STOCCOLMA – Per Patrick Fischer è un momento difficile al termine della finalissima persa al supplementare contro gli Stati Uniti. L’allenatore è visibilmente triste.
“Ringrazio tutta la squadra per quanto ha fatto nelle ultime 6 settimane, ogni singolo ha dato il massimo, c’è stato uno spirito incredibile e una grande volontà. Mi dispiace tantissimo che sia finita così, per i tifosi, per i giocatori, per tutti. Avremmo voluto così tanto vincere questo Mondiale, anche pensando alla storia di Ambühl. Dobbiamo accettare la sconfitta, questa è la vita. Una volta in più la squadra ha fatto una grande prestazione difensiva, ma purtroppo è la seconda volta di fila in una finale che non riusciamo a segnare. Questa è la differenza tra noi e gli altri”.
Cosa hanno fatto di così buono gli statunitensi per rendervi la vita tnato difficile?
“Sono una squadra forte, hanno giocato molto bene, non siamo mai riusciti a fare un vero forechecking. Abbiamo avuto le nostre occasioni, ma non così tante come avremmo voluto. Fa male”.
Aiuta il fatto di avere presto un Mondiale in casa per addolcire la pillola?
“Ora come ora no, ma sappiamo che tra 12 mesi giocheremo in casa, ci siamo guadagnati tutti questa rassegna, dai tifosi sino ai giocatori. In questo momento però questo non ci aiuta, adesso prevale la delusione e la tristezza. È un’altra amara sconfitta. Siamo stati dominanti nelle ultime due settimane, avevamo molta fiducia e sicurezza, ma contro gli USA è mancata un po’ di consistenza davanti. Dovremo analizzare il motivo”.
Forse sarebbe stato meglio avere qualche avversario più attrezzato nei quarti rispettivamente in semifinale al fine di arrivare più pronti alla finalissima?
“È tutto ipotetico, non penso. Ci eravamo preparati bene, sapevamo che sarebbe stata dura, gli americani avevano battuto la Cechia ed eliminato Finlandia e Svezia”.
Che aria si respirava prima del supplementare?
“Eravamo carichi, pronti, pieni di volontà. Sapevamo di avere un grande portiere e che sarebbe bastato un tiro per diventare campioni del mondo. Avremmo avuto la nostra occasione, così è stato, purtroppo però il disco non è entrato”.
È una cosa buona e giusta finire un Mondiale a 3 contro 3 o sarebbe meglio giocare a 5 contro 5?
“È uguale”.
