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Ambrì Piotta

I nuovi volti della NL 2023/24: il biancoblù Laurent Dauphin

Il centro porterà in Leventina una certa presenza nello slot, in forecheck e la sua efficacia agli ingaggi. Per lui sarà la prima esperienza in Europa

(Laval Rockets)

I nuovi volti della NL 2023/24: il biancoblù Laurent Dauphin

LAURENT DAUPHIN


Età: 28
Posizione: C
Altezza: 183 cm
Peso: 84 kg
Shoots: left

Provenienza: Arizona Coyotes (NHL)
Draft: 2013, round 2, 39esima scelta, Phoenix Coyotes
Contratto: un anno + opzione
Nazionalità: 🇨🇦

L’Ambrì aggiunge solidità al centro

Con una struttura al centro che ha bisogno di solide fondamenta, l’Ambrì Piotta ha aggiunto una pedina importante al suo lineup ingaggiando il canadese Laurent Dauphin, attaccante dalle caratteristiche two-way che porta sul ghiaccio un gioco “pesante” senza sacrificare la sua agilità, statistiche solide agli ingaggi ed un profilo che nel contesto NHL veniva visto come ideale per il ruolo di terzo centro. Dalla sua ci sono infatti anche una certa leadership e l’abilità di essere prezioso in boxplay.

In Leventina arriverà nella fase centrale della sua carriera. Dauphin si trasferirà infatti in Europa all’età di 28 anni dopo non essere mai riuscito a fare stabilmente il salto in NHL, giocando complessivamente 94 partite (17 punti) sull’arco di otto stagioni e lottando costantemente per un posto con contratti two-way dalla durata di un anno (eccezion fatta per il canonico triennale entry-level) con cifre attorno al minimo salariale.

I suoi numeri in AHL sono sempre stati buoni pur senza essere eccezionali, con un totale di 221 punti (94 gol) in 364 partite. Nell’ultima stagione giocata con i Tucson Roadrunners ha fatto registrare 41 punti (16 gol) in 48 incontri, mentre con Arizona è sceso in pista in 21 occasioni ottenendo un gol.

Il suo ingaggio rientra nell’idea di volere degli stranieri con un carattere più marcato e che possano farsi sentire anche nello slot, ed in questo senso Dauphin porterà la sua capacità di segnare anche gol “sporchi” e di farsi valere in forecheck.

Visibilità in crescendo, profilo da costruire

Nel suo percorso di avvicinamento al Draft – poi terminato con la chiamata al secondo turno nel 2013 dai Phoenix Coyotes – il ragazzo del Quebec ha guadagnato via via posizioni sui taccuini degli scout, sino ad essere riconosciuto come uno dei migliori giovani in pista nel CHL Top Prospect Game 2013 grazie ad un gol ed un assist ottenuti per il Team Orr. Per il futuro di Dauphin questo è stato un momento importante, a maggior ragione se si pensa che era stato l’ultimo giocatore a venir selezionato per la partita, prendendo il posto dell’ammalato Hunter Shinkaruk.

“Flipper” – questo il soprannome che lo accompagnerà anche nei periodi NHL – in quegli anni ha inoltre iniziato a sviluppare davvero il suo gioco. I primi prospect report parlavano infatti di un centro con una tecnica ed una velocità di tiro superiore alla media, una mobilità promettente e la buona capacità di proteggere il disco (soprattutto in rapporto alla sua stazza), ma evidenziavano la necessità di svilupparsi fisicamente per avere una maggiore presenza in pista. Caratteristiche queste che diventeranno effettivamente centrali nel gioco di Dauphin negli anni successivi.

Nell’anno del Draft si distingue inoltre al Mondiale U18, dove è uno degli elementi importanti della nazionale canadese che vince l’oro a Sochi, in una squadra trascinata dal fenomeno Connor McDavid ed in cui era presente anche l’attuale straniero dell’Ajoie, Frederik Gauthier.

Tra i giocatori incrociati in carriera e noti alle nostre latitudini troviamo inoltre Brendan Perlini, Daniel Audette, Charles Hudon oppure Richard Panik.

Tutte le strade portano in Arizona

Nell’ottobre 2014 arriva il primo contratto NHL con l’entry level firmato a Phoenix, ma la stagione Dauphin la passa ancora in QMJHL con i Chicoutimi Saguenéens allenati da Patrice Bosch (passato recentemente da Lugano), di cui è il capitano e miglior giocatore con 74 punti in 56 partite.

Il debutto nella miglior lega del mondo arriva invece nel dicembre 2015, mentre il primo gol è datato 4 gennaio 2016 in una partita contro i Vancouver Canucks. Il giorno successivo viene però girato nuovamente in AHL, e per lui inizia una carriera in cui non raggiungerà mai una stabilità in NHL e che si svilupperà prevalentemente nelle minors.

A loro modo però i Coyotes continuano a credere in lui, tanto che sull’arco di otto stagioni farà ritorno nel deserto ben tre volte. Nel suo percorso viene infatti scambiato ai Chicago Blackhawks (giugno 2017), fa ritorno in Arizona (gennaio 2018), viene girato ai Nashville Predators (febbraio 2019) e poi ai Montreal Canadiens (gennaio 2020). Da free agent aveva poi firmato nuovamente per i Coyotes lo scorso mese di luglio.

Vivere il sogno d’infanzia

Il momento migliore della sua carriera Laurent Dauphin lo vive nella stagione 2021/22, quando riesce a giocare 38 partite con i Montreal Canadiens (12 punti) coronando così il suo sogno d’infanzia.

Come tanti bambini dei Quebec, anche Dauphin cresce infatti con il mito di vestire un giorno la maglia degli Habs, ed in quell’annata trova diverso spazio sfruttando alcuni infortuni in squadra, finendo anche a guidare la linea completata da giocatori importanti come Brendan Gallagher e Mike Hoffman.

“Giocare per i Canadiens è sempre stato il mio sogno – aveva spiegato nel marzo 2022 alla Montreal Gazette – e lo sto vivendo assieme alla possibilità di giocare nuovamente in NHL. Questo è davvero un bel periodo per me. Ho sempre cercato di impormi in questa lega, e di lasciarmi alle spalle la sensazione di dover costantemente lottare per sopravvivere. Voglio riuscire a giocare con la stessa fiducia che porto in pista in AHL”.

Alle sue spalle – al rientro dagli infortuni – c’erano però elementi come Christian Dvorak e Jake Evans, e nella squadra presa in mano da Martin St. Louis c’erano anche altri elementi capaci di giocare al centro come Jonathan Drouin e Paul Byron. A fine stagione il suo contratto con Montreal non viene dunque rinnovato, e lui fa ritorno in Arizona per l’ultima stagione in Nordamerica prima di decidere di trasferirsi all’Ambrì Piotta.

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