Social Media HSHS

Lugano

Il Lugano ce l’ha fatta! Furrer segna all’overtime, dopo 10 anni è finale!

LUGANO – GINEVRA

4-3

(1-0, 1-2, 1-1; 1-0)

Reti: 6’10 Kostner (Bertaggia) 1-0, 23’02 Antonietti (Traber, Slater) 1-1, 29’07 Romy (Pyatt) 1-2, 31’13 Pettersson (Klasen, Ulmer) 2-2, 40’13 Rod (Slater, Traber) 2-3, 42’48 Brunner (Hofmann, Chiesa) 3-3, 73’37 Furrer 4-3

Note: Resega, 7’628 spettatori. Arbitri Vinnerborg, Wiegand; Borga, Kaderli
Penalità: Lugano 5×2′, Ginevra 8×2′ + 2×10 (Slater, Romy)

LUGANO – È finale! Dopo 10 anni i bianconeri tornano a disputare la sfida che mette in palio il titolo di campione svizzero. Per farlo il Lugano ha dovuto ancora sudare contro un Ginevra mai domo, capace di mettere in difficoltà ripetutamente i sottocenerini per due tempi, per poi calare alla distanza e subire la quarta, fatale, sconfitta di questa serie, la terza dopo l’overtime.

Il Lugano è riuscito finalmente a sfatare il tabù della partita casalinga, che stava diventando una vera e propria maledizione per le due squadre.

In una Resega stracolma il Lugano è partito bene, sbloccando subito lo score grazie a Kostner, che ha deviato fortunosamente un tiro di Bertaggia da posizione impossibile. Ancora una volta però il vantaggio trovato ad inizio partita ha fatto sedere i bianconeri, che hanno vieppiù abbassato il baricentro permettendo al Ginevra di crearsi parecchie occasioni per segnare con i vari Pyatt, Traber e Rubin.

È logica conseguenza che le aquile siano riuscite a trovare il punto del pareggio con un appoggio dalla blu di Antonietti che ha beffato Merzlikins, coperto dall’ottimo lavoro nello slot di Jim Slater. I romandi hanno continuato a spingere sull’acceleratore ed a mettere pressione sulla porta bianconera, trovando anche il vantaggio pochi minuti dopo con Romy, abile a soffiare il disco a Vauclair in uscita dal terzo, resistere al ritorno di Klasen e poi insaccare a tu per tu col portiere.

Con l’assenza del topscorer D’Agostini, Romy si è letteralmente preso sulle spalle la squadra, diventando il vero e proprio faro dell’attacco ginevrino e diventando una spina nel fianco per la retroguardia sottocenerina.

Il Lugano fino a quel momento ha fatto fatica a trovare le contromisure per gestire le folate offensive di un Ginevra sì costretto a vincere, ma lucidissimo nel proprio gioco e capace di ostruire ogni possibile azione d’attacco bianconera. Fortunatamente, in soccorso di Hirschi e compagni è arrivato il casco giallo Linus Klasen – autore di una partita sontuosa- che con una giocata fantastica ha lasciato sul posto Loeffel e ha messo in mezzo per il connazionale Pettersson, il quale a porta sguarnita non ha potuto esimersi dal segnare il secondo punto ticinese.

La partita ha vissuto in quel momento la fase più confusa, con le due formazioni che si sono presentate più volte pericolosamente nel terzo avversario ma né MartenssonLombardi sono riusciti a superare un’ulteriore volta gli estremi difensori, lasciando così le due squadre in parità alla seconda pausa.

L’inizio di terzo periodo è stato traumatico per i bianconeri, che sono andati nuovamente sotto nel punteggio dopo appena 13” grazie al tiro beffardo di Noah Rod, che con un backhand ha trafitto per la terza volta un Merzlikins non del tutto esente da colpe.

Una vera e propria mazzata per qualsiasi squadra, ma non per questo Lugano, che più volte in questa serie ci ha abituato a tirare fuori dal cilindro le energie psicofisiche per riuscire a ribaltare una situazione sfavorevole. E così dopo appena 2 minuti Brunner, ben imbeccato da Hofmann, è riuscito a perforare Robert Mayer dopo un disco perso in zona offensiva da parte del Ginevra.

I bianconeri a questo punto sono saliti in cattedra, aiutati anche dal calo fisico dei ginevrini, sfiorando a ripetizione il punto decisivo ma mancando di concretezza davanti alla porta. Si è dunque andati un’altra volta – la quarta in questa serie – all’overtime, con i 7’628 spettatori che hanno assistito ad un monologo bianconero.

La squadra di Shedden ha spinto fortissimo sin dalle prime battute, ma prima Robert Mayer e poi due volte il palo hanno salvato i ginevrini dalla capitolazione. È così che Furrer, sganciatosi dalla difesa, si è trovato a tu per tu con Mayer per poi essere steso da Romy. Rigore per i bianconeri che il difensore numero 7 ha insaccato, facendo esplodere di gioia i bianconeri e regalando al Lugano la finale.

Philippe Furrer ha dunque segnato il gol decisivo che proietta la squadra bianconera all’atto conclusivo proprio contro i suoi ex-compagni. Il difensore ha giocato una partita perfetta, mostruoso in fase difensiva e spesso pericoloso in attacco. Mai fuori posizione, mai un passaggio sbagliato, il bernese si è eretto, lunedì più che mai, a leader di una retroguardia bianconera che ha comunque disputato nel suo insieme un’ottima gara.

Questa finale sa di rivincita per tanti giocatori bianconeri, costretti a masticare amaro per due anni di fila contro il medesimo avversario, e che vedono finalmente l’incubo Ginevra sparire. Grande merito della vittoria va al coach bianconero Doug Shedden, capace di ridare vigore alla squadra dopo la sconfitta di gara 4 e riuscendo finalmente a raggiungere la finale che gli era sempre sfuggita quando era alla guida dello Zugo.

Ora il Lugano avrà fino a sabato sera per recuperare le energie, prima di ritrovarsi di fronte la vera sorpresa di questi playoff, quel Berna che tutti davano per morto già contro lo Zurigo e che, zitto zitto, si trova ora a contendere ai bianconeri il trofeo. Una sfida che riporta agli anni passati, quando Berna e Lugano si affrontavano quasi ogni anno per la conquista del titolo, dando vita a sfide epiche, come quella che inizierà sabato sera alla Resega.

fattore2

LA FORZA DEI LEADER: Nel momento di maggiore difficoltà i bianconeri sono riusciti a ritornare in partita grazie a due dei leader di questa formazione, Furrer e Klasen.

Il primo ha dato sicurezza a tutta la squadra, giocando un’infinità di minuti e diventando vero e proprio uomo ovunque del gioco bianconero fino al rigore segnato nell’overtime. Il secondo si è preso sulle spalle la squadra quando il Ginevra sembrava poter controllare l’incontro e, più in generale, dal suo bastone sono partite la maggior parte delle azioni d’attacco bianconere.

Con due leader così, il Lugano ha il diritto di sognare.

galleria


(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)

highlights

Studente di comunicazione all'USI di Lugano, Diego si occupa delle interviste post-partita dalla Resega.

Click to comment

Altri articoli in Lugano