Social Media HSHS

NHL

Grande delusione dell’ultima stagione, gli Oilers tentano il rilancio con gli stessi attori

L’ultimo campionato si è velocemente trasformato in un incubo nonostante la strepitosa stagione di McDavid. Pochi e marginali i volti nuovi ad Edmonton, che conta sul ritorno alla forma migliore di parecchi giocatori

A partire dal 3 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


OILERS

La rosa 2018/19

PORTIERI
Cam Talbot, Mikko Koskinen

DIFENSORI
Andrej Sekera, Oscal Klefbom, Adam Larsson, Kris Russell, Matthew Benning, Jakub Jerabek, Kevin Gravel, Darnell Nurse

ATTACCANTI
Connor McDavid, Leon Draisaitl, Milan Lucic, Ryan Nugent-Hopkins, Ryan Strome, Tobias Rieder, Zack Kassian, Drake Caggiula, Kyle Brodziak, Jesse Puljujärvi, Ty Rattie, Jujhar Kahira, Pontus Aberg


Erano in molti a credere che gli Edmonton Oilers fossero destinati a fare grandi cose nella passata stagione, grazie ad un gruppo che si pensava pronto a fare un balzo in avanti e con le potenzialità di percorrere un lungo cammino nei playoff. Nulla di tutto questo, l’annata 2017/18 è stata per la franchigia canadese ricca di delusioni, con tanti (troppi) giocatori che non hanno rispettato le attese.

Con diversi giocatori sotto contratto, però, gli Oilers non hanno avuto molto spazio di manovra nel corso dell’estate, soprattutto considerando un reparto offensivo che dal salary cap “mangia” 33 milioni solamente tenendo in considerazione McDavid, Draisaitl, Nugent-Hopkins e Lucic.

La speranza per Edmonton di vivere una stagione migliore è di conseguenza riposta nella capacità di reagire di buona parte della squadra, visto che sostanzialmente ogni elemento non chiamato McDavid oppure Nugent-Hopkins nell’ultimo campionato ha girato a regimi al di sotto delle proprie potenzialità. Sperare di fare meglio rimane comunque lecito, soprattutto considerando come un gruppo simile a quello visto all’opera l’ultimo anno aveva saputo ottenere 103 punti nel 2016/17.

La pazienza sembra però un bene che sta diventando sempre più raro ad Edmonton, il tutto comprensibilmente dopo aver mancato l’accesso ai playoff in 11 delle ultime 12 stagioni. Starà ora alla dirigenza riuscire ad unire nel giusto modo le diverse pedine e trasformare la squadra in una reale pretendente per la Stanley Cup.

Nell’ultimo campionato la fase offensiva degli Oilers ha sostanzialmente fatto rima con “McDavid”, capace di ottenere un bottino di 108 punti in 82 partite, totale che ha staccato di ben 38 lunghezze il secondo miglior realizzatore della squadra (Draisaitl) e addirittura di 60 il terzo classificato (Nugent-Hopkins, che aveva però saltato 20 partite). La presenza di uno dei migliori giocatori al mondo non ha però salvato gli Oilers dal far registrare il peggior powerplay della lega.

I problemi principali per gli Oilers nascono guardando alle ali destre, reparto che presenta nomi promettenti ma ancora incompiuti come quelli di Jesse Puljujarvi, Kailer Yamamoto e Ty Rattie. I tre hanno ottenuto in carriera un totale di 22 gol ma, visti i limiti del salary cap, non resterà che sperare in un loro netto miglioramento.

Anche in difesa le novità si quantificano con il contagocce. La “top four” sarà sempre composta da Oscar Klefbom, Adam Larsson, Darnell Nurse e Andrej Sekera, nella speranza che stavolta lo spettro degli infortuni non metta in ginocchio il reparto. Purtroppo quest’ultimo sarà out per l’inizio della stagione a causa di un’operazione al tallone d’Achille, assenza che potrebbe aprire le porte al giovane Evan Bouchard (decima scelta assoluta all’ultimo Draft).

Tra i pali il titolare sarà nuovamente Cam Talbot, anche lui regredito statisticamente in maniera importante dalla stagione precedente. Nell’ultimo torneo ha fatto registrare solamente 31 vittorie, una percentuale di parate del 90.8% e 3.02 reti incassate a partita… Numeri che hanno portato gli Oilers a mettere sotto contratto Mikko Koskinen, in provenienza dalla KHL e a cui verranno “dedicati” 2.5 milioni di dollari. Talbot, insomma, potrebbe doversi guardare alle spalle.


Click to comment

Altri articoli in NHL