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Ambrì Piotta

La buona volontà non basta, Ambrì ancora sconfitto ed eliminato

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AMBRÌ – FRIBORGO

2-4

(1-0, 0-2, 1-2)

friborgo
Reti: 19’49 Giroux (Reichert, Williams) 1-0, 23’17 Sprunger (Plüss, Kamerzin) 1-1, 23’37 Hagman (Dubé, Pouliot) 1-2, 40’50 Pestoni 2-2, 45’30 Sprunger 2-3, 59’56 Mauldin (Hagman, Schilt) 2-4.

Note: Valascia, 6’236 spettatori. Arbitri: Eichmann, Koch; Abegglen, Rohrer

Penalità: Ambrì 5×2′, Friborgo 5×2′

AMBRÌ – La stagione dell’Ambrì è ufficialmente finita allo stadio dei quarti di finale. A nulla è infatti servito l’ultimo generoso sforzo di Duca e compagni che, seppur abbiano venduto cara la pelle, sono usciti sconfitti per 4-2 anche da gara 4, mancando la vittoria “della bandiera” e aprendo al Friborgo le porte per la semifinale.

I biancoblù hanno iniziato l’incontro con tutt’altro piglio rispetto a quanto visto nelle precedenti uscite, mettendo in pratica quel playoff hockey che fin qui tanto era mancato nella serie. Check duri, rapida transizione e ottime trame offensive hanno messo sotto grande pressione la formazione ospite che però, nonostante un Conz apparso non impeccabile, ha retto all’urto.

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A sbloccare il risultato ci ha pensato sul finire del periodo il solito Giroux, che con un forte e preciso polsino ha fulminato l’estremo difensore romando facendo esplodere di gioia una Valascia non esaurita (“solo” 6236 spettatori) ma anch’essa finalmente in clima da post season.

La gioia di pubblico e giocatori è però andata in frantumi nella prima parte del secondo terzo quando, in un turbine di emozioni e penalità evitabili, i dragoni hanno messo a segno un terribile uno-due a firma di Sprunger e Hagman. In 5 contro 3 prima ed in semplice power play poi, i due frombolieri hanno completamente ribaltato il risultato nel giro di 20’’.

I leventinesi hanno chiaramente subito il colpo ed hanno perso gran parte del momentum fin li accumulato, finendo in balia dei talentuosi avversari. Solo un grande Zurkirchen ha mantenuto in bilico il risultato, opponendosi con grande classe – ed anche un pizzico di fortuna – a tutti i tentativi degli ospiti.

Quando in avvio di terzo periodo Pestoni ha messo a segno il preziosissimo 2-2 con un gran tiro dalla distanza, il fuoco sacro è tornato a bruciare sotto le maglie della formazione ticinese. Spinti dal pubblico e dalla forza della disperazione i biancoblù hanno messo sotto assedio Conz, mancando però in più occasioni l’appuntamento col gol. Quando i tempi per il nuovo vantaggio sembravano maturi, è però successo l’impronosticabile.

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Il fin li efficacissimo Chavaillaz – grande partita e soprattutto grande stagione la sua, il ragazzo sarà sicuramente uno dei pilastri su cui basarsi per il futuro – è infatti caduto in fase d’impostazione regalando il disco all’implacabile Sprunger che, con un bello slap, ha riportato avanti i suoi. Le ultime offensive di Park e compagni sono poi risultate una volta di più sterili ed a fissare il risultato sul 4-2 finale ci ha pensato Mauldin a porta vuota.

La rapida eliminazione dai playoff fa sicuramente male ma, tutto sommato, appare piuttosto meritata. Pur non incantando il Friborgo è infatti apparso superiore in praticamente ogni settore ed i suoi elementi di punta non hanno mancato l’appuntamento con le sfide che contano.

Per l’Ambrì l’apporto di giocatori chiave come Mieville, Williams e Steiner è stato praticamente impalpabile, mentre i top player burgundi (pensiamo allo stesso Sprunger, a Bykov, …) hanno timbrato con regolarità il cartellino. A sorprendere per i ticinesi sono stati soprattutto veterani come Reichert e Duca che, a livello di impegno ed intensità, sono sicuramente risultati i migliori biancoblù di questo post season.

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Nei playoff tutto si decide sui dettagli e, considerando powerplay, attacco, difesa, portieri, stranieri e solidità in generale il paragone pare impietoso. Sorge ovviamente spontaneo chiedersi cosa sarebbe successo se l’Ambrì avesse messo sul ghiaccio l’agonismo e l’intensità visti in questa occasione sull’arco di tutta la serie, ma questo è un quesito che resterà probabilmente irrisolto.

La prematura uscita di scena non deve comunque fare passare in secondo piano una stagione iniziata in maniera trionfale, proseguita bene poi e conclusa infine in maniera dignitosa. Accontentarsi di quanto ottenuto è sbagliato e porta ad una mentalità perdente, ma perdere di vista la realtà e farsi accecare da obiettivi irraggiungibili è altrettanto pericoloso. Dopo anni di playout finalmente alla Valascia si è potuto anche assistere a del bell’hockey e si ha l’impressione che un solido progetto sportivo stia prendendo forma. Non resta altro da fare che godersi le meritate vacanze, in attesa di una stagione 2014/15 che si preannuncia più interessante che mai.

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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