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Ambrì Piotta

Formenton: “Il gioco di Cereda è duro e veloce, ad ogni partita mi sento sempre meglio”

Il canadese ha iniziato da protagonista la Spengler: “Le gambe sono fondamentali per il tipo di gioco che faccio, sia per acquisire velocità che per andare con forza sulla porta avversaria. Sento di progredire cambio dopo cambio”

DAVOS – Si sta ambientando velocemente nella sua nuova squadra l’attaccante canadese Alex Formenton, che già in campionato aveva lasciato intendere quelle che sono le sue esaltanti caratteristiche.

Nel contesto della Coppa Spengler il 23enne è subito stato protagonista, con una grande prestazione che ha dato una mano importante nell’esordio vittorioso dei biancoblù.

“Il nostro obiettivo era iniziare il torneo con una vittoria, ed esserci riusciti ci mette sicuramente in una buona condizione”, ci ha spiegato Formenton. “Ora possiamo guardare alla prossima partita con una certa fiducia, sulla prima prestazione vogliamo sicuramente costruire. Io inoltre sono appena arrivato, dunque ne sto approfittando per conoscere meglio i miei compagni e le loro tendenze sul ghiaccio”.

Stai aumentando velocemente la tua condizione, ad ogni partita che passa ti vediamo fare passi avanti a livello di ritmo…
“Sì, mi sento sempre meglio, e sento addirittura la differenza da un cambio all’altro. Per il tipo di gioco che faccio questo è naturalmente importante, per me le gambe sono fondamentali, sia per acquisire velocità che per andare con forza sulla porta avversaria. Questi sono i miei strumenti, che presuppongono però una certa condizione fisica”.

Quanto lontano ti senti ancora dal 100%?
“In generale c’è sempre spazio per crescere, anche quando ci si sente fisicamente al 100%. Ci sono diverse parti che compongo il gioco ed è impossibile eccellere in tutte, dunque non mancano mai le cose su cui lavorare. Pensando alla mia situazione attuale non è semplice dare una risposta, ma sto lavorando per avvicinarmi sempre di più alle sensazioni migliori”.

Ora che è passata qualche partita hai inoltre capito meglio il gioco che vuole Cereda…
“È uno stile che personalmente mi piace molto, il gioco è veloce e duro attorno al disco. Come ali abbiamo un ruolo importante durante il forechek, l’allenatore vuole che mettiamo davvero pressione sui difensori avversari, ed in generale non si discosta molto dal sistema a cui sono abituato”.

La prima partita si è giocata in un ambiente particolare, sei rimasto sorpreso?
“Diciamo che avendo giocato due partite alle Gottardo Arena ero abbastanza preparato per un pubblico molto rumoroso, ma i tifosi dell’Ambrì Piotta mi hanno nuovamente sorpreso da questo punto di vista. La passione che hanno per questa squadra è incredibile, è stato bello riuscire a regalar loro la vittoria”.

La Coppa Spengler è molto seguita anche in Canada, anche tu da bambino guardavi le partite durante le festività?
“Sì, è praticamente una tradizione natalizia che si rinnova da tantissimi anni, ed anche a casa accendendo la televisione il torneo viene seguito con passione. Quando ero bambino guardavamo le partite in famiglia, specialmente con mio fratello ed alcuni amici, ed erano sempre momenti speciali. Ricordo davvero quei momenti con piacere”.

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