdì. Da sottolineare anche alcune puntate offensive di Chavaillaz, che dopo l’infortunio sta prendendo sempre più confidenza ed iniziativa.


(© Berend Stettler)

Dopo un periodo difficile si chiude dunque una settimana positiva per l’Ambrì Piotta, che è passato dall’avere un allenatore in forte dubbio a tre prestazioni consecutive che lasciano ben sperare. C’è poco tempo per fiatare però, perché martedì i biancoblù sono attesi alla difficile trasferta di Berna, mentre il weekend sarà caratterizzato dalle sfide con Davos e Lugano.

fattore2

DUE PIANETI DIVERSI: L’Ambrì Piotta ci ha provato ed ha fatto ciò che era nelle sue possibilità, ma il divario tecnico che separa i biancoblù dagli ZSC Lions è davvero troppo grande.

Lo Zurigo vanta quattro linee offensive dalla qualità eccezionale e, tra giocatori d’esperienza ed un Matthews anche sabato sera da strabuzzarsi gli occhi, quando i padroni di casa decidevano di alzare il ritmo non ce n’era per nessuno.

Per vincere contro un avversario del genere bisogna giocare una partita perfetta, ma dopo tre gol concessi in dieci minuti il compito diventa… fuori da questo mondo.

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