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Ambrì Piotta

Hofer: “C’è tanto entusiasmo in spogliatoio, siamo in salute e abbiamo sempre energia”

L’austriaco ha commentato il suo inizio di stagione: “Non è stato semplice, ci ho messo più del previsto ad adattarmi alla velocità del campionato svizzero, ma ora ho più fiducia e voglio continuare a fare progressi”

AMBRÌ – Sei vittorie nelle ultime sette partite. Basterebbe questo dato per rendersi conto che quella che sta compiendo l’Ambrì Piotta in questo campionato è una vera e propria impresa.

Il processo di crescita iniziato all’arrivo di Luca Cereda prosegue con costanza match dopo match e il giovane gruppo leventinese, unito come non mai, sta dimostrando una dose davvero sorprendente di maturità e di solidità psicofisica. Vincere una partita tesa, contratta e confusa come quella di sabato contro i burgundi non sarebbe capitato un paio di stagioni fa. Ci mettiamo la mano sul fuoco. Ma questo Ambrì non è più quel tipo di squadra.

“Effettivamente non abbiamo giocato la nostra migliore partita”, ha commentato a caldo Fabio Hofer. “Abbiamo iniziato bene e il vantaggio a fine primo tempo era meritato. Poi, però, nel periodo centrale il gioco si è fatto vieppiù confuso e il nostro sistema di gioco ha cominciato a faticare. Di positivo c’è il terzo periodo, siamo riusciti a sfruttare quella particolare occasione con Zwerger e Kubalik, e questo ci ha dato una bella iniezione di fiducia. Quel gol è stato davvero pesante e in quel momento della sfida ha saputo cambiarne l’inerzia. In partite poco lineari come questa l’unica cosa che conta sono i tre punti: obiettivo raggiunto. Ne siamo davvero soddisfatti”.

Effettivamente la rete di Zwerger ha trasmesso molta energia alla squadra e da quel momento siete tornati a giocarvela alla pari con il Gottéron…
“Il gol del 2-1 ci ha risvegliati dal nostro torpore e ci ha ricordato quanto volessimo i tre punti. Nonostante alcuni rischi di troppo credo che l’assetto difensivo abbia retto bene. Ma sarebbe sbagliato attribuire questo successo solamente a una parte della squadra. La vittoria è arrivata grazie ad un lavoro collettivo… Nessuno si è risparmiato e lo dimostrano i numerosi tiri bloccati sull’arco dei sessanta minuti”.

Con quei tiri bloccati – 15 contro 3 in totale – avete lanciato un messaggio molto importante al Friborgo, specialmente nel periodo centrale. Insomma, la giusta attitudine non è mancata nemmeno sabato…
“Sono d’accordo. Nel secondo tempo abbiamo permesso loro di schiacciarci in più di un’occasione. Ci sono stati superiori per tutti e venti i minuti di gioco e noi abbiamo cominciato a perdere alcuni duelli importanti. Come conseguenza logica il Gottéron ha preso fiducia e ci ha messo sotto pressione, provandoci con insistenza. I blocked shots sono stati la chiave della partita, basti pensare a quel tiro bloccato da Zwerger negli ultimi secondi della partita… Tutti noi eravamo consci dell’importanza di questa sfida e tutti noi volevamo la vittoria. Il risultato, a livello di prestazione, non è stato dei migliori, ma come sempre cerchiamo di prendere ciò che di positivo è stato fatto e lavoriamo sui nostri punti deboli”.

Sul finale il Friborgo è quasi riuscito a pareggiare. Che dire di quei secondi di concitazione a pochissimi istanti dalla sirena finale?
“Il tutto ha avuto inizio da quella chiamata arbitrale sul rinvio di Conz con il guantone, giudicato irregolare dai “fischietti”. Gli arbitri hanno fermato il gioco e sull’azione successiva è arrivata la rete del provvisorio pareggio. Fortunatamente questa è stata ritenuta irregolare per una deviazione aerea col bastone. Abbiamo retto bene all’assedio finale e ancora una volta, come accaduto nella precedente sfida casalinga contro il Losanna, abbiamo stretto i denti. È stata dura ma alla fine il risultato parla in nostro favore. C’è molto entusiasmo in spogliatoio”.

Nel secondo periodo avete cominciato a pattinare di meno e a perdere qualche duello di troppo. Che importanza assume in questi frangenti la preparazione estiva per il tipo di gioco che state portando avanti?
“È fondamentale. La costruzione della condizione fisica della squadra segue uno schema piramidale: se non si lavora bene d’estate poi a lungo andare lo si paga sul ghiaccio. La nostra è una compagine in salute e che raramente va in riserva di energia. E anche questa sera lo si è visto, con una bella reazione nel terzo tempo. Cerchiamo sempre di dare il 110%. A volte non ci riusciamo, ma siamo una squadra molto unita e compatta, e c’è la volontà di fare bene da parte di tutti. Il Friborgo ha dimostrato di essere una squadra ostica, ma ciò nonostante abbiamo trovato il modo per fare felici i nostri tifosi”.

Il tuo non è stato un inizio di stagione semplice: ci è voluto del tempo per adattarti al campionato svizzero ma ora sembri aver acquisito la giusta fiducia nei tuoi mezzi. Sei soddisfatto del tuo rendimento?
“Il mio inizio di stagione non è stato dei più semplici. Diciamo che ci ho impiegato un po’ più del previsto per adattarmi a questo tipo di hockey… Qui in Svizzera il gioco è davvero molto veloce! Lentamente ho cominciato ad acquisire sempre più fiducia nei miei mezzi e, conoscendo vieppiù il campionato, ho iniziato a mostrare dei progressi a livello di gioco. Sono soddisfatto di questo mio primo traguardo raggiunto, ma l’obiettivo è di proseguire con questa progressione costante. Voglio migliorarmi ulteriormente e non voglio assolutamente accontentarmi. Spero di poter offrire molto alla causa biancoblù con il mio supporto. Poter contare sulla fiducia dello staff tecnico, poi, non fa altro che aiutarmi”.

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