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Mondiali 2019

La Svezia si riscatta e trova la prima vittoria, altro naufragio per l’Italia

Gli scandinavi non forzano quasi mai ma alla fine si impongono facilmente per 8-0. Per l’Italia si tratta della seconda sconfitta senza segnare, il divario con le avversarie sinora è veramente insormontabile

BRATISLAVA – Il pronto riscatto per la Svezia dopo la sconfitta all’esordio contro la Cechia è arrivato al termine di una partita a senso unico contro l’Italia. Gli azzurri, dopo il pesante 0-9 subito dalla Svizzera, non hanno avuto argomenti nemmeno contro le “Tre Kronor”, affondando sotto uno 0-8.

Rispetto a quanto visto contro gli elvetici però, l’Italia è rimasta in partita – almeno nello scarto numerico – fino al 25’25, quando Hornqvist ha sfruttato il bell’assist di Elias Pettersson per raddoppiare il risultato.

Sul piano del gioco, quello che si era visto fino a lì non è poi cambiato molto, con la Svezia padrona del disco per il 90% del tempo, ma evidentemente con il freno a mano tirato, cercando di sfruttare il minimo indispensabile. Il fatto che l’Italia sarebbe crollata era solo questione di tempo, anche a causa del continuo pattinare a cui Kostner e compagni sono stati costretti per inseguire il portatore del disco.

Qualche occasione per bucare Henrik Lundqvist (schierato un po’ a sorpresa) gli azzurri l’hanno pur avuta di tanto in tanto, ma la capacità di mantenere il controllo del gioco, del ritmo e soprattutto di creare superiorità numerica in ripartenza da parte degli svedesi è stato devastante per l’Italia.

Agli attaccanti svedesi è sempre bastata una finta o un’accelerazione col disco coperto per saltare il diretto avversario e trovarsi in posizione favorevole di fronte a de Filippo Roia, costringendo all’errore e al fallo l’Italia.

Partita che è difficile dire quando si sia chiusa, dato che era da subito evidente che per l’Italia la missione sarebbe stata proibitiva, troppo inferiore su ogni livello la formazione di Beddoes per pensare di dare fastidio vero ai gialloblù.

Purtroppo per loro la partita si è trasformata in un altro naufragio e, vedendo le forze in campo, risulta difficile credere che gli azzurri possano togliersi di dosso l’appellativo di maggiori indiziati a una rapida relegazione pensando anche alla maggior qualità che Norvegia e Austria (le probabili avversarie dirette) possono proporre tra le proprie fila.

Già 17 reti e 118 tiri subiti in 120′ per l’Italia, se la difesa mette paura, il fatto che non abbiano trovato ancora la rete (pur contro le due finaliste 2018) preoccupa alla stessa maniera.

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