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I nuovi volti della NLA 2022/23: l’americano Brian O’Neill

L’attaccante in arrivo dallo Jokerit ha avuto uno sviluppo tardivo ma in KHL si è costruito un nome importante. Lo Zugo si gioca una scommessa intrigante

© jatkoaika.com

I nuovi volti della NLA 2022/23: l’americano Brian O’Neill

BRIAN O’NEILL


Età: 34
Posizione: C/RW
Altezza: 175 cm
Peso: 78 kg
Tiro: right
Nazionalità: 🇺🇸

Provenienza: Jokerit (KHL)
Draft: Undrafted
Contratto: due anni

L’età non deve essere un problema

Le partite giocate con la maglia dello Jokerit Helsinki sono 342, i gol 87, gli assist ben 196, per un totale di 283 punti nei suoi sei anni nella capitale finlandese. Non per nulla Brian O’Neill è stato soprannominato “Mr Helsinki”, per tre anni miglior marcatore della sua squadra, e all’età di 34 anni va a raccogliere una sfida intrigante ma anche molto dura tra le fila dello Zugo campione svizzero.

Attaccante “late bloomer”, O’Neill ha iniziato tardi a giocare ad hockey e a causa della sua statura ha sempre dovuto lottare più degli altri per farsi spazio, sviluppando negli anni la grande competitività che lo ha a lungo caratterizzato.

Ala playmaker (anche centro all’occorrenza) dal pattinaggio agile e scattante, l’americano è un giocatore che preferisce l’assist al tiro in porta, anche se quando trova la via della rete lo fa spesso in contesti difficili e trafficati. Molto disciplinato sul piano difensivo, si è spesso distinto anche per la sua propensione nel bloccare i tiri avversari.

Tra AHL e NHL c’è uno scalino di troppo

Nato in Pennsylvania, O’Neill si avvicina all’hockey piuttosto tardi, arrivando nella squadra della Yale University come fuori età, essendosi iscritto al college con un paio di anni di ritardo rispetto agli altri componenti. Proprio per il fatto di essere approdato all’hockey giovanile più in vista solo a 20 anni rimane tagliato fuori dalle liste per i draft di NHL, ma questo non gli impedisce di strappare un contratto con i Los Angeles Kings nel 2011 all’età di 23 anni.

Dopo le quattro ottime stagioni in NCAA con Yale, di cui è stato anche capitano, l’ala fa il suo debutto professionistico in AHL con i Manchester Monarchs, in una squadra in cui giocano tra gli altri anche Brandon Kozun e Justin Azevedo.

L’esplosione del talento di O’Neill avviene nella stagione 2013/14, quando mette a segno 47 punti con i Monarchs e i Kings, nella persona del GM Rob Blake, decidono di prolungare il contratto in attesa di ulteriori sviluppi. L’ormai già 26enne li ripaga con una stagione eccezionale in AHL, con 80 punti, la vittoria della Calder Cup e il riconoscimento di MVP del campionato.

Per O’Neill è la grande (e ultima) occasione per cercare di occupare un posto a Los Angeles, ma nei camp estivi non riesce a lasciare il segno a causa della sua piccola statura, venendo superato nelle gerarchie da prospect più giovani.

“A 27 anni aveva ancora grande voglia di mettersi in gioco e le sue prestazioni in AHL sono state incredibilile parole di Rob Blake su The Athletic quindi abbiamo deciso di dargli la sua occasione, ma era cosciente che avrebbe dovuto superare tutti e anche i suoi limiti. Non ce l’ha fatta ma è stato di grande esempio per tutti i giovani che hanno partecipato ai camp”.

Ad ogni modo la NHL si concretizza comunque per O’Neill anche se dall’altra parte della nazione. Scambiato con una scelta al settimo turno con i New Jersey Devils, l’americano fa il suo debutto nel primo campionato nell’ottobre 2015 contro i Washington Capitals all’età di 27 anni. In totale le sue partite in NHL saranno 22 (con 2 assist), prima di passare in AHL agli Albany Devils.

Mr Helsinki

Chiuso con il discorso della NHL, O’Neill vuole nuovi stimoli e si trasferisce in Finlandia nello Jokerit Helsinki, ma nell’hockey del vecchio continente non è tutto semplice ed immediato.

Nelle sue prime 15 partite con lo Jokerit, l’attaccante non trova mai la via della rete ed è piuttosto criticato per la sua incapacità di stare al centro del gioco – “Quelle prime settimane sono state un incubo – dirà in un’intervista a KHL.ru – pensavo di aver preso la decisione peggiore della mia vita. Poi è arrivata quella tripletta a Mosca e tutto è sembrato molto più facile.”

Due stagioni buone con 30 e 36 punti in regular season, poi la nuova esplosione, con rispettivamente 58, 48, 54 e 42 punti in KHL, che ne hanno sancito il soprannome di Mr Helsinki.

Ad aiutare O’Neill all’adattamento sempre maggiore alle dimensioni delle piste europee anche le partecipazioni con la Nazionale USA ai Giochi Olimpici di Pyeongchang nel 2018 (convocato poi anche per i giochi dello scorso febbraio) e alla Deutschland Cup del 2017: “Giocare su piste grandi all’inizio sembrava strano e vagavo nei punti sbagliati del ghiaccio, poi ho trovato il modo per sbloccare alcuni miei limiti.”

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