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Lugano

Il weekend bernese regala nuove certezze al Lugano

Dopo la convincente vittoria sul Berna arriva uno scoppiettante 8-0 a casa del Langnau. Il fine settimana da sei punti porta ossigeno e fiducia

(PostFinance/KEYSTONE/ Marcel Bieri)

Il weekend bernese regala nuove certezze al Lugano

LANGNAU – LUGANO

0-8

(0-1, 0-4, 0-3)

Reti: 18’08 Joly (Carr) 0-1, 27’15 Carr (Thürkauf, Joly) 0-2, 27’53 Thürkauf (Carr, Wolf) 0-3, 32’27 Joly (Arcobello, Alatalo) 0-4, Granlund (Mirco Müller, LaLeggia) 0-5, 43’17 Alatalo (Verboon, Joly) 0-6, 50’12 Thürkauf (Arcobello, Joly) 0-7, 53’55 Cjunskis (LaLeggia, Fazzini) 0-8

Note: emmental versicherung arena, 5’529 spettatori
Arbitri: Hungerbühler, Hebeisen; Stalder, Duc
Penalità: Langnau 8×2 + 1×5 + 1×20, Lugano 5×2 + 1×5 + 1×20

Assenti: Marco MüllerLorenzo CanonicaSamuel GuerraCole Cormier (infortunati), Stephane PatryCalle Andersson (ammalato), Mikko Koskinen (sovrannumero)

LANGNAU – È stata la serata delle prime volte quella della Emmental Versicherung Arena, a partire dal primo weekend da 6 punti tondi tondi terminato dal Lugano.

Si aggiungono a questo dato fondamentale il primo shutout di Niklas Schlegel, la prima rete in National League del giovane Roberts Cjunskis e l’esordio tra i professionisti del difensore Arno Snellman. E finalmente si può solo parlare bene di quanto fatto dai bianconeri in questo fine settimana dai colori bernesi, con Thürkauf e compagni riemersi dal duro lavoro della settimana scorsa con tutto un altro piglio e maggiori sicurezze, per limare cose che ancora non funzionano c’è tempo ma soprattutto fiducia, fondamentale è che il Lugano abbia trovato finalmente sicurezza nei propri mezzi.

Questo lo si era notato già venerdì alla Cornèr Arena nella sfida contro il Berna, pur alla ricerca ancora della miglior fluidità di gioco e non essendo “pirotecnico” nel costruirsi occasioni da rete, il Lugano è apparso molto più equilibrato e compatto e i giocatori stessi mostravano già maggior confidenza e sicurezza nelle giovate, dalla semplicità dei passaggi tra compagni alle uscite con il disco sul bastone fino ai tiri in porta.

(PostFinance/KEYSTONE/ Marcel Bieri)

Oggi al Lugano sembrano finalmente entrare anche quei dischi mai entrati nel primo turno di campionato – era questione “naturale” – e anche questo, all’immagine di Michael Joly, nasce da una maggior determinazione, con quei tiri effettuati “ad occhi chiusi” o perlomeno senza pensarci su quel secondo di troppo.

Ma soprattutto, come confermato dalla trasferta nell’Emmental, il Lugano ha trovato il sistema di giocare con solidità in difesa proteggendo meglio le uscite dal terzo, questo grazie anche ai movimenti dei giocatori che si ritrovano più vicini ai compagni e in posizioni migliori per ricevere il passaggio o per poter coprire in caso di errore. Movimenti più rapidi e precisi, occhi sempre sui compagni e molta meno confusione nelle situazioni senza il possesso del disco.

A Langnau, soprattutto nel primo tempo, si sono visti ancora un paio di passaggi a vuoto soprattutto in zona linea blu con un paio di break ben sventati anche dall’ottimo Schlegel, ma la bravura del Lugano è stata quella di non lasciare che i ragazzi di Paterlini prendessero il sopravvento sul piano del ritmo, ricordandosi quanto erano stati in grado di fare male in passato.

Arrivati in canton Berna senza l’ammalato Andersson e Marco Müller – il quale ha risentito di dolori alla caviglia infortunata in nazionale in primavera – i bianconeri hanno invece dimostrato di aver imparato certe lezioni e sono stati capaci di uscire alla distanza con pazienza e un buon lavoro in forecheck, come quello che ha portato al vantaggio di Joly.

Quella prima rete del blocco formato dal numero 88, Carr e Thürkauf (devastanti a dir poco) ha in un certo modo spaccato la partita sul finale di un primo tempo in cui anche grazie ad alcuni powerplay si era fatto preferire il Langnau – reduce da un filotto di 11 punti in 6 partite, mica poco – ma rientrare nel secondo tempo in vantaggio ha spostato gli equilibri dalla parte degli ospiti.

(PostFinance/KEYSTONE/ Marcel Bieri)

L’allungo decisivo a cavallo di metà partita con quattro reti in sei minuti ha abbattuto i Tigers quasi senza che questi potessero rendersi conto di cosa stesse succedendo, con una vera prova di forza ed efficienza dei bianconeri, i quali non hanno poi dovuto tirare fuori chissà quali sforzi per gestire una partita completamente nelle loro mani.

Il Lugano non ha infatti smesso di giocare, ha provato a spingere appena il Langnau si apriva anche solo un po’, arrivando alla goleada finale di otto reti, facendo male in power play e continuando a farsi spazio nello slot senza paura delle conseguenze, quasi a voler ribadire la propria padronanza.

Due reti e tre assist per Joly, due reti e altrettanti passaggi decisivi per Thürkauf, un gol e due assist per Carr. Gianinazzi ha composto una linea dominante in qualunque situazione per tecnica, pattinaggio e forza fisica, capace di produrre ben 18 punti in due partite, la vera locomotiva di un Lugano comunque in grado di giocare con quattro blocchi e apparso decisamente più squadra rispetto a una decina di giorni fa.

All’appello mancano ancora alcune individualità (Granlund aldilà del gol appare ancora poco esplosivo, ed ha lasciato il ghiaccio nel terzo tempo) ma non è un caso che il cambio di marcia collettivo sia avvenuto con l’esplosione di alcune personalità, anche se le due cose rimangono collegate nelle due direzioni e se dovesse continuare su questo spartito il Lugano ha mostrato di quante alternative disponga in attacco.

Luca Gianinazzi sta forse trovando pezzo per pezzo la quadratura della squadra, e questo weekend ha rappresentato un duro esame sia per la squadra che per il coach stesso, e si può dire che entrambi lo abbiano superato. Ma guai a credere di poter abbassare la guardia in un campionato simile, semmai non lo si sia ancora imparato.


IL PROTAGONISTA

Il primo blocco del Lugano: La linea offensiva costituita da Calvin Thürkauf, Daniel Carr e Michael Joly ha letteralmente devastato lo slot del Langnau, trovandosi a occhi chiusi e mostrando una chimica invidiabile per tutto il corso della partita. Quando i tre attaccanti hanno fatto girare il disco e i muscoli per la difesa dei Tigers non c’è stato molto da fare per sperare di contenerli, ed i risultati si sono visti anche sul tabellino.


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