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Interviste

Egli: “Abbiamo affrontato la partita con serietà, vogliamo arrivare ai quarti nel modo giusto”

Il difensore dopo il suo primo anno al Frölunda: “È stato un anno molto bello, ho potuto progredire sia come giocatore sia a livello umano. Ho ancora un anno di contratto, poi deciderò dove mi porterà il mio viaggio”

HERNING – La Svizzera non ha avuto problemi nel battere con un risultato di 10-0 l’Ungheria, match in cui anche il difensore Dominik Egli ha ottenuto una doppietta.

“È bello segnare, ho provato a sfruttare le chance, un po’ come tutto il collettivo. Abbiamo giocato bene e affrontato l’impegno con serietà”.

All’inizio del torneo eri in tribuna. Come si affronta un torneo simile in questa situazione?
“Si rimane positivi, si continua ad allenarsi duramente e si dà la carica e l’energia ai compagni. È importante avere un buon ambiente. Infine, bisogna sempre crederci e restare ottimisti in merito a un futuro impiego”.

Sei reduce dalla tua prima stagione con il Frölunda…
“È stato un anno molto bello, ho potuto progredire sia come giocatore sia a livello umano. La lega svedese è più difensiva e quindi ho fatto un passo in avanti in questo senso. Ora ho ancora un anno di contratto in Svezia e cercherò di continuare a migliorarmi, poi deciderò dove mi porterà il mio viaggio”.

Quindi la tua scelta è stata quella giusta e la rifaresti?
“Assolutamente, è bello vedere e scoprire una nuova realtà, la lega è più difensiva, come già detto, e anche un po’ più dura. In Svizzera forse però hai delle individualità un pochettino migliori. Per me questo trasferimento è stato una sorta di test perfetto, l’ideale per capire esattamente in che ambito devo ancora lavorare anche a livello fisico, dunque sì, è stata la scelta corretta”.

Su cosa devi ancora lavorare maggiormente?
“Posso migliorare un po’ dappertutto. Sicuramente a livello difensivo ho ancora dei margini, anche a livello di impostazione, devo giocare in modo ancora più verticale ed essere più creativo sulla linea blu nel terzo offensivo”.

È stato difficile l’approccio in un campionato dove non conoscevi praticamente gli avversari, hai avuto bisogno di un periodo di adattamento?
“Non direi, può anche essere un vantaggio il fatto che a loro volta anche i tuoi avversari non ti conoscono. In fondo è un po’ come a un Mondiale, anche qui spesso non ci si conosce bene tra gli avversari. È semplicemente bello mostrare in una nuova lega le tue capacità e apprendere le varie sfaccettature. Inoltre ho la fortuna che al Frölunda c’è veramente una gran bella struttura”.

Torniamo al Mondiale, cosa bisognerà fare per arrivare veramente pronti al quarto di finale di giovedì?
“Continuare a lavorare sul gioco, avere la costanza sui 60 minuti. E prima di tutto bisogna pensare al Kazakistan, una squadra fisicamente forte, da non sottovalutare. Sarà importante sfoderare un’ottima partita per arrivare con un buon feeling al quarto di finale”.

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