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I top e flop degli ultimi turni di campionato secondo HSHS

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.

Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra lunedì e domenica.


I TOP DI HSHS

Benjamin Conz (Ambrì Piotta – 1 top, 1 flop): Il portiere biancoblù aveva iniziato la settimana con la “doccia fredda” di Zurigo, servita a lui e a tutta la squadra per ritornare sulla retta via. Durante il fine settimana Conz è infatti riuscito ad essere davvero determinante, compiendo le parate di “routine” ma aggiungendone diverse decisive. Il tutto si è tradotto nello shutout di Ginevra e nel 96.88% di salvataggi venerdì contro il Losanna, con l’unica rete incassata non assolutamente sulla sua coscienza. La sua reazione al gol di Zangger dopo soli 58 secondi era stata fondamentale, ed ha permesso all’Ambrì di superare i primi terribili 10 minuti, quando i vodesi avrebbero meritato un paio di altre reti. Quello passato è stato il miglior weekend da quando è in biancoblù, come testimonia anche la reazione di carattere avuta dopo essere stato travolto da Pesonen, episodio a cui ha risposto con una parata strepitosa.

Patrick Geering (ZSC Lions – 1 top, 0 flop): Allo zurighese è stata presentata la sfida di guidare i suoi Lions con la “C” cucita sul petto, e lui ha risposto con un inizio di campionato giocato addirittura con la media di un punto a partita! Nessun difensore svizzero è vicino al suo ritmo, a maggior ragione dopo un weekend che lo ha visto mettere a referto due reti e due assist. Nella sfida di Berna ha regalato un punto ai suoi firmando il 3-3 che ha mandato tutti all’overtime, battendo Genoni con il suo classico tiro di polso dopo essere arrivato a rimorchio dalle retrovie. Non soddisfatto, è stato tra i protagonisti anche della goleada sabato contro lo Zugo, quando ha fornito due assist e messo la firma sul game winning goal!

Eric Blum (Berna – 1 top, 1 flop): Il Berna è arrivato oramai a otto vittorie consecutive, e da venerdì ha una nuova importante freccia al suo arco. Blum ha infatti potuto fare il suo esordio in campionato dopo essere stato messo fuori causa da un’infiammazione alla mano a inizio settembre, e lo ha fatto ottenendo il gol della vittoria all’overtime contro gli ZSC Lions. Jalonen gli ha immediatamente riservato un posto nel primo tandem completato da Untersander, ed il suo rientro ha permesso al coach di sperimentare un assetto a quattro attaccanti stranieri a Langnau, rinunciando a Noreau. Se il Berna faceva già paura prima, con ulteriore flessibilità la rosa della capitale è davvero impressionante.

Pius Suter (ZSC Lions – 1 top, 0 flop): Dopo aver partecipato al camp degli Ottawa Senators, il talentuoso 21enne di Zurigo sta vivendo un ottimo inizio di campionato, come testimonia un’ultima settimana vissuta da assoluto protagonista. Con tre gol (di cui un GWG), tre assist ed un eccezionale bilancio di +6, il centro ha preso in mano la redini della squadra sin dalla facile vittoria di lunedì contro l’Ambrì, serata chiusa con un bottino personale di quattro punti. Il suo grande stato di forma si è riflesso anche sui compagni di linea Pettersson e Nilsson, con i tre che in combutta hanno messo a segno addirittura 18 punti in tre partite!

Linus Klasen (Lugano – 1 top, 1 flop): Seppure non ancora al 100% fisicamente, lo svedese sta tirando fuori dal cilindro diverse magie, che vengono da lui stesso trasformate in reti molto pesanti. È questo l’atout principale del Klasen versione 2017/18, ossia una predisposizione all’andare in gol che aveva mostrato solo nella sua prima stagione in maglia bianconera. Sono già infatti 7 i dischi buttati alle spalle dei portieri avversari dal numero 86, con 2 game winning gol e altri che hanno dato il via a rimonte o che per primi hanno scardinato le difese delle squadre affrontate. Nel fine settimana appena trascorso ha infatti segnato il punto decisivo a Friborgo da vero opportunista, alla Resega ha fermato due volte il Davos sul pareggio con una freddezza e una facilità impressionanti. Con Lajunen ideale complemento per il suo gioco, Klasen dà l’impressione di giocare libero e senza pressioni, senza più sentire il peso di dover essere l’unico capace di inventare qualcosa.

Sven Ryser (Losanna – 1 top, 0 flop): Il Losanna ha vissuto un inizio di campionato tumultuoso, sfociato nell’allontanamento di coach Ratushny dopo che le aspettative durante il primo mese di torneo non erano state rispettate. Tra chi ha saputo dare un contributo tutto sommato costante c’è però Sven Ryser, che nell’ultima settimana ha ingranato una marcia in più. Autore di tre reti e un assist, anche quando non è finito sul tabellino il 27enne zurighese ha rappresentato uno dei cuori pulsanti della manovra vodese, come successo ad esempio venerdì alla Valascia. Nelle due sfide dirette da Sarault è stato schierato nella prima linea di Jeffrey e Danielsson, e ha dimostrato di poter rappresentare uno dei motori da cui ripartire per scalare la classifica.


