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Ambrì Piotta

L’Ajoie dà battaglia, ma l’Ambrì non molla la presa e fa settebello

I leventinesi vanno subito in vantaggio e gestiscono bene sino a metà incontro. Alcune penalità evitabili hanno però stimolato un combattivo Ajoie

(PostFinance/KEYSTONE/Philipp Schmidli)

L’Ajoie dà battaglia, ma l’Ambrì non molla la presa e fa settebello

AJOIE – AMBRÌ

2-6

(0-2, 1-1, 1-3)

Reti: 4’23 Pezzullo 0-1, 9’29 Dauphin 0-2, 22’46 Bürgler (Zwerger) 0-3, 29’33 Hazen (Timashov) 1-3, 49’31 Frossard (Hazen) 2-3, 58’10 Lilja 2-4, 58’25 Eggenberger (Douay, Spacek) 2-5, 59’40 Eggenberger (Spacek) 2-6

Note: Raiffeisen Arena, 5’016 spettatori
Arbitri: Piechczek, Hungerbühler; Kehrli, Urfer
Penalità: Ajoie 3×2, Ambrì 5×2

Assenti: Zaccheo DottiDaniele Grassi (infortunati), Yannick BrüschweilerAlex Formenton (sovrannumero), Valentin Hofer (Bellinzona Rockets)

PORRENTRUY – Ha fatto di tutto l’Ajoie per cercare di mettere i bastoni tra le ruote all’Ambrì Piotta, ma la bella reazione d’orgoglio dei giurassiani non è stata sufficiente per scalfire le certezze di una squadra leventinese che ha ribadito di poter gestire i momenti più difficili delle partite con una certa calma. Certo, a Porrentruy la squadra di Cereda in alcuni frangenti si è messa nei guai da sola – in particolare con quelle due penalità evitabili di Kneubuehler nel terzo periodo e quella di Bürgler nel secondo – ma in generale i biancoblù hanno comunque saputo proiettare una certa autorità sugli avversari.

Il bilancio attuale di sette vittorie consecutive (!) è infatti stato raggiunto a pari passo con una maturità sempre più evidente di questo gruppo, che ha trovato alcuni precisi equilibri e la capacità di sfruttare la profondità della propria rosa, aspetto quest’ultimo che sta sempre più diventando un’arma caratterizzante dei leventinesi.

(PostFinance/KEYSTONE/Philipp Schmidli)

L’Ambrì ha così gestito la prima metà di partita con un certo ordine, trovando rapidamente il doppio vantaggio e gestendo poi l’inerzia della sfida impedendo all’Ajoie di imbastire una delle sue classiche sfuriate che spesso riesce a sfoderare davanti al suo pubblico. I pericoli per Juvonen sono dunque stati ridotti al minimo – nella prima frazione praticamente solo quando Terraneo ha gestito un puck con troppa leggerezza – ed in generale anche immediatamente dopo il 3-0 di Bürgler i biancoblù hanno mostrato la capacità di controllare i ritmi.

La sfida si è però fatta più delicata quando Hazen ha infilato la prima rete locale, episodio che ha rappresentato la scintilla che i giurassiani andavano cercando. Da quel momento si è effettivamente visto un cambio di ritmo, ed in questo senso vanno riconosciuti i meriti di un Ajoie mai domo e capace di portare in pista tanta energia.

(PostFinance/KEYSTONE/Philipp Schmidli)

L’Ambrì Piotta non ha comunque sbandato particolarmente, ha dovuto stringere i denti in maniera quasi fisiologica quando i padroni di casa hanno prodotto i loro maggiori sforzi offensivi – forti anche della decisione di schierare ben sei attaccanti stranieri, in sostanza due per ognuna delle prime tre linee -, ma i momenti di pressione davanti a Juvonen sono comunque stati isolati e intervallati da seri pericoli anche dalle parti di Ciaccio.

Il portiere biancoblù ha compiuto alcuni interventi importanti a ridosso della seconda sirena – su tutti quello a tu-per-tu con Audette – evitando così che il vantaggio si riducesse ad una sola rete già prima della pausa. Il secondo gol locale è poi effettivamente arrivato, con l’Ambrì che in quelle due penalità evitabili di Kneubuehler ha forse commesso i suoi unici evidenti errori della serata, uniti a quella di Bürgler che aveva permesso all’Ajoie di accendere la sua fiamma.

(PostFinance/KEYSTONE/Philipp Schmidli)

Il finale è poi stato meno concitato di quanto si potesse temere, con Lilja – ottima partita la sua! – che a porta sguarnita ha siglato il gol della certezza. Nell’epilogo c’è poi stato tempo anche per la doppietta di Eggenberger, con una prima rete a porta vuota ed una seconda con un bel tiro al volo dopo pregevole impostazione di Spacek.

È così andata agli archivi una serata che sostanzialmente si è svolta secondo copione, con un Ambrì in grande fiducia che ha saputo sfruttare bene le sue chance ed ha gestito comunque con calma i momenti più delicati, mentre l’Ajoie ha ribadito di essere un gruppo mai domo e che si danna l’anima per cercare di colmare le proprie lacune.

La squadra di Cereda può così festeggiare un weekend da sei punti, il quarto posto ed un momento estremamente positivo, che per quanto visto nelle ultime settimane sul ghiaccio non sembra essere frutto di una fiammata estemporanea.


IL PROTAGONISTA

Jakob Lilja: Il suo è un lavoro che a volte resta un po’ in ombra, ma il gioco dello svedese ha una concretezza ed una costanza impressionante. Lilja anche sabato ha infatti saputo distinguersi per un ottimo lavoro difensivo, con tanti dischi recuperati per poi rilanciare il gioco ed andare a puntare direttamente sul portiere avversario. È stato il miglior biancoblù unitamente a Dauphin, e non a caso con 19 minuti è risultato essere l’attaccante più impiegato da Cereda.


HIGHLIGHTS

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