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Lugano

Il Lugano impaurisce lo Zugo, ma esce sconfitto da Gara 1

I bianconeri offrono una grande prestazione ma lo Zugo si impone all’overtime. La squadra di McSorley però ha lanciato segnali importanti al suo avversario

(PostFinance/KEYSTONE/Ti-Press/Alessandro Crinari)

Il Lugano impaurisce lo Zugo, ma esce sconfitto da Gara 1

ZUGO – LUGANO

2-1

(0-0, 1-0, 0-1; 1-0)

Reti: 38’38 Hofmann (Djoos, Simion) 1-0, 56’58 Abdelkader (Thürkauf) 1-1, 65’07 Simion (Senteler, Herzog) 2-1

Note: Bossard Arena, 7’200 spettatori spettatori
Arbitri: Lemelin, Hebeisen; Progin, Stalder
Penalità: Zugo 4×2′, Lugano 6×2′

Assenti: Julian Walker (infortunato), Troy JosephsLeland IrvingDavide FadaniMikkel BoedkerJuho MarkkanenNelson ChiquetAlessandro VillaEvan Tschumi (sovrannumero)

ZUGO – Perderla così può anche fare male, ma di tempo per rimuginare nei playoff non ce n’è mai. Soprattutto però il Lugano deve tenere a mente che nonostante la sconfitta lo Zugo ha dovuto sudare sette camicie per avere la meglio sui bianconeri ed attendere che proprio gli ospiti concedessero uno spazio in più per colpire, mentre per pochissimo i tori l’avevano scampata bella nei minuti iniziali dell’overtime.

Con questa consapevolezza il Lugano deve tornare alla Cornèr Arena domenica sera buttando sul ghiaccio tutta la stessa determinazione vista in pista in Gara 1, ma sapendo pure che giocando con tale qualità (perché senza qualità la lotta rimarrebbe fine a se stessa) allora questa serie di quarti di finale può diventare molto più incerta di quanto i pronostici abbiano detto alla luce dei precedenti di questa stagione tra le due squadre.

Quella della Bossard Arena invece è stata una partita che ha restituito il Lugano perduto nelle ultime serie di post season, un Lugano formato lusso che ha costretto Dan Tangnes a forzare al massimo i suoi uomini, giocando per gran parte dell’incontro a tre linee, praticamente invertendo i ruoli rispetto alle sfide di regular season dove erano i bianconeri quelli maledettamente sotto pressione.

Ma i playoff, lo si ripete all’infinito, sono un’altra storia e Chris McSorley ha impaurito non poco una pista che forse attendeva ancora una sfida impari come quelle sopra citate ma che ormai fanno parte del passato con un Lugano che ha ormai fatto il famoso “click” già dalla sfida di preplayoff.

Recuperati Müller ed Herren, il coach bianconero ha potuto schierare una squadra più lunga rispetto alle due sfide contro il Ginevra, spostando Morini al centro della quarta per dare peso a un blocco che può avere un’importanza fondamentale in questa serie, come dimostrato dall’ottima partita giocata dall’italiano e da un indomito e intelligente Stoffel in particolare.

Approfittando dei diversi ritmi nelle gambe – lo Zugo era fermo da undici giorni – il Lugano è partito fortissimo, creandosi diverse occasioni da rete non sfruttate, ma anche con il passare dei minuti i bianconeri hanno dimostrato che non era solo questione di esplosività. Arcobello e compagni a cinque contro cinque hanno fatto gara pari e per diversi momenti superiore (in particolare nel terzo tempo e all’overtime) ma era chiaro che lasciando sul posto così tante possibilità ci sarebbe stato un prezzo da pagare.

Lo Zugo ha infatti aperto le marcature per primo, sfruttando una delle ancora troppe penalità bianconere e nei powerplay successivi è andato vicino dal prendere il largo nonostante l’ottima prova difensiva ospite.

Ma la nuova crescita del Lugano nel terzo tempo ha detto che i bianconeri questa serie se la vogliono e possono giocare fino in fondo, come lo Zugo ha perso riferimenti a centro pista e il Lugano si infilava nel terzo era un segnale che i ticinesi sapevano esattamente cosa fare e che prima o poi sarebbero stati ripagati, oltretutto continuando a schierare quattro blocchi in maniera regolare.

La splendida segnatura di Abdelkader ha suggellato quei momenti e prima del gol risolutivo di Simion – su cui forse Schlegel è rimasto un po’ sorpreso – i padroni di casa si sono dovuti aggrappare quasi disperatamente a Genoni, cosa a cui non erano molto abituati.

Gara 1 è persa sì dal Lugano, ma mai come venerdì sera i bianconeri possono dirsi sul pezzo. Questa serie appare improvvisamente molto meno scontata di quello che (quasi) tutti credevano.


IL PROTAGONISTA

Justin Abdelkader: Il Lugano ha perso, ma se c’è qualcuno che nella serie può recitare un ruolo decisivo questi è proprio l’ex attaccante dello Zugo. Come contro il Ginevra si era fiondato su Henrik Tömmernes, alla Bossard Arena ha riservato le sue attenzioni all’irascibile Jan Kovar e ha mostrato ancora una volta come ci si muove in queste sfide dominando lo slot avversario. Ha segnato una rete stupenda, purtroppo vana per i bianconeri, ma sempre di più Justin Abdelkader si sta prendendo questo Lugano.


HIGHLIGHTS

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