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Ambrì Piotta

Intensità e solidità, l’Ambrì batte i Lions e lancia il suo segnale

I biancoblù giocano una partita completa e si impongono dopo un OT da thriller, con due revisioni video e la rete decisiva di Chlapik. Ottima la prova di Juvonen

(Berend Stettler)

Intensità e solidità, l’Ambrì batte i Lions e lancia il suo segnale

ZSC LIONS – AMBRÌ

1-2

(0-0, 0-0, 1-1; 0-1)

Reti: 40’39 Leone 1-0, 50’16 Spacek (Pestoni, Heed) 1-1, 64’50 Chlapik (Spacek) 1-2

Note: Swiss Life Arena, 12’000 spettatori
Arbitri: Stricker, Hungerbühler; Stalder, Kehrli
Penalità: ZSC Lions 5×2, Ambrì 2×2

Assenti: Diego KostnerTobias Fohrler (infortunati), Brandon McMillan (sovrannumero), Rocco Pezzullo (Ticino Rockets)

ZURIGO – Con un finale di partita inedito ed una prestazione di grande intensità, l’Ambrì Piotta ha lanciato un messaggio fondamentale – agli avversari, ma principalmente a sé stesso – in vista della corsa finale ai pre-playoff, ovvero che i leventinesi hanno il giusto carattere per restare in corsa e provarci sino alla fine.

In un campionato che si conferma sempre maggiormente come il più competitivo ed appassionante che si ricordi, il gruppo leventinese è stato compatto ed ha fornito una prova completa in casa degli ZSC Lions, intascando due punti fondamentali e facendo registrare il nono risultato utile delle ultime dieci partite. Tra le squadre in lotta per i pre-playoff, quella di Cereda arriva dunque alla pausa come una delle più in forma.

Importanti le emozioni vissute domenica pomeriggio, in un match rimasto a lungo sullo 0-0 ed in cui si è capito strada facendo che il peso specifico di una rete stavolta sarebbe stato ben maggiore rispetto ad altre serate. Impossibile insomma pensare di andare sotto di qualche gol ed imbastire una nuova rimonta, ed in questo senso Grassi e compagni hanno tenuto molto bene il ghiaccio, trovando anche un buon mix per ridurre gli errori restando però ficcanti in zona offensiva.

(Berend Stettler)

Già nella prima frazione l’Ambrì ha tenuto spesso sull’attenti l’ottimo Hrubec, ma è nella porzione centrale in cui gli ospiti non hanno sfruttato un’occasione d’oro per portarsi in vantaggio. Non particolarmente minacciosi infatti quei 51 secondi in doppia superiorità numerica, e nemmeno nel lungo powerplay “semplice” a risultato del 2+2 rimediato da Geering i biancoblù hanno dato l’impressione di poter affondare il colpo.

Pesante di conseguenza il gol ottenuto da Robin Leone dopo appena 39 secondi nella terza frazione, con l’attaccante che ha approfittato di un disco gestito goffamente da Isacco Dotti. Dalla panchina Cereda nel frattempo ha modificato il suo lineup, costretto anche dalla bandiera bianca alzata da Kneubuehler dopo un periodo di gioco, ed ha portato Pestoni con i due cechi.

La mossa ha dato immediatamente i frutti sperati, con il terzetto che è stato costantemente pericoloso ed ha permesso a Spacek di infilare il pareggio ad una decina di minuti dal termine. Di occasioni ne sono poi arrivate altre su ambo i fronti, senza dimenticare quell’asta piena colpita da Bodenmann quando si era ancora sull’1-0, con il disco che se fosse finito alle spalle di Juvonen avrebbe forse chiuso i giochi.

Graziato in quel frangente, il portiere finlandese ha giocato nuovamente una partita solidissima, con diversi interventi determinanti ed uno fondamentale poco dopo la rete annullata a Texier nell’overtime.

(Berend Stettler)

Il supplementare è infatti stato di quelli pazzi, con la sassata del francese vanificata dal disturbo con il bastone di Lammikko dalle parti di Juvonen – la legge del 3D stavolta è venuta buona – e la successiva azione decisiva di Spacek che ha messo in condizioni Chlapik di infilare il gol decisivo.

Crawford a sua volta ha chiamato il challenge per un tocco con il pattino di Heed sul gambale di Hrubec avvenuto nell’area di porta, ma l’episodio si è verificato alcuni istanti prima della rete e dunque gli arbitri hanno da regolamento accordato il gol. Nei due episodi visti al video la decisione è insomma stata determinata da dettagli, ma entrambi i casi sono stati correttamente interpretati da Stricker e Hungerbühler.

L’Ambrì Piotta è così arrivato alla pausa esattamente con la prova di cui aveva bisogno, solida ed al termine di una partita intensa, con quell’equilibrio nel risultato e quella “pesantezza” degli episodi tipica di quando ogni cambio può fare la differenza.

(Berend Stettler)

Gli unici appunti che danno da pensare sono gli infortuni a Kneubuehler ed Heim – il secondo si è scontrato inavvertitamente con Bürgler nell’overtime – e c’è da sperare che per i due non vi siano conseguenze gravi, visto che sul fronte offensivo la coperta non è molto lunga.

Tra poco più di una settimana ci si lancerà nell’ultima intensissima fase della stagione, con le cinque squadre attualmente tra le settima e l’undicesima posizione oggi separate da appena quattro punti. Sarà insomma un finale dalle mille emozioni, e l’Ambrì è sempre in corsa per viverle appieno.


IL PROTAGONISTA

Michael Spacek: Ha forse vissuto un periodo di leggera e normale flessione il ceco dell’Ambrì Piotta nelle ultime settimane, ma la sua capacità di leggere il gioco e di gestire il puck negli spazi stretti è eccezionale. Nella sfida della Swiss Life Arena ha infilato il gol del provvisorio pareggio dopo bel lavoro preparatorio di Pestoni ed Heed, ed ha poi offerto a Chlapik il puck decisivo. Per lui anche il 60% agli ingaggi ed un cambio di marcia che in pochi possono vantare sul ghiaccio.


GALLERIA FOTOGRAFICA

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