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Lugano

Il Lugano si rialza a Ginevra, aquile ingabbiate

Nella serata del ritorno di McSorley a Les Vernets i bianconeri sfoderano la loro miglior prestazione stagionale. Ottimo esordio in porta per il giovane Fatton

(PostFinance/KEYSTONE/Martial Trezzini)

Il Lugano si rialza a Ginevra, aquile ingabbiate

GINEVRA – LUGANO

3-5

(1-1, 1-2, 1-2)

Reti: 10’06 Thürkauf (Bertaggia) 0-1, 11’09 Winnik (Filppula, Tömmernes) 1-1, 27’29 Walker (Fazzini, Alatalo) 1-2, 28’31 Moy (Miranda, Tömmernes) 2-2, 33’56 Josephs (Thürkauf, Bertaggia) 2-3, 45’57 Morini (Herburger, Boedker) 2-4, 51’53 Thürkauf (Arcobello) 2-5, 53’10 Jooris (Le Coultre, Ugazzi) 3-5

Note: Les Vernets, 4’471 spettatori. Arbitri Wiegand, Piechaczek; Schlegel, Kehrli
Penalità: Ginevra 2×2′, Lugano 2×2′

Assenti: Timo HaussenerDaniel Carr (infortunati), Niklas Schlegel (sovrannumero), Loic Vedova (Rockets)

GINEVRA – La sconfitta in casa contro il Bienne, per la modalità con cui era capitata e per lo sforzo profuso alla vana ricerca della rimonta, sarebbe potuta essere un impedimento in vista della trasferta di Ginevra, invece i bianconeri hanno saputo trarne insegnamento.

Diciamo pure che Chris McSorley non si è fatto certo prendere dall’emozione per il suo ritorno a Les Vernets per la prima volta sulla panchina degli avversari, e il coach bianconero ha saputo trasmettere tutte le sue sicurezze alla squadra, che nello stadio delle aquile ha saputo fare un bel passo avanti. Una crescita sul piano della concentrazione, soprattutto quella difensiva che ha stavolta evitato certi svarioni, ma anche su quello della personalità, con una squadra che è stata capace di comandare il gioco con autorità per quasi cinquanta minuti su sessanta.

(PostFinance/KEYSTONE/Martial Trezzini)

Sempre privi di Carr e Haussener, i ticinesi si sono presentati a Ginevra con un paio di cambiamenti in formazione, con il rientrante Guerra in retrovia (con otto difensori schierati) e il giovane Fatton in porta al posto di Schlegel, lasciato a riposo in Ticino.

Proprio il giovane portiere bianconero ha contribuito alla vittoria con una prova sicura e senza particolari sbavature, trasmettendo la giusta sicurezza ai suoi compagni che lo hanno da parte loro protetto al meglio, impedendo al Servette di proporsi con regolarità nello slot e recuperando tantissimi dischi nei duelli alle assi.

Purtroppo in occasione delle reti dei padroni di casa si è avuta l’impressione che la difesa bianconera avesse potuto fare di più, un po’ per la scadenza immediata delle prime due reti che hanno subito risposto ai due vantaggi iniziali del Lugano e poi per la “morbidezza” con la quale Herburger ha tentato di marcare Jooris sulla deviazione per il 3-5 finale.

(PostFinance/KEYSTONE/Martial Trezzini)

Ad ogni modo, salvi questi episodi, il Lugano ha limitato la manovra offensiva del Ginevra impedendogli di partire per vie centrali, facendo saltare il collegamento in zona neutra e andando a pungere con regolarità con contropiedi in superiorità numerica. Non è un caso nemmeno che i bianconeri abbiano trovato tre reti con in pista gli uomini del primo blocco granata, andato decisamente in tilt sull’ingabbiamento in entrata del terzo difensivo ospite, con Filppula a “ronzare” al largo senza riuscire a penetrare più di un paio di volte.

Sull’altro fronte il Lugano ha addensato la zona tra il ghiaccio centrale e l’entrata dei due terzi, compattando le linee in quello spazio per avere tempi di transizione molto rapidi e per una volta ha saputo sfruttare gli errori dell’avversario. Si è temuto infatti di rivedere un certo copione quando i bianconeri hanno cominciato a sbagliare la solita moltitudine di occasioni da rete nel periodo centrale, ma McSorley ha saputo rimetterli sul ghiaccio nella giusta maniera per prendere in mano la situazione e gestirla fino in fondo.

(PostFinance/KEYSTONE/Martial Trezzini)

Questa è stata sicuramente la miglior prova del Lugano di questo inizio di stagione, per sostanza, continuità e qualità delle giocate offensive, con tutte le quattro linee pericolose e costanti sul piano dello sforzo. Tra i trascinatori e gli opportunisti Fazzini, Morini, Müller, Thürkauf e compagnia, qualche segnale seppur flebile lo si è avuto anche dagli stranieri, anche se il rendimento di Boedker (più attivo offensivamente) e Arcobello, aldilà degli assist del numero 36, è ancora lontano dall’essere quello richiesto dai giocatori di importazione.

Quel che più conforta comunque è la prova generale della squadra, che ha messo in pista la miglior prova “specchio” del suo allenatore, proprio in occasione del suo ritorno a Ginevra.

Nel weekend il Lugano ha proposto quegli alti e bassi che saranno probabilmente ancora caratteristica dei bianconeri per diverso tempo, ma il passo avanti è stato ampiamente positivo, segno che gli impulsi del coach canadese cominciano a passare con frequenza migliore.


IL PROTAGONISTA

Calvin Thürkauf:Sarà forse che si trovava nella città di Giovanni Calvino, ad ogni modo il numero 97 ha tirato fuori la sua miglior partita da quando veste la maglia bianconera, con due reti da intelligente opportunista, tanto lavoro alle assi e nello slot e cambi di alta qualità. È stato l’attaccante che ha impegnato di più Descloux prima e Charlin poi con cinque tiri in porta e nei suoi 16 minuti abbondanti di ghiaccio non ha praticamente sbagliato un disco. Appare poco, ma è un giocatore che può portare un grande equilibrio al gioco.


HIGHLIGHTS

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