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National League

I nuovi volti della NLA 2022/23: il finlandese Miro Aaltonen

Il Kloten si è assicurato un centro veloce e dinamico, che arriverà in Svizzera dopo una buona stagione in KHL e la vittoria della medaglia d’oro alle Olimpiadi

Thomas Skrlj/AHL

I nuovi volti della NLA 2022/23: il finlandese Miro Aaltonen

MIRO AALTONEN


Età: 29
Posizione: C
Altezza: 180 cm
Peso: 78 kg
Shoots: left

Provenienza: Vityaz Podolsk (KHL)
Draft: 2013, round 6, 177esima scelta, Anaheim Ducks
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇫🇮

Un centro veloce e versatile

Tra i giocatori fondamentali che guideranno il Kloten nel primo anno dal ritorno in National League troveremo l’attaccante finlandese Miro Aaltonen, elemento che può passare facilmente dal ruolo di centro (dove sembra comunque gli aviatori abbiano intenzione di impiegarlo maggiormente) all’ala.

Il 29enne non ha una presenza fisica importante ma ha dalla sua tanta energia e pattinaggio, che unisce ad una creatività che lo rende un elemento pericoloso in ogni circostanza. Ha un certo feeling con il gol e non disdegna di andare al tiro quando si trova nella posizione ideale, ma generalmente è un attaccante che predilige prima il passaggio in favore dei compagni.

Aaltonen tende infatti ad andare al tiro più frequentemente quando è nelle zone ravvicinate della porta avversaria, e di conseguenza sfrutta il suo dinamismo per crearsi i giusti spazi e rendersi pericoloso.

Non è particolarmente efficace agli ingaggi – 42% lo scorso anno in KHL, con quasi 2’500 faceoff effettuati – ma per il resto è un giocatore completo che a Kloten si presenta dopo una passata stagione da 42 punti in 44 partite con il Vityaz Podolsk, e con una partecipazione alle Olimpiadi contraddistinta da quattro punti in sei incontri e la soddisfazione della medaglia d’oro.

Il progetto degli Espoo Blues

Nato nella città di Joensuu in una famiglia in cui anche il padre Ari ed il nonno Heikki avevano giocato a hockey nel corso della loro vita, Miro Aaltonen all’età di 16 anni ha deciso di investire nella sua ambizione di diventare professionista trasferendosi ad Espoo, a quasi 500 chilometri di distanza.

Nei Blues si mette in evidenza a livello giovanile e guadagna anche le convocazioni per i vari Mondiali di categoria, anche se quello U20 del 2013 è per lui sfortunato perché rimedia un brutto infortunio ad una caviglia. In quella stessa annata arriva il debutto tra i professionisti con 26 partite in Liiga (un gol ed un assist), mentre con la formazione U20 ottiene 27 punti in 14 incontri.

La stagione 2012/13 termina per lui con la selezione al Draft, quando viene chiamato al sesto turno dagli Anaheim Ducks. La franchigia californiana non è però del tutta convinta delle sue potenzialità in rapporto all’hockey nordamericano, e lo scetticismo è condiviso da molti altri scout… Basti pensare che Aaltonen è stato draftato al suo terzo anno di eleggibilità, dopo che per due stagioni nessuno aveva chiamato il suo nome.

In patria continua comunque ad essere tra i giovani più interessanti grazie al suo mix di tecnica e creatività, e lancia così la carriera da professionista. Per le sue ambizioni di NHL la mancanza di una certa forza e robustezza fisica resta un punto interrogativo, ed infatti gli Anaheim Ducks lasciano scadere i diritti nei suoi confronti senza mai metterlo sotto contratto.

Il suo percorso continua così in Liiga con i Blues e poi per una stagione in forza al Kärpät, trascinato dal fenomeno Sebastian Aho ed in cui milita anche Jesse Puljujärvi. A questo punto si aprono per lui le porte della KHL con un contratto al Vityaz Podolsk, dove si impone come top scorer della squadra (44 punti in 59 partite) prima di ricevere finalmente una chiamata da oltre oceano.

Un pizzico di Canada, e tanta Russia

Nel marzo 2017 si accorda con i Toronto Maple Leafs per un contratto entry level di una stagione, e si presenta al traninig camp in Canada con l’obiettivo di conquistare un posto in squadra.

Il compito non è però facile, perché a puntare al ruolo di quarto centro c’è anche l’esperto Dominic Moore ed il roccioso Eric Fehr, che ben conosciamo per averlo visto all’opera a Ginevra. Aaltonen si gioca le sue carte puntando su velocità e dinamismo, ma alla fine viene tagliato e passa tutta la stagione in AHL ai Toronto Marlies, dove progressivamente si adatta al gioco nordamericano.

Per lui l’annata è comunque positiva, nelle minors ottiene un totale di 56 punti in 84 partite e contribuisce alla conquista della Calder Cup, ma una volta completata la stagione opta per tornare definitivamente in Europa.

Gli ultimi quattro anni li ha passati tra il Vityaz Podolsk e lo SKA St. Pietroburgo, ottenendo anche la convocazione all’All Star Game nel 2018/19. A Kloten arriverà con il vento in poppa, perché quella passata è stata la sua miglior stagione con 42 punti in 44 match e la convocazione alle Olimpiadi.

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