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Ambrì Piotta

Grassi: “Dopo tante difficoltà le emozioni del gioco di Cereda sono quello di cui ho bisogno”

L’attaccante ticinese è tornato in biancoblù: “L’Ambrì ha intrapreso una strategia molto decisa su come collocarsi nella lega e questo si riflette nel modo di lavorare. Fisicamente sono sulla buona strada per tornare al massimo”

AMBRÌ – Tanto è cambiato in Leventina da quando Daniele Grassi aveva deciso di lasciare l’Ambrì Piotta per vivere nuove esperienze oltre Gottardo, ed ora che è tornato in biancoblù anche l’attaccante verzaschese non è più lo stesso.

“Ho imparato tante lezioni” ci spiega Grassi, che con Berna e Kloten ha vissuto le gioie di un titolo svizzero ed un successo in Coppa, ma anche l’amarezza di seri infortuni ed una retrocessione. “Con esperienze del genere si impara a gestire i momenti più difficili senza lasciarsi andare troppo. Vivendo certe situazioni si diventa consapevoli che lavorando duramente prima o poi le cose negative vengono compensate da avvenimenti positivi… Se si riesce ad avere fiducia in questo processo, tutto poi diventa un po’ più facile”.

Ora che sei tornato, che squadra hai trovato?
“Ho trovato un gruppo molto giovane e con tanti ticinesi, questo mi ha fatto estremamente piacere perché sono tanti ragazzi che conosco bene e con cui ho già giocato in passato in prima squadra o nel settore giovanile. Ad Ambrì ora c’è un ambiente molto più nostrano”.

Cosa ti ha convinto che questo fosse il momento giusto per tornare?
“Il fatto che l’Ambrì abbia intrapreso una strategia e una linea molto decisa su come collocarsi all’interno del campionato, ed il tutto viene riflesso nel modo in cui si vuole lavorare. Dal punto di vista di un giocatore questo è un elemento fondamentale che si prende in considerazione nella decisione di raggiungere un club”.

È stato purtroppo un avvio di preparazione singolare…
“Sì, è stato un periodo decisamente strano… Soprattutto un finale di stagione come quello passato ha lasciato un po’ tutti noi giocatori in sospeso. Quando invece si è iniziato a lavorare nell’ambito della preparazione estiva non ho incontrato molti problemi, siamo tutti dei professionisti e sappiamo ciò che dobbiamo fare”.

Dopo gli infortuni della passata stagione, fisicamente come stai?
“Non sono ancora recuperato al 100%, ma ogni giorno va meglio e penso di essere sulla buona strada per tornare al massimo dal punto di vista fisico”.

Hai già avuto modo di confrontarti con Luca Cereda su quello che sarà il tuo ruolo?
“Non abbiamo ancora discusso in maniera troppo precisa, perché è giusto che il proprio posto lo si guadagni sul ghiaccio. Indubbiamente voglio avere un ruolo importante e tanti minuti per poter aiutare la squadra a fare sempre meglio. Lo stile che porta sul ghiaccio Cereda è un hockey che mi piace molto e che ho già avuto la possibilità di praticare quando ero negli Juniori con lui come coach. È uno modo di giocare emozionale, che ti prende molto, e credo che sia quello che mi serva adesso, dopo una passata stagione contraddistinta da molti momenti negativi. È la parte più importante che ho voglia di ritrovare”.

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