Social Media HSHS

Lugano

Il Kloten blocca il decollo di un pessimo Lugano

Bianconeri protagonisti di una nuova brutta prova, subendo i fischi del pubblico. Nonostante il derby vinto la posizione di McSorley appare in serio pericolo

© Photobruscaluckyvideo

Il Kloten blocca il decollo di un pessimo Lugano

LUGANO – KLOTEN

4-5

(2-2, 1-2, 1-1)

Reti: 4’44 Thürkauf (Connolly, Guerra) 1-0, 7’36 Thürkauf (Connolly) 2-0, 12’33 Aaltonen (Ang) 2-1, 14’54 Reinbacher (Marchon, Simic) 2-2, 20’57 Granlund (Bennett, Connolly) 3-2, 23’33 Marchon (Reinbacher) 3-3, 27’51 Bougro (Ruotsalainen, Ekestahl-Jonsson) 3-4, 43’49 Connolly (Bennett) 4-4, 51’01 Aaltonen (Ang, Bougro) 4-5

Note: Cornèr Arena, 4’635 spettatori
Arbitri: Lemelin, Urban; Fuchs, Meusy
Penalità: Lugano 8×2′, Kloten 5×2′

Assenti: Mikko Koskinen (sovrannumero), Calle Andersson,  Daniel CarrJulian WalkerGiovanni Morini (infortunati), Nicolò UgazziJari NäserRiccardo WerderThibault Fatton (Rockets)

LUGANO – Prima di venerdì sera, il neo promosso Kloten aveva messo a segno cinque reti in cinque partite, alla Cornèr Arena ha raddoppiato quella cifra con cinque reti nel giro di circa quaranta minuti.

Terminata la rapida scheda delle statistiche, non ci è voluto certo questo dato – seppur significativo – per far capire al pubblico della pista luganese che il derby vinto in Leventina si è rivelato, come prevedibile, un semplice cerotto su una testa rotta. La prova che il Lugano ha messo in pista contro gli aviatori, tolti quei minuti iniziali caratterizzati dalla promettente doppietta di Thürkauf, è stata a dir poco sconcertante per disordine, confusione e fragilità, sia tecnica, che tattica e mentale.

© Photobruscaluckyvideo

Non giriamoci troppo intorno, una squadra che gioca in quella maniera, con i mezzi tecnici a disposizione (ma vedendo l’organizzazione del Kloten, vien da pensare anche molte altre) ha evidentemente un grosso problema all’interno, di scollatura dalla panchina e di comunicazione, nonostante dopo la vittoria ad Ambrì qualcuno si era affrettato a contestare alcune impressioni definendole delle pure invenzioni.

Una squadra del genere non può incassare cinque reti in casa dal Kloten, di cui quattro in in power play, e non riuscire minimamente a prendere in mano il controllo delle operazioni, lasciando che fosse il demoniaco Ang ad attirare gli sguardi dei presenti, che a fine partita hanno lasciato uscire tutta la loro – giustificata – frustrazione dopo tale spettacolo, coprendo la sirena finale con una bordata di fischi.

© Photobruscaluckyvideo

È in fondo ciò di cui si parlava dopo la partita con il Losanna, che è assomigliata tremendamente a quest’ultima, il Lugano non sta rischiando solo di perdere il treno in classifica, ma una squadra del genere sta perdendo anche credibilità di fronte ai suoi tifosi, e non è certo bastato un derby vinto a far riaffiorare chissà quale fiducia verso un gruppo sempre più alla deriva.

È significativo che in una serata del genere – pur con le assenze del caso – ad emergere siano stati ancora i giovani come Patry, Gerber, e giocatori da intensità come Vedova, mentre i vari Arcobello, Kaski o Alatalo non davano alcun segno di lucidità o “carica”, con in particolare un Arcobello completamente fuori dal gioco e senza alcun impatto tangibile.

© Photobruscaluckyvideo

Nemmeno il box play, che finora era stata una delle poche cose positive in casa Lugano, è riuscito ad evitare questa sconfitta, con quattro reti su cinque power play degli aviatori cadute con una facilità disarmante. Nel contesto nemmeno Schlegel ha dato l’impressione di poter garantire la sicurezza che sa regalare Koskinen alla difesa, ma aldilà di almeno una rete sul suo conto, è stata la prestazione globale del Lugano a lasciare interdetti, per i continui passi all’indietro che sta facendo questa squadra.

Intanto la classifica non ride, anche se il divario è ampiamente recuperabile, ma forse prima di guardare alla graduatoria ci sono da risolvere altri problemi. Tirare avanti questa situazione sperando si risolva da sola è una storia già vista e che dovrebbe aver insegnato parecchio.


IL PROTAGONISTA

Jonathan Ang: Il topscorer del Kloten ha seminato panico e distruzione in una difesa impaurita come quella del Lugano, regalando giocate di classe, assist e incursioni pericolosissime davanti alla porta di Schlegel. Che la Swiss League gli andasse stretta lo si era già capito, contro il Lugano ha dimostrato di valere anche più di quello che si possa pensare.


Click to comment

Altri articoli in Lugano