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Horton necessita di un’operazione che chiuderebbe la sua carriera

COLUMBUS – I tentativi dell’attaccante Nathan Horton di recuperare dai continui problemi alla schiena non hanno avuto sinora successo e, al momento, l’ex giocatore dei Bruins ora a Columbus ha affermato di avere difficoltà a svolgere anche le classiche attività di tutti i giorni, mentre la sua intera zona lombare soffre di una situazione degenerativa.

“Non riesco a stare in piedi come una persona normale. Non riesco a piegarmi. Non riesco a correre. Non riesco a giocare con i miei figli… Anche solamente per entrare ed uscire dall’auto, ho le movenze di un 75enne. Di notte non riesco a dormire a causa del dolore e durante il giorno sono praticamente uno zombie”.

Con queste parole Horton ha commentato la sua particolare situazione, dopo aver giocato la sua ultima partita lo scorso mese di aprile. Il 29enne è ora ad un bivio, perchè esiste una soluzione per risolvere il suo problema, ma lo porterebbe a dover concludere la sua carriera da giocatore.

“Non voglio sottopormi ad un’operazione – ha però ammonito – perchè so cosa significherebbe. Non voglio vivere con questo dolore, ma non voglio dover prendere la decisione di lasciare l’hockey. Non posso chiamarmi fuori a soli 29 anni”.

La passata stagione Horton ha messo a segno 18 punti in 35 partite, scendendo in pista con i Blue Jackets nel primo anno di un contratto che prevede una durata di sette stagioni per una remunerazione di 37 milioni di dollari.

Il suo problema alle vertebre richiederebbe la fusione di almeno tre di esse utilizzando due barre di titano, che gli consentirebbero di vivere quasi senza provare alcun dolore, ma gli impedirebbero qualsiasi attività sportiva. In carriera ha fatto registrare 420 punti (202 reti) in 626 punti, vincendo una Stanley Cup nel 2011 con Boston.

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