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Interviste

Fischer: “Con la Cechia sarà subito una grande partita, il gruppo è carico e pronto al via”

Il coach alla vigilia del debutto: “Abbiamo deciso di non pensare più al virus. È stata una stagione difficile per tutti ma ci rende molto fieri vedere i giocatori così motivati nel giocare il torneo. Non vediamo l’ora di sabato”

RIGA – Dopo tanti dubbi ed una preparazione forzatamente molto corta, finalmente ci siamo. I Mondiali di Riga sono pronti al via e la Svizzera di Patrick Fischer debutterà sabato sera contro un avversario ostico come la Cechia, subito con il compito di dimostrare di aver saputo unirsi e prepararsi al meglio nonostante i limiti dettati dall’attuale situazione.

“Naturalmente se avessimo potuto scegliere avremmo preferito disputare tutte le partite di preparazione, ma la situazione è questa. Ci troviamo ancora in un contesto influenzato dal coronavirus e questo ci impone di essere flessibili”, ci ha spiegato coach Patrick Fischer. “Non aver giocato le partite contro Francia e Italia ha reso più difficile il nostro lavoro i termini di scelte dei giocatori, ma penso che siamo riusciti a tratte il meglio da questa situazione”.

La situazione è particolare, ma il gruppo a tua disposizione appare in forma e pronto ad iniziare il torneo…
“Chiaramente è stata una stagione difficile mentalmente per tutti i giocatori. Per questo motivo siamo ancora più fieri e contenti di aver visto la volontà di tutti a prendersi l’impegno di giocare questo Mondiale. Nel nostro gruppo vediamo inoltre una grande motivazione nel cambiare un po’ la propria routine e vivere l’avventura in Lettonia. In queste settimane ci siamo divertiti tantissimo, la squadra è in forma anche mentalmente e non vediamo l’ora di sabato per iniziare”.

È insomma finalmente tempo di giocare a hockey…
“Sì, abbiamo deciso di non pensare più al virus. In un meeting iniziale abbiamo parlato delle regole che dovremo seguire, ma da quel momento in avanti di COVID non si parlerà più. Sicuramente chi riuscirà a dimenticare prima le preoccupazioni relative al virus avrà un vantaggio, noi ci concentriamo su ciò che possiamo controllare. Qui a Riga tutto è organizzato bene, e l’unica grande differenza sarà l’assenza dei tifosi… Speriamo che durante il torneo possano arrivare anche loro”.

Mancheranno anche gli innesti dalla NHL. La Svizzera ha però sulla carta un’ottima squadra, questo potrebbe rivelarsi un vantaggio?
“Quest’anno mancano dei giocatori dalla NHL, ma questo non significa che il livello sarà più basso. Basti pensare alla Finlandia, che due anni fa ha vinto il Mondiale senza alcun elemento da oltre oceano. Vedremo in pista tanti giocatori tra i migliori in Europa che sanno sfruttare la grandezza delle piste, ogni tanto si rivelano addirittura più efficaci rispetto a chi viene dalla NHL. Noi abbiamo una buona squadra, ma anche i nostri avversari sono molto forti”.

C’è la speranza di vedere arrivare ancora qualche innesto, su tutti Roman Josi ora sotto 2-0 con Nashville nel primo turno di playoff?
“Quest’anno sarà molto difficile aggiungere giocatori alla rosa. C’è un protocollo da seguire e dovremo vedere come evolverà la situazione. Se davvero la sua serie con Nashville finirà velocemente valuteremo la cosa, ma bisogna considerare i colloqui d’uscita con i Predators, il volo per raggiungerci e la successiva quarantena… I tempi sarebbero molto stretti. Al momento però tutto è fermo perché in NHL nulla è deciso, ma l’arrivo di Josi non è da escludere al 100%”.

Hai diversi elementi che si sono aggiunti tardi, come chi ha giocato la finale oppure arrivava dalla NHL. Hai già delle certezze a livello di formazione, oppure sarà un work in progress per le prime partite?
“In questo momento abbiamo un lineup in testa, ma come sempre durante il Mondiale alcune cose verranno cambiate strada facendo. Ci sono dinamiche che al momento vanno meglio, mentre altre potrebbero avere bisogno di qualche ritocco. Abbiamo un buon feeling generale nelle linee e nelle coppie difensive, ma sarà un work in progress perché si deve essere pronti ad adattarsi”.

Inizierete subito con un avversario impegnativo, preferivi un inizio sulla carta più semplice oppure va bene così?
“Due anni fa abbiamo avuto le quattro partite sulla carta più facili all’inizio, ma personalmente sono contento di iniziare contro la Cechia. È una nazionale molto forte e che ha svolto una buona preparazione, dunque vedremo in pista due squadre in forma. È una squadra robusta e veloce, molto simile a noi e per questo sarà una partita molto interessante”.

Quale sarà la ricetta per battere la Cechia?
“Dobbiamo essere pronti sin dall’inizio. Loro giocano un hockey molto diretto e noi dovremo essere ben organizzati in difesa, per poi fare la differenza in transizione sfruttando gli spazi. Poi sicuramente gli special teams saranno decisivi”.

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