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Coppa Spengler

Il Team Canada parte forte e regola il Frölunda per 4-0

In una partita fisica e ricca di colpi i nordamericani archiviano la questione svedese nei primi due tempi. Un assist per il bianconero Quenneville

Il Team Canada parte forte e regola il Frölunda per 4-0

FRÖLUNDA – TEAM CANADA

0-4

(0-2, 0-2, 0-0)

Reti: 16’58 Smith (Quenneville, Rizzo) 0-1, 18’09 Hazen (Heatherington, Smith) 0-2, 32’45 Knight (Hazen, Smith) 0-3, 34’57 Hazen (Leslie, DiDomenico) 0-4

Penalità: Frölunda 2×2 + 1×5 + 1×20, Team Canada 6×2

DAVOS – Non si sono certo risparmiati Frölunda e Team Canada nell’incontro “di cartello” di questa prima giornata di Coppa Spengler, forse non tanto nel gioco – piacevole e ritmato solo a sprazzi – ma sicuramente nelle provocazioni e nei colpi duri, sfociati anche in qualche intervento proibito.

La stessa squadra svedese, che schiera in questo torneo Mike Künzle come rinforzo, nel primo periodo si è resa protagonista di un hockey piuttosto duro e non si è mai tirata indietro nei duelli fisici, regalando al pubblico di Davos un paio di check “ open-ice” che hanno fatto vacillare DiDomenico e compagni.

Proprio l’attaccante del Friborgo è spesso stato bersaglio di provocazioni e colpi duri, ma questo non ha distolto la squadra di Bruce Boudreau dall’intento di voler subito far dimenticare la triste Spengler dello scorso anno. Piano piano infatti i canadesi hanno trovato la maniera di entrare nello slot davanti a Tuohimaa, andando a colpire due volte su finale di primo tempo con Ty Smith su pregevole assist di Quenneville e poi con Hazen.

Lo stesso attaccante dell’Ajoie è stato protagonista anche nel secondo periodo, servendo l’assist per il raddoppio di Corban Knight (rete invero molto rocambolesca) e segnando ancora di persona lo 0-4 in favore dei canadesi con un pregevole movimento davanti al portiere.

Quando ci si è messo il Frölunda – privato dell’ex Zugo Klingberg dopo pochi minuti per una penalità di partita – ha messo in mostra un hockey solido e preciso, ma la squadra di Roger Rönnberg è mancata di continuità e vanno dati anche i giusti meriti ad Aaron Dell, portiere del Canada che si è spesso distinto in ottimi interventi.

I rossoverdi sono forse caduti nel tranello di fare gioco simile al Canada puntando sul fisico e le provocazioni, ma i rappresentanti della foglia d’acero sono sempre i maestri nel unire quel tipo di gioco all’efficienza offensiva. In fondo Joly e compagni non hanno dovuto strafare, semplicemente hanno atteso le giuste occasioni capitate nello slot basso, la dove fa più male ogni cosa.


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