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I nuovi volti della NL 2023/24: lo svedese Lukas Bengtsson

Lo Zugo ha ingaggiato un difensore simile a Djoos, mobile e dall’istinto offensivo. Bengtsson è in arrivo dopo essersi liberato dal contratto con i Växjö Lakers

(Frölunda)

I nuovi volti della NL 2023/24: lo svedese Lukas Bengtsson

LUKAS BENGTSSON


Età: 29
Posizione: D
Altezza: 178 cm
Peso: 82 kg
Shoots: right

Provenienza: Växjö Lakers (SHL)
Draft: undrafted
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇸🇪

Un profilo già conosciuto

(Peter Holgersson)

Partito Christian Djoos in direzione Losanna, lo Zugo ha trovato il suo sostituto nel connazionale svedese Lukas Bengtsson, che sul ghiaccio porta uno stile di gioco simile e molto dinamico.

Il 29enne difensore di Stoccolma – che fisicamente non è certo un marcantonio – ha infatti tra i punti di forza un pattinaggio superiore alla media e degli spiccati istinti offensivi, ingredienti che mette a disposizione di uno stile di gioco che lo vedono spesso sganciarsi dalle retrovie per aggiungersi alla manovra d’attacco.

Proprio queste sono state le caratteristiche che hanno convinto Reto Kläy a metterlo sotto contratto per le prossime due stagioni, convincendo Bengtsson a lasciare i Växjö Lakers grazie ad una clausola contrattuale, dopo aver ottenuto 39 punti (13 gol) in 66 partite nell’ultima stagione SHL.

Il passato campionato si è chiuso per lui in trionfo con la vittoria del titolo, in cui è stato il secondo difensore più prolifico dei playoff ed uno dei giocatori fondamentali della squadra allenata da Jörgen Jönsson (coach passato nel recente passato da Davos in qualità di assistente).

Un percorso inusuale per uscire dall’ombra

Chi si è preso un attimo per andare a sbirciare le statistiche di Bengtsson si sarà accorto che il difensore ha passato due stagioni in AHL a Wilkes-Barre, farm team dei Pittsburgh Penguins che gli avevano dato una chance dopo che il suo nome era passato sostanzialmente inosservato negli anni di eleggibilità al Draft.

Questa sensazione di dover dimostrare il proprio valore ha accompagnato il giocatore sin dai primi anni nei settori giovanili, percorso che aveva iniziato da attaccante prima di cambiare ruolo e cimentarsi in difesa all’età di 16 anni. La stagione che per lui rappresenta un primo trampolino è quella 2013/14, quando vince il premio di miglior giovane in HockeyAllsvenskan grazie al bottino di 33 punti (13 gol) in 45 partite con il Mora IK.

Le prestazioni gli valgono anche la convocazione al Mondiale U20 nella Svezia allenata da Rikard Grönborg ed in cui erano presenti futuri giocatori NHL come Filip Forsberg, Elias Lindholm oppure André Burakovsky, oltre proprio a Christian Djoos.

Nella successiva stagione è ancora uno dei difensori più prolifici della lega cadetta svedese, e per il finale di campionato passa in SHL al Frölunda, club con cui giocherà anche l’anno seguente. Durante quell’estate – era il 2015 – riceve inoltre l’invito al rookie camp dei New York Rangers, ma la sua partecipazione non riceverà poi seguito da parte della squadra di Manhattan.

Il contatto concreto con l’hockey nordamericano avviene comunque un anno più tardi, quando i Pittsburgh Penguins – ma non mancò l’interesse anche di altre squadre NHL – gli offrono un contratto di due stagioni. Bengtsson parte dunque per gli States, dopo aver aiutato il Frölunda a vincere il titolo nazionale con 21 punti (nove gol) in 42 match.

Una serie di sfortunati eventi, e poi la ripresa

Arrivato in una franchigia reduce dalla vittoria della Stanley Cup, Bengtsson era consapevole di dover partire dal basso, ma il percorso si rivela molto più irto del previsto. Durante l’offseason 2016 gli viene infatti diagnosticata la malattia di Lyme che lo costringe ad un trattamento con antibiotici.

Superato questo calvario riesce finalmente a debuttare in AHL, ma dopo 16 uscite la sua stagione arriva al capolinea il 6 gennaio 2017, dopo una partita in cui si sente esausto e prova intensi dolori.

Ulteriori test rivelano che la prima diagnosi era sbagliata, si scopre così che Bengtsson era in realtà afflitto da una rara sindrome chiamata POTS (sindrome da tachicardia posturale ortostatica). Dopo essersi sottoposto a nuove cure torna in pista per l’annata 2017/18, ottiene 16 assist in 40 partite ma viene anche frenato da vari infortuni che concludono di fatto la sua avventura nordamericana.

Lasciate alle spalle quelle due sfortunate stagioni lo svedese torna in patria, e con la maglia del Linköping riesce immediatamente a disputare un campionato di livello, con 24 punti in 42 partite e le prime convocazioni nella Nazionale maggiore. Quell’annata gli apre le porte della KHL, dove giocherà per tre stagioni con SKA St. Pietroburgo e Dinamo Minsk (in Bielorussia ci arriva ritrovandosi oggetto di uno scambio), togliendosi nel 2022 anche la soddisfazione di partecipare alle Olimpiadi.

Bengtsson decide poi di lasciare la KHL – come molti altri giocatori, vista l’invasione dell’Ucraina – e di fare ritorno in Svezia, dove firma un triennale con i Växjö Lakers. Le sue ottime prestazioni gli sono valse la prima convocazione ad un Mondiale e l’offerta da Zugo, che ha accettato come detto avvalendosi di una clausola liberatoria presente nel suo accordo.

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