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La Svizzera si sblocca contro la Cechia e conquista i quarti

Le due reti nel primo tempo hanno sbloccato i rossocrociati, bravi nell’interpretare i momenti di gioco. Mercoledì si torna in pista contro la Finlandia

© IIHF | Matt Zambonin

La Svizzera si sblocca contro la Cechia e conquista i quarti

CECHIA – SVIZZERA

2-4

(1-2, 0-1, 1-1)

Reti: 10’38 Klok (Knot, Cervenka) 1-0, 14’59 Ambühl (Thürkauf, Corvi) 1-1, 15’12 Mottet (Hollenstein, Diaz) 1-2, 29’53 Malgin (Alatalo, Andrighetto) 1-3, 54’57 Diaz (Andrighetto, Herzog) 1-4, 55’59 Cervenka (Krejci, Kovar) 2-4

Note: National Indoor Stadium, 990 spettatori
Arbitri: Gofman, Kaukokari; Lundgren, Malmqvist
Penalità: Cechia 3×2′, Svizzera 2×2′

Assenti: Ramon Untersander (infortunato), Dario SimionSandro Aeschlimann (sovrannumero)

PECHINO – Si è svegliata al momento giusto la Svizzera, che ha staccato il suo biglietto per i quarti di finale grazie alla prima vittoria di questa Olimpiade, arrivata al termine di un match in cui i ragazzi di Patrick Fischer hanno saputo finalmente colpire gli avversari al momento giusto.

La grande differenza rispetto alle precedenti prestazioni è infatti stata nella capacità dei rossocrociati di leggere con maggiore efficacia le varie situazioni di gioco, trovando il gol quando se n’è presentata l’opportunità, e badando invece a proteggere Genoni – con anche qualche disco spazzato fuori – nei momenti in cui la priorità era quella di non incassare reti.

Alla fine ne è uscita una prova in cui la Svizzera ha saputo distinguersi soprattutto come squadra, capace di reagire al gol d’apertura di Klok – che dal punto di vista mentale è stato un momento delicato – e di costruire poi su quelle due rapidissime reti (nel giro di 13 secondi!) ottenute da Ambühl e Mottet.

I due gol hanno evidenziato la propensione della Svizzera ad andare maggiormente nello slot, caratteristica questa che era mancata in buona parte delle precedenti uscite, e che anche nei primi minuti di gara sembrava vacillare. L’inizio di gara degli elvetici è infatti stato “molle” e poco convincente, con la Cechia frequentemente al tiro con facilità, ma poi tutto è cambiato su quella prima penalità rimediata da Kovar che ha portato al pareggio.

Il gruppo di Patrick Fischer – di nuovo con Fora e senza Untersander, e con Herzog scambiato nel lineup con Hollenstein – ha preso slancio e fiducia, iniziando finalmente a giocare con più energia e pattinaggio.

La seconda parte di gara è poi stata controllata bene dalla Nazioanle, con il bel gol di Malgin in powerplay che ha permesso di imbastire un gioco anche impostato sulla gestione del risultato. Nei momenti di bisogno Genoni si è confermato ottimo con degli interventi decisivi, e sul fronte offensivo – grazie anche al powerplay – la Svizzera ha sempre saputo tenere sull’attenti gli avversari.

Maturo e senza particolari affanni il terzo tempo, con Genoni ben protetto ed il gol di Diaz a regalare definitivamente la certezza dei quarti di finale alla Svizzera. È così arrivata una vittoria che naturalmente ci voleva – l’alternativa era l’eliminazione – e che si spera possa permettere alla squadra di Fischer di fare quel “click” necessario per sfruttare il proprio potenziale.

Dopo le difficoltà e le frustrazioni delle prime tre partite i segnali sono stati incoraggianti, ed il fatto di aver ottenuto il primo successo del torneo – segnando quattro gol – potrebbe dare alla squadra il giusto vigore per affrontare i quarti di finale. Mercoledì mattina l’impegno sarà con la Finlandia, che in questo torneo non ha mai perso e che rappresenterà dunque un test davvero impegnativo.

Se l’obiettivo però è davvero quello di una medaglia, ora è il momento di dimostrare di poter superare anche uno scoglio di questo tipo.

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