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Lugano

Il Malmö sconfigge 2-0 un Lugano impreciso e dalle polveri bagnate

luganosettanta
LUGANO – MALMÖ

0-2

(0-1, 0-1, 0-0)

malmo
Reti: 13’51 Svensson (Andersson) 0-1, 30.45 Olsson (Warg, Svensson) 0-2

Note: Colonia, 300 spettatori
Penalità: Lugano 6×2′, Malmö 7×2′

COLONIA – Quarta amichevole e seconda sconfitta per il Lugano in questo preseason, con i bianconeri impegnati nel torneo di Colonia.

Patrick Fischer ha portato in Germania anche i convalescenti Hirschi e Sannitz, ma ha lasciato a casa Vauclair e Morini, quest’ultimo vittima di una discata in allenamento che gli ha procurato la rottura di quattro denti.

L’unico cambiamento apportato dal coach bianconero – oltre a Manzato di nuovo titolare – è stato lo scambio tra Reuille e Bertaggia tra il terzo e il quarto blocco, con il ticinese arretrato assieme a Kostner e Romanenghi, e Fazzini è partito come 13esimo attaccante.

Peter Mueller
(© malmoredhawks.com – Wolfgang Duckwitz)

Sin dai primi minuti il Lugano ha saputo pattinare con intensità, e lo ha fatto per lunghi tratti del match, di fronte comunque a un Malmö ben organizzato in difesa, veloce in ripartenza e molto forte fisicamente – ben 9 giocatori oltre i 90kg – che ha portato i pericoli maggiori grazie ad alcune sviste difensive.

Risultato che quindi verrebbe da dire un po’ bugiardo, perché a conti fatti il Lugano ha giocato di più, portato più dischi oltre la zona neutra, ma si è rivelato impreciso in fase di finalizzazione, un po’ come successo contro la squadra di Kevin Schläpfer a Biasca.

L’ultimo passaggio si è spesso rivelato difficoltoso o di troppo e quando sono riusciti ad andare al tiro, Damien Brunner e compagni si sono visti bloccare i tiri dal traffico davanti alla porta svedese o dall’ottimo portiere dei Redhawks.

Da rivedere assolutamente anche il power play – quattro situazioni non sfruttate – molto difficoltoso anche solo per l’installazione, e resosi pericoloso solo dopo alcune giocate di classe da parte di Klasen o Filppula, ma mai con schemi fluidi e veloci. Tra le grane vi è purtroppo da segnalare anche l’infortunio alla spalla occorso a Sartori, uscito durante il primo tempo e sostituito da Fontana.

Resta comunque una certezza il sistema difensivo del Lugano, solido e molto mobile, all’immagine di Furrer e di un Ulmer che sembra stia ritrovando la forma dei giorni migliori. Nulla ha potuto Manzato sulle reti subite, e anzi il numero 84 ha dovuto salvare la baracca in un paio di incursioni di Galiardi e compagni.

Insomma, le cose su cui deve insistere Fischer sono gli schemi offensivi – o meglio l’organizzazione d’entrata nel terzo – ma vi è anche da dire che alcuni giocatori come Klasen, un nervoso Pettersson e Brunner devono ancora ingranare al 100%. Da annotare tra le cose liete la prestazione di Martensson, promosso a capitano di giornata, e autore di una prova intelligente e di sacrificio.

Il prossimo banco di prova su cui lisciare gli schemi e ammorbidire gli spigoli sarà il Langnau di Laporte, che i bianconeri sfideranno venerdì alle 20.00.

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