Social Media HSHS

Lugano

Il Lugano usa la forza per piegare 3-1 un indomito Langnau

Nella serata dedicata a Steve Hirschi, i bianconeri hanno completato un week end da 6 punti sconfiggendo alla Resega anche i coriacei Langnau Tigers

Il Lugano usa la forza per piegare 3-1 un indomito Langnau

LUGANO – LANGNAU

3-1

(1-1, 1-0, 1-0)

Reti: 2’48 Kparghai (Sanguinetti, Cunti) 1-0, 3’47 Neukom (Huguenin) 1-1, 21’49 Bürgler (Klasen) 2-1, 40’58 Hofmann (Lapierre, Wellinger) 3-1

Note: Resega, 5’676 spettatori. Arbitri Müller, Vinnerborg; Borga, Progin
Penalità: Lugano 2×2′, Langnau 4×2′

LUGANO – Quanto sarà banale, ma nel contempo veritiero, il detto che recita “non esistono partite facili”, o meglio “non esistono avversari facili”, mantra di ogni allenatore e giocatore del mondo. È vero, la prova – caso mai ce ne fosse bisogno – se l’è trovata davanti agli occhi il Lugano sabato sera, contro quel rognoso e combattivo Langnau che Heinz Ehlers mette in pista con la sua consueta arma tattica difensiva.

Privo dello squalificato Walker, degli infortunati Sannitz, Brunner e Ulmer, coach Ireland ha optato per una mossa a sopresa, inserendo all’ala del quarto blocco Clarence Kparghai, di ritorno alla Resega dopo il breve periodo trascorso con i Ticino Rockets e inserendo tra i pali Daniel Manzato.

Mossa a sorpresa con il difensore di origine liberiana, ma che ha dato immediatamente i suoi frutti, dato che al primo cambio della partita, il primo della sua vita in attacco probabilmente, il numero 96 è andato in rete con un tocco sotto porta da opportunista, facendo forse credere ai suoi che la strada fosse già spianata.

Nulla di tutto ciò perché, come contro Kloten, Ambrì e Losanna, i bianconeri sono incappati di nuovo in quelle difficoltà che li contraddistinguono nei match contro avversari più dediti al forecheck e alla rottura del gioco, faticando maledettamente nella costruzione in velocità.

Certo, privi di due specialisti del forecheck e del gioco fisico quali Sannitz e Walker, anche per il bottom six bianconero non è stato facile trovare il giusto peso da mandare contro alla diga rossa formatasi in zona neutra (la famosa “neutral zone trap” a 4 uomini) e davanti a Ciaccio, con le prime linee a faticare non poco per districarsi in un affollatissimo slot coperto regolarmente da tre tigrotti.

Le azioni più pericolose del Lugano sono così passate dagli angoli in zona offensiva, con il recupero di dischi importanti e che grazie alla maggior tecnica generale Fazzini e banda sono riusciti spesso a giocare nello stretto ma sempre girando piuttosto al largo dall’area calda di Ciaccio.

A rompere di nuovo l’equilibrio con il game winning gol ci ha pensato così il solito Dario Bürgler, dimenticato davanti al portiere bernese, bucato con una violentissima cannonata al volo su assist di Klasen.

Difficilissimo arrivare su Ciaccio con azioni lineari, allora la soluzione era prendersi il possesso di zona con la forza, materiale per un certo Maxim Lapierre, diventato uomo fondamentale a tutta pista per i bianconeri e autore della girata sulla porta che ha portato al 3-1 del solito Hofmann.

Dopo quel frangente i Tigers sembravano aver mollato la presa, ma lo schieramento tattico di Ehlers ha continuato a mandare in frantumi molte azioni bianconere – anche per l’imprecisione propria di alcuni interpreti di casa, va detto – e il controllo del match da parte del Lugano non è stato impossibile ma di certo nemmeno proprio agevole come si potesse pensare.

Alla fine conta una cosa principalmente, ossia che il Lugano ha cancellato le due sconfitte contro Zugo e Losanna incamerando il massimo dal weekend, reinterpretando il proprio hockey con due partite fatte anche di grande lavoro e umiltà, subendo solo 2 reti – certo, non contro avversari particolarmente irresistibili offensivamente – ma dimostrando grande impegno da parte di tutti.

Le note dolenti sono sempre le stesse, provenienti da un power play decisamente irritante per la fatica solamente a passare la linea rossa.  Il lavoro da fare non manca, nemmeno per chi incassa 6 punti su 6 nel fine settimana, ma grazie appunto a quel numero, sudare sulle ripetizioni di coach Ireland sarà un po’ meno faticoso.


IL PROTAGONISTA

Maxim LapierreIncredibile “l’upgrade” fatto dal canadese negli ultimi mesi, un uomo imprescindibile in squadra e nella sua linea.

Anche contro il Langnau ha fatto qualunque cosa potesse fare, propiziando il 3-1 con un’azione di forza e rendendosi protagonista con diverse entrate a portare scompiglio nello slot.

Poco fioretto, tanti muscoli e altrettanto cervello, la ricetta giusta nella serata dedicata a un combattivo come Steve Hirschi.


HIGHLIGHTS

Click to comment

Altri articoli in Lugano