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Lugano

Il Lugano è superato dal Ginevra nell’ennesima serata nera

In vantaggio con Carr, i bianconeri perdono Schlegel e Morini per infortuni che destano preoccupazione. La squadra si è poi slegata con il passare dei minuti

Il Lugano è superato dal Ginevra nell’ennesima serata nera

LUGANO – GINEVRA

2-5

(1-0, 1-3, 0-2)

Reti: 14’19 Carr (Cormier, Arcobello) 1-0, 29’13 Rod 1-1, 32’00 Bertaggia (Maillard, Vatanen) 1-2, 34’25 LaLeggia (Arcobello, Morini) 2-2, 39’25 Praplan (Karrer) 2-3, 47’19 Filppula (Praplan, Honka) 2-4, 51’51 Rod (Praplan, Le Coultre) 2-5

Note: Cornèr Arena, 4’455 spettatori
Arbitri: Kolmüller, Stolc; Obwegeser, Fuchs
Penalità: Lugano 2×2, Ginevra 2×2

Assenti: Marco MüllerLorenzo CanonicaJulian WalkerMarkus GranlundStephane PatryCalle Andersson (infortunati), Mikko KoskinenRoberts CjunskisArno SnellmanArttu Ruotsalainen (sovrannumero)

LUGANO – Lo stesso silenzio delle tribune che attorniava i cori della curva nord lo si è potuto percepire anche nel corridoio che porta allo spogliatoio bianconero. Dentro, in pochi avevano voglia di parlare a lungo, la sconfitta contro il Ginevra è stata una partita persa come un’altra, tutti invece avevano la testa rivolta agli infortuni di Niklas Schlegel e Giovanni Morini, e particolarmente “Gigio” ha preoccupato molti per la sua uscita dal ghiaccio in barella.

“Sì, forse in quel momento qualcosa è cambiato”, ha affermato con la voce roca Samuel Guerra. E la squadra bianconera avrebbe tutta la comprensione del mondo se dopo aver passato un autunno-inverno come quello attraversato, dopo aver visto le cose migliorare e girare nel verso giusto, qualche “imprecazione” sia caduta pesantemente alla vista dei due nuovi infortunati e una certa frustrazione abbia cominciato a farsi largo.

In fondo il Lugano la partita contro il Servette l’aveva iniziata al meglio, senza strafare i bianconeri hanno prima studiato il da farsi e poi hanno cominciato a comandare il gioco, a dominare per alcuni frangenti gli ospiti e quell’inizio non poteva essere migliore con la rete del vantaggio ad opera del rientrante Daniel Carr.

Spostato il numero 7 in una linea inedita con Arcobello e Cormier, l’attaccante canadese è andato a segno proprio su splendido suggerimento del giovane figlio d’arte, e fino a lì tutti contenti e felici. Poi è arrivata la prima grana.

Su un’incursione del Ginevra, Schlegel va a terra e con un movimento innaturale torce il ginocchio, facendo subito cenno di non poter continuare. Dentro Fatton (che non giocava in National League da ottobre 2022) e avanti comunque come prima. Il secondo portiere di serata è partito anche bene, si è subito rassicurato con un paio di interventi, protetto con molta decisione dai suoi difensori e supportato a ogni intervento dagli applausi e gli incoraggiamenti del pubblico.

A fare da un certo primo spartiacque dell’incontro però ci ha pensato l’ennesimo disastroso powerplay bianconero, con un errore inspiegabile di LaLeggia che ha permesso a Rod di insaccare il pareggio, mentre pochi minuti più tardi – l tutto a cavallo di metà incontro – è arrivato il primo vantaggio granata con Bertaggia, prima che lo stesso difensore bianconero si facesse perdonare con il 2-2.

E poi l’infortunio di Giovanni Morini, i lunghi minuti per soccorrerlo con il numero 23 sul ghiaccio immobile, la partita che si spacca e qualcosa che cambia nell’aria. La frustrazione del pubblico, immaginabile quella in panchina e la squadra che si disunisce, Fatton perde la sua protezione da parte dei difensori nello slot e Praplan trova il game winning gol a 35 secondi dalla seconda pausa.

Anche questa rete può aver ancora picconato nel morale bianconero e stavolta Fazzini e compagni non sono riusciti nella reazione bruciante, e anzi sono aumentati gli errori in esecuzione, le uscite sono risultate poco pulite e il forecheck sulle entrate del Ginevra è calato colpevolmente, lasciando che i campioni svizzeri prendessero il sopravvento controllando il terzo difensivo dei padroni di casa.

In tutto questo però il Lugano sembrava poter ancora dire la sua, anche dopo il 2-4 di Filppula – in realtà una goffa autorete di Fatton – ma il quinto gol di Rod ha spento ogni velleità, lasciando che i padroni di casa si lanciassero spesso in azioni solitarie e poco convinte.

Alla fine il Ginevra non ha rubato nulla, ha atteso sornione gli errori del Lugano e ha approfittato anche dell’inesperienza di Fatton mettendo più pressione sul portiere romando da ogni posizione, ma ad essersi slegato è stato il Lugano, incapace stavolta di reagire alle avversità come fatto fino alle due sfide contro il Ginevra.

È stata una serata da dimenticare, sia per il risultato che soprattutto per i due infortuni, ma prima del derby di venerdì i bianconeri sono chiamati comunque a ricompattarsi, perché cinicamente il campionato va avanti e non aspetta nessuno. Nemmeno chi ha vissuto l’ennesima nerissima serata di un campionato al limite della crisi di nervi.

Ma se il Lugano nonostante tutto questo è ancora lì nei primi sei posti significa che le forze per far fronte alle avversità sa dove andare a trovarle, scacciando la comprensibile frustrazione.


IL PROTAGONISTA

Vincent Praplan: Difficilmente lo si nota per intraprendenza alle assi o nelle zone più “muscolari” del gioco, ma il numero 11 ginevrino è abbastanza sgusciante e furbo da farsi sempre trovare nei posti giusti della pista. Praplan ha avuto il merito di segnare il game winning gol con una pregevole deviazione nello slot sfuggendo alle marcature, fornendo anche gli assist diretti per le due reti della sicurezza ad opera di Filppula e Rod nel terzo periodo.


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HIGHLIGHTS

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