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Lugano

È una rimonta d’altri tempi, il Lugano sbanca Berna ai rigori

Un pessimo inizio e molte penalità ha mandato i bianconeri sotto per 4-1, poi un Berna passivo e il grande carattere del Lugano hanno permesso di girare una partita che sembrava persa

È una rimonta d’altri tempi, il Lugano sbanca Berna ai rigori

BERNA – LUGANO

4-5

(2-0, 2-1, 0-3; 0-1)

Reti: 5’13 Noreau (Haas, Arcobello) 1-0, 13’53 Bodenmann (Haas, Scherwey) 2-0, 21’26 Klasen (Lajunen, Wellinger) 2-1, 25’37 Arcobello (Untersander, Genoni) 3-1, 28’51 Moser (Untersander, Rüfenacht) 4-1, 49’58 Bürgler (Cunti, Klasen) 4-2, 56’32 Sannitz (Vauclair, Fazzini) 4-3, 58’53 Klasen 4-4

Rigori: Haas, Fazzini, Lajunen

Note: PostFinance Arena, 16’499 spettatori. Arbitri Stricker, Urban; Borga, Fluri
Penalità: Berna 8×2′, Lugano 14×2′

BERNA – Alcuni dicono sia lo sport più bello del mondo, di sicuro l’hockey regala emozioni che pochi altri sanno donare. Quelle vissute dai tifosi (e dai giocatori, ci mancherebbe) alla Postfinance Arena hanno un sapore particolare, sa quasi di rivincita dopo i playoff scorsi dai quali, in fondo, Lugano e Berna non sono mai usciti.

Lo si è capito ancor prima dell’ingaggio d’inizio, addirittura nel warm up, quando Walker e Andersson si tiracchiavano dischi da una parte all’altra mentre uscivano verso gli spogliatoi lanciandosi occhiate e battutine, poi con la scenata di Rüfenacht verso Klasen sull’ingaggio d’inizio, sfociata nella prima bagarre dell’incontro. Zuffa dalla quale i bianconeri ne sono usciti male, penalizzati dalle opinabili decisioni arbitrali di espellere tre luganesi e nemmeno un padrone di casa. Il 5 contro 3 che ne è uscito ha prodotto il gol d’apertura e ha lanciato gli orsi verso quella che pareva potesse essere una facile e larga vittoria.

Uno, due e poi il tre e il quattro ancor prima di metà partita a zittire l’urlo di Klasen che aveva dimezzato lo scarto. Ma è stato proprio il funambolo svedese a zittire i 16’000 della Postfinance Arena al 58’53, facendosi trovare al posto giusto con il disco giusto per insaccare l’insperato 4-4.

Ma in mezzo a tutto questo cos’è successo? È successo che dopo aver visto infiniti 2 contro 1 nascere dalla zona neutra con la difesa bianconera aperta sulle incursioni dei difensori bernesi (Untersander su tutti), Ireland ha pensato bene di chiamare un time out per raffreddare le menti e rimettere in carreggiata i suoi ragazzi. Nulla di eccezionale, ma il coach canadese ha chiesto di ritornare alle basi, pattinaggio con e senza disco, limitare i rischi inutili e maggiore attenzione in uscita.

Pian piano il Lugano ha provato a farsi sotto, ha cercato di rifarsi il morale e, approfittando di un Berna lezioso e colpevolmente altezzoso ha messo paura agli orsi, fino a fargli male definitivamente nel terzo tempo. Due power play giocati in entrata di periodo conclusivo a dir poco con sufficienza da Rüfenacht e compagni, colpevoli di non aver forzato la mano per cercare la quinta rete per chiudere l’incontro, ha permesso a Bürgler e compagni di crederci, trovando la pazienza giusta e le armi per scardinare la porta di Genoni.

Sull’altro lato Merzlikins ha parato tutto quello che poteva parare, mentre Bürgler, Sannitz e Klasen completavano la rimonta d’altri tempi, con i due punti trovati da Fazzini e Lajunen ai rigori.

Una serata passata per gran parte in box play dai bianconeri, in difficoltà con il Berna muscolare, ma che non ha fatto i conti con il Lugano caratteriale, errore anche questo, dato che proprio Jalonen doveva conoscere le peculiarità della squadra di Ireland.

Nella prima metà di partita il Lugano ha fatto un passo indietro rispetto al match della sera prima, soprattutto sul piano della gestione emozionale e del rigore difensivo. Lezione imparata e poi via allo show della rimonta con l’applicazione di schemi semplici quanto efficaci, regalandosi la soddisfazione (con brivido) di rimontare e vincere dall’1-4 alla Postfinance Arena. Scusate se è poco.


IL PROTAGONISTA

Jani Lajunen: In questo inizio di campionato il colosso finlandese cresce di partita in partita, confermando le sue grandi doti in questa vittoria.

Non un disco buttato, grande visione di gioco, apporto su ogni fronte e un’intelligenza superiore alla media.

Per tutta la partita della Postfinance Arena si è sbattuto, ha preso colpi e ha recuperato dischi sporchi per ridistribuirli puliti (anche Klasen ne ha giovato) e dulcis in fundo si è permesso di trasformare un gran rigore per regalare la vittoria più bella ai suoi compagni.


HIGHLIGHTS

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