I FLOP DI HSHS

Tobias Stephan (Zugo – 1 top, 1 flop): Nel fine settimana lo Zugo ha perso la testa della classifica superato da Berna e Lugano, ed il portierone stavolta non è stato lucido come di suo solito. Nella partita contro il Bienne, Stephan ha sulla coscienza il primo punto ospite, rete fondamentale che ha permesso al Bienne di tornare in una partita che sembrava oramai chiusa. A onor del vero neppure sul 2-2 ospite ha fatto una gran figura, episodi che hanno fatto da preludio all’incubo dell’Hallenstadion, chiusosi con sette reti incassate e una percentuale di parate di appena l’82%.

John Gobbi (Losanna – 0 top, 1 flop): Il Losanna avrà bisogno del suo capitano per trarsi d’impiccio dopo un inizio di campionato sottotono, e se da un lato si sa che dal ticinese non ci si può attendere una grande produzione offensiva, dall’altra ci si aspettano meno lacune in retrovia. Con la promozione di Sarault a head coach è stato impiegato solamente in qualità di settimo difensore, e venerdì alla Valascia ha sulla coscienza un disco gestito in maniera sciagurata, rubatogli da Goi che lo ha poi servito a Berthon per l’1-1 dell’Ambrì Piotta. Sul fronte offensivo solo invece oramai addirittura quattro le partite consecutive in cui non trova nemmeno un tiro.

Johan Fransson (Ginevra Servette – 0 top, 2 flop): Il disastroso inizio di stagione del Ginevra Servette, ancora impegnato a digerire (molto pesantemente) il cambio in panchina da McSorley a Woodcroft, risparmia ben pochi giocatori nel proprio vortice, con il difensore svedese in grande difficoltà. Conosciuto per le sue capacità offensive, il 32enne ex nazionale delle Tre Corone non riesce minimamente a dare alcuna scossa alla propria squadra, con un bilancio che finora parla di 3 magrissimi assist in 13 partite. Dopo una settimana tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre in cui sembrava in ripresa, nelle ultime 3 partite è tornato nell’anonimato più totale, con diversi errori difensivi e una statistica in negativo contro Losanna e Ambrì Piotta.

Lukas Lhotak (Ambrì Piotta – 0 top, 1 flop): L’Ambrì Piotta ha festeggiato un bel weekend da sei punti, ma i successi della squadra sono agli antipodi rispetto alla situazione personale dell’attaccante ceco, che si trova attualmente nel peggior momento della stagione. Cereda non ha esitato nell’ammettere che al 24enne manca la fiducia nei suoi mezzi, che però dovrà riuscire a riconquistare con il lavoro quotidiano. Nel frattempo Lhotak ha perso durante la partita di Ginevra il suo posto in seconda linea, sostituito da metà gara da un bravo Elia Mazzolini. La scelta è stata confermata venerdì, quando Lhotak è stato relegato al ruolo di 13esimo attaccante ed è stato impiegato per soli cinque minuti, praticamente solo in powerplay. Il gol (l’unico ottenuto) gli manca da un mese esatto, e sinora ha concluso unicamente una partita con un bilancio positivo… Ha tutti gli strumenti per rilanciarsi, ma ora starà a lui utilizzarli con la necessaria determinazione.

Anton Gustafsson (Langnau – 0 top, 1 flop): Ha passato annate complicate il figlio dell’ex allenatore dei Tigers, Bengt-Ake Gustafsson, e dopo l’insuccesso in una disastrosa stagione in quel di Friborgo con tante aspettative sulle spalle era andato nella natia Svezia a cercare serenità. In questa stagione è tornato alla Ilfis con l’intento di rilanciarsi, memore della sua migliore stagione vissuta proprio nell’Emmental ma, di nuovo, il campionato svizzero gli riserva poche soddisfazioni. Dopo un inizio incoraggiante da primo centro del Langnau, correlato da 3 reti nelle prime 5 partite di campionato, il 27enne non è più riuscito a lasciare un segno tangibile sul tabellino, restando a secco per 8 partite consecutive con inoltre un bilancio di -4 che ha equilibrato l’iniziale +4. Da 4 partite ha perso il suo posto di primo centro a favore di Gagnon, e la sua linea completata da Neukom e Kuonen ha messo a segno solo 2 reti in tutto il campionato.

Alessio Bertaggia (Lugano – 0 top, 1 flop): In molti se lo stanno chiedendo: ma dov’è finito il Bertaggia che trasformava in oro ogni disco che toccava? Anche in questa stagione 2017/18 l’attaccante numero 10 non riesce a ritrovare le migliori sensazioni delle prime annate del suo ritorno in bianconero, e la rete segnata nel 6-1 ai Lions il 15 settembre rimane il suo unico punto in 13 partite, con oltretutto un bilancio di -5, il peggiore della squadra. La vicinanza di un playmaker di grande classe come Luca Cunti non ha migliorato le cose per l’ala 24enne, che probabilmente sta soffrendo lui per primo di questa mancanza di reti. Sul ghiaccio è sempre tra i primi per impegno e attitudine, ma spesso la voglia di strafare e la fretta lo tradiscono, facendogli compiere delle giocate eccessivamente complicate quando invece servirebbero la pazienza e la semplicità.

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