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Ambrì Piotta

L’Ambrì paga il prezzo di un pessimo inizio, vince l’Ajoie

I biancoblù incassano tre gol nel primo tempo e poi non riescono a trovare la calma e le soluzioni giuste per battere Wolf. Poco è funzionato a Porrentruy

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

L’Ambrì paga il prezzo di un pessimo inizio, vince l’Ajoie

AJOIE – AMBRÌ

4-0

(3-0, 0-0, 1-0)

Reti: 5’24 Frossard 1-0, 11’29 Eigenmann (Huber) 2-0, 13’36 Romanenghi (Huber, Rouiller) 3-0, 44’05 Romanenghi 4-0

Note: Raiffeisen Arena, 3’463 spettatori. Arbitri Fluri, Hürlimann; Progin, Burgy
Penalità: Ajoie 4×2′, Ambrì 6×2′

Assenti: Matt D’AgostiniGiacomo Dal Pian (infortunati), Jannik Fischer (motivi personali), Rocco PezzulloPetr CajkaJoel Neuenschwander (Ticino Rockets)

PORRENTRUY – Si sapeva che quella di sabato non sarebbe stata una partita facile per l’Ambrì Piotta ma, pur potendo prevedere che l’entusiasmo e la determinazione dell’Ajoie potessero giocare un ruolo importante nell’incontro, era difficile immaginare per i biancoblù una sconfitta per 4-0, soprattutto dopo l’ottima prova della sera precedente contro lo Zugo.

Ed invece lo svolgersi degli eventi ha travolto in maniera decisiva i biancoblù nell’inizio di gara, con un primo tempo che ha visto la neopromossa carica a mille, mentre l’Ambrì non ha avuto la necessaria freddezza per gestire l’entrata in materia esuberante di un avversario assolutamente da rispettare, ma sulla carta molto modesto ed in più in pista con soli due stranieri.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Come gli stessi leventinesi hanno però saputo dimostrare più volte nel corso degli ultimi anni, i pronostici valgono ben poco e tutto ciò che conta è quanto avviene sul ghiaccio. Ed in questo senso l’Ajoie non ha rubato nulla, anzi. La squadra di Sheehan ha capitalizzato al massimo un avvio di gara di fuoco che ha portato alle reti di Frossard, Eigenmann e Romanenghi, prendendo così coraggio ed affondando più volte il colpo in una fase in cui l’Ambrì non ha saputo fermare subito l’emorragia, sbagliando di fatto l’approccio alla gara.

Che gli equilibri fossero troppo traballanti lo si era capito già dai primissimi minuti, quando la partita si era presentata sin troppo “aperta” per essere un’impostazione gradita all’Ambrì Piotta. Fora e compagni ci hanno così messo sostanzialmente tutta la prima frazione prima di ristabilire certe dinamiche, con il secondo tempo che si è sviluppato sostanzialmente su quella linea che si poteva immaginare per l’intero incontro, ma a livello di punteggio a quel punto le cose erano già molto complicate.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

I biancoblù hanno infatti imposto alla partita maggior ritmo, rendendosi pericolosi con McMillan – il migliore dei suoi – Grassi ed il debuttante Incir, ma Wolf ha vissuto una serata esaltante in cui non ha commesso praticamente alcun errore, se non quella doppia penalità sulla seconda sirena che poteva riaprire l’incontro.

Cereda nel corso della gara ha provato anche a portare McMillan in prima linea, spostando di riflesso Kneubuehler nel blocco di Pestoni e Grassi, ma i pericoli reali alla porta di Wolf non sono mai arrivati con sufficiente costanza. Quello che l’Ajoie ha costruito nel corso della partita poteva anche sembrare un castello di carte, ma gli ospiti non hanno mai dato sufficienti scossoni all’incontro per farlo davvero crollare al momento giusto.

Che l’Ambrì non sarebbe riuscito a raddrizzare la serata lo si è capito quando quei 4 minuti di powerplay ad inizio terza frazione sono prima stati vanificati da una penalità di Kostner, e si sono poi trasformati nel boxplay che ha permesso a Romanenghi di firmare la doppietta.

(PostFinance/KEYSTONE/Georgios Kefalas)

Ne è così uscita una partita da cui la squadra di Cereda può trarre alcuni insegnamenti, anche se l’intera prova è stata segnata da quei minuti iniziali che hanno poi condizionato le dinamiche di tutto l’incontro. La voglia di cambiare le cose ha portato spesso anche ad insistere troppo sul piano individuale, ed infatti l’organizzazione e la pazienza che avevano caratterizzato l’Ambrì sino a questo punto sono venute meno.

Il punto focale rimane però il primo tempo, in cui i biancoblù non si sono fatti trovare pronti con le necessarie contromisure per arginare l’impeto dell’Ajoie, ritrovandosi poi nella complicata posizione di dover inseguire lottando sia contro gli avversari che con il tempo a disposizione. Si è vista anche un po’ di frustrazione, ed in questo senso è positivo che martedì si torni già in pista, per trovare la giusta reazione nel match casalingo contro il Rapperswil. Memori delle difficoltà della passata stagione con i sangallesi, la sfida è lanciata.


IL PROTAGONISTA

Tim Wolf: Ha vissuto una serata sostanzialmente perfetta, con uno shutout di 37 parate che ha rappresentato la colonna portante della prima vittoria nella massima lega dell’Ajoie da 28 anni a questa parte. L’Ambrì non ha giocato la sua miglior partita, ma quando i tiri più pericolosi sono arrivati dalle sue parti lui ha sempre risposto con sicurezza e precisione, concedendo ben poco agli attaccanti leventinesi.


HIGHLIGHTS

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