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Lugano

Il Lugano spara cartucce a salve, il Berna colpisce e vince 3-1

BERNA – LUGANO

3-1

(2-1, 0-0, 1-0)

Reti: 2’43 Moser (Plüss, Pascal Berger) 1-0, 11’58 Moser (Blum, Pascal Berger) 2-0, 12’30 Brunner (Martensson) 2-1, 42’44 Conacher (Bodenmann, Bergenheim) 3-1

Note: PostFinance Arena, 15’801 spettatori. Arbitri Mollard, Vinnerborg; Abegglen, Kaderli
Penalità: Berna 4×2′, Lugano 4×2′ + 1×10′ (Vauclair)

BERNA – È come stare sull’ottovolante con questo Lugano, che non riesce proprio ancora a mantenere una velocità di crociera senza evitare dei dossi piuttosto duri. Anche in quel di Berna, come già a Kloten, è arrivata la sconfitta, la sesta in campionato e la seconda consecutiva in due trasferte, al cospetto comunque di una squadra competitiva, compatta e navigata.

Le premesse per i bianconeri erano buone, con il rientro dell’ex Furrer – omaggiato e applauditissimo prima del match – e di Martensson, di ritorno dalla Svezia, e soprattutto con gli intenti di ripetere quanto di buono visto nella vittoria casalinga sul Friborgo.

EISHOCKEY, NATIONAL LEAGUE A, NATIONALLIGA A, NLA, LNA, HOCKEY SUR GLACE, MEISTERSCHAFT, QUALIFIKATION, SAISON 2015/16, KLOTEN FLYERS, HC LUGANO,(PHOTOPRESS/Patrick B. Kraemer)

E onestamente quella del Lugano è stata una buona partita, giocata con piglio autoritario e agli stessi livelli della squadra di Guy Boucher – che ha già potuto schierare Bergenheim, in attesa anche di Roy – ma che ha fatto difetto nelle situazioni decisive. Gli orsi in fondo la differenza l’hanno fatta già con quei due micidiali power play nel primo tempo, portandosi sul 2-0 e cercando di incanalare la sfida su binari ben definiti.

Fortuna vuole che Brunner, aiutato dalla sua stessa furbizia ma anche e soprattutto da un intervento scomposto e incomprensibile di Bührer, sia riuscito a dimezzare lo scarto soli 32” dopo il raddoppio di Moser, segnando praticamente da dietro la linea di porta.

Questo gol ha rinfrancato il Lugano, che nel periodo centrale ha saputo aumentare il ritmo delle operazioni, trascinato dal citato Brunner, Pettersson e Hofmann, trovando il modo di prendere in mano il gioco per alcuni tratti. Se il Berna la differenza l’ha fatta in power play, purtroppo per Fischer i suoi non sono riusciti a sfruttare 3 penalità consecutive sul conto degli orsi, nonostante le ottime occasioni per battere un Bührer ripresosi dalla svista iniziale.

Era in questo periodo che i bianconeri avrebbero potuto e dovuto raddrizzare la contesa, ma arrivando nel terzo tempo a giocarsi la rimonta, Hirschi e compagni hanno lasciato qualche spazio in più, cosa che il puntualissimo Conacher ha sfruttato alla perfezione per chiudere il match sul 3-1.

I bianconeri possono e devono recriminare sul power play, l’unico esercizio che ha fatto la differenza in una partita giocata praticamente ad armi pari sul piano tecnico e tattico, ma impari se la si guarda dal lato dei singoli.

Il Lugano infatti, sta giocando praticamente con il solo Pettersson tra gli stranieri a dare impulsi continui, anche se a volte con qualche “incasinamento” di troppo. Klasen è stato invisibile se non per qualche finta a saltare l’uomo, Filppula viaggia a lampi di classe troppo rarefatti e discontinui e Martensson continua a essere un bel punto di domanda.

Se dei primi due conosciamo le qualità e prima o dopo (si spera) ricominceranno a macinare gioco e punti, del centro svedese cominciano a sorgere gravi dubbi, nonostante le rassicurazioni sue e dello staff. Va bene, siamo solo al primo turno, ma va da sé che vedendo gli ingaggi pirotecnici delle avversarie di turno, anche la dirigenza bianconera farebbe bene a tenere la coda dell’occhio verso il mercato, perché concedere tre stranieri a partita rischia di diventare piuttosto pesante.

Nel caso di Martensson risulta praticamente nullo addirittura il primo centro della rosa, quello che doveva essere il fiore all’occhiello della campagna acquisti e il perno su cui basare il gioco del primo blocco, quello in cui un certo Brunner è costretto a fare reparto da solo.

fattore2IL POWERPLAY: Il Berna ha fatto la differenza nel primo tempo sfruttando alla perfezione i primi due powerplay a disposizione grazie alla doppietta di Moser.

Il Lugano ha avuto le sue giuste chances di giocare i superiorità numerica, ma non è stato in grado di farle rendere. In una partita in fondo equilibrata, a fare la differenza sono le situazioni speciali, che stavolta hanno arriso ai padroni di casa.

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