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Ambrì Piotta

Duca: “Seguivamo Nic Petan da anni, vediamo in lui il leader offensivo che cercavamo”

Il DS sull’ala canadese: “È offensivamente forte e che sul ghiaccio grande crediamo possa esprimere tutto il valore e potenziale che ha nelle corde. Ora focus sul completare la squadra con un sesto straniero”

AMBRÌ – Sta prendendo velocemente una forma più concreta l’Ambrì Piotta della prossima stagione. Dopo l’annuncio di Chris Tierney, la settimana è iniziata anche con la firma di un biennale con il canadese Nic Petan, chiamato ad essere una delle principali bocche da fuoco dei biancoblù.

“Il suo è un bel profilo. È un giocatore che abbiamo seguito per anni, e il fatto che la scorsa estate abbia già optato per lasciare il Nordamerica per la prima volta alla soglia dei 30 anni lasciava intuire che probabilmente era aperto anche ad altre sfide ed esperienze. Siamo contenti di essere riusciti a portarlo ad Ambrì, è un giocatore offensivamente forte e che sul ghiaccio grande crediamo possa esprimere tutto il valore e potenziale che ha nelle corde”, ci ha raccontato il DS Paolo Duca.

Petan nasce come centro, ma recentemente è stato impiegato all’ala…
“È corretto, nelle ultime stagioni ha giocato più come ala. In questo momento è la sua posizione principale, sebbene possa ovviamente essere spostato al centro in caso di bisogno. Ha un buon pattinaggio, e questo sicuramente lo aiuta”.

L’ingaggio immagino sia in quest’ottica, ovvero di un impiego idealmente all’ala?
“Diciamo di sì. Se vogliamo ampliare il discorso, Tierney è un centro a 360 gradi che può giocare tutte le situazioni, ma non è un leader offensivo. Speriamo che possa contribuire anche lui, ma l’ingaggio di Petan è invece chiaramente da leggere in rapporto alle sue doti offensive. Confidiamo di trovare in lui un punto di riferimento in quel senso”.

Vi porterà inoltre elementi come creatività e imprevedibilità, fattori di cui la squadra era un po’ carente sinora…
“Esatto. Dobbiamo anche ricordarci che abbiamo perso Kubalik e Maillet, che erano elementi offensivi molto validi ed avevano un ruolo molto importante”.

Il nome di Petan non è nuovo ai rumor di mercato. Come sei riuscito questa volta a convincerlo a raggiungere Ambrì?
“Gli abbiamo spiegato che cercavamo un leader offensivo, e che lui avrebbe potuto assumersi questo ruolo. Ha aiutato anche il fatto che abbia delle origini italiane – da parte della mamma, mentre il papà è sloveno – ed inoltre il fratello da diverse stagioni gioca in Italia, ed ha pure vestito la maglia della Nazionale. Nic invece non ha il passaporto italiano, dunque non potrebbe entrare in un discorso di selezione ad esempio pensando alle Olimpiadi. Lui sa comunque di poter arrivare in un buon campionato, e vivere in una cultura molto vicina a quella italiana. Questo immagino lo abbia anche interessato”.

Ora manca ancora almeno un tassello straniero…
“Il mercato, come si dice, non dorme mai, le cose cambiano in fretta. Ora cerchiamo ancora uno straniero, che sarà un attaccante… Siamo vigili, pronti a cogliere le occasioni che si creano. Quando avremo la sensazione di aver trovato qualcuno di adeguato per noi, cercheremo di concretizzare”.

L’idea è quella di iniziare la stagione con sei stranieri, oppure valuterete subito un settimo?
“Vedremo. Il camp partirà – speriamo – con sei, poi dipenderà da cosa succederà. È difficile da dire, i piani cambiano velocemente. Ci lasciamo sicuramente una certa flessibilità, ma in generale l’obiettivo è sempre quello di iniziare con un roster con almeno sei stranieri, così che le dinamiche possano svilupparsi. Poi ogni anno tra fine luglio e metà agosto ci sono sempre giocatori interessanti che in NHL non hanno trovato un accordo, e che sempre più prendono in considerazione l’idea di spostarsi in Europa. Se, come l’anno scorso, si presenterà una bella occasione come quella uscita con Kubalik, allora bisognerà fare di tutto per coglierla”.

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