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Ambrì Piotta

Duca: “Impazienti di vivere forti emozioni, vogliamo partire bene nella nuova pista”

Il DS guarda alla stagione alle porte: “Vogliamo sicuramente fare un passo avanti a livello sportivo, arrivando ai preplayoff per poi avere una chance di accedere ai giochi che contano. Fora? È il trascinatore del gruppo”

LOCARNO – È all’inizio di un nuovo capitolo l’Ambrì Piotta, che oramai inizia a contare i giorni che separano la squadra dal debutto nella nuova pista. In attesa di disputare le ultime tre partite di preparazione ed il primo impegno ufficiale in casa degli ZSC Lions, il club ha trasmesso grande entusiasmo nella sua conferenza stampa di preparazione, forte di un gruppo che presenta tante novità.

“La squadra sta lavorando bene ed assimilando i principi dell’hockey che vogliamo giocare”, ci ha spiegato il DS Paolo Duca. “Fare delle vere valutazioni al momento è però difficile, siamo stati assieme solamente due settimane, poi sono partiti i vari giocatori impegnati nelle nazionali. Il test finale l’avremo dunque il 4 settembre contro il Davos, ma vediamo un gruppo motivato e che ha tanta voglia di tornare sul ghiaccio ed entrare nel nuovo stadio. Siamo in un momento eccitante per tutti, vogliamo ritrovare il nostro pubblico e vivere delle emozioni forti insieme”.

Una delle novità riguarda Michael Fora, che torna ad essere il vostro capitano. Come è nata questa decisione?
“Ogni stagione porta nuove dinamiche nel gruppo. Quest’anno a maggior ragione ci sono stati grandi cambiamenti, con praticamente un terzo della rosa che si è rinnovata. Abbiamo osservato la squadra, ma per finire il capitano si sceglie da solo perché è quella figura che emerge per carisma, carattere e personalità. Per questa nuova importante fase della nostra storia abbiamo individuato in Fora la persona giusta per il ruolo. Non è assolutamente una decisione contro Bianchi, che ha fatto un ottimo lavoro e continuerà ad essere un grande leader, ma è una decisione a favore di Fora, che è nel fiore dei suoi anni e che abbiamo individuato come trascinatore giusto di questo gruppo”.

Fora che ha rinnovato con un biennale con clausola d’uscita, ma che non ha nascosto la possibilità di restare…
“Ci abbiamo messo tanto a trovare un accordo, perché voleva sapere esattamente in che direzione si intendeva proseguire. Siamo andati tante volte assieme sul cantiere, abbiamo parlato di strategia, ma sin dalle prime discussioni ho percepito che avrebbe assolutamente voluto far parte di questa squadra. Non cerca a priori qualcosa di diverso, ma è comprensibile anche il fatto che a 26 anni possa essere il momento di fare un’esperienza nuova… È un desiderio più che comprensibile, che io stesso ho avuto. Questo è però l’anno dell’inizio nella nuova pista, con una squadra che ha una forte identità ticinese, ed inoltre sportivamente fare almeno un’altra stagione da noi aveva molto senso per lui. Ad Ambrì ha un ruolo che in un’altra squadra potrebbe essere diverso, e dietro l’angolo ci sono le Olimpiadi che per lui sono un obiettivo… Cambiare a pochi mesi da questo evento può nascondere delle insidie”.

L’Ambrì Piotta vuole inoltre crescere anche in termini di risultati…
“Vogliamo sicuramente fare un passo avanti a livello sportivo. Lo scorso anno abbiamo dovuto fare delle scelte anche legate alla pandemia, mentre per questa stagione volevamo rinforzare il roster per cercare di partire con il piede giusto nella nuova pista. Vorremmo dunque arrivare alla qualificazione per i preplayoff per poi avere una chance di accedere ai giochi che contano”.

Siete però l’unico club di NL ad avere optato per la richiesta del massimo dei sussidi federali, questo comporterà dei limiti precisi a livello finanziario. È una decisione che rallenterà la costruzione della squadra nei prossimi anni?
“Per cinque anni avremo un tetto salariale, e dovremo abbassare le medie degli stipendi sopra i 148’000 fr del 10% in rapporto alla stagione 2019/20. Questi sono dei limiti che ci ha imposto giustamente la politica per avere un sostegno, e noi non avevamo scelta. Ora dovremo gestire bene queste restrizioni, anche se oggi è difficile immaginare concretamente quali saranno le conseguenze. L’obiettivo è sempre quello di fare dei passi avanti anche in termini di potenziale della squadra, ma sempre nei limiti delle nostre possibilità. Se dovessimo vivere delle stagioni incredibili dal punto di vista finanziario c’è sempre la possibilità di restituire la differenza alla Confederazione, ma è uno scenario ad oggi molto improbabile”.

Dal punto di vista strategico dunque l’Ambrì Piotta continuerà sulla via già tracciata…
“La nostra strategia non cambia, continueremo ad essere un club formatore. Daremo la chance ai giovani – del nostro vivaio, ma non solo – di assumersi dei ruoli importanti più in fretta rispetto ad altri club. Rimarremo attrattivi per una determinata fascia di giocatori, poi cercheremo di completare la squadra con degli elementi di riferimento. D’altronde diversi altri club hanno dovuto introdurre dei freni e diminuire il budget, ed anche se probabilmente hanno altre possibilità per offrire garanzie nei prossimi cinque anni, hanno comunque dovuto ridimensionarsi. Tutti speriamo che questa stagione sia quella del rilancio, ma per vedere cosa riserverà il futuro bisognerà attendere”.

Da questo punto di vista le cose sembrano andare bene, anche pensando all’aumento delle tessere con l’arrivo della nuova pista…
“La campagna abbonamenti sta andando molto bene. Quando abbiamo deciso di pubblicare quel video per lanciare il rush finale eravamo ad un aumento del 30% rispetto alle tessere stipulate gli altri anni. Si respira un entusiasmo eccezionale, la gente vuole essere parte della nuova pista dal primo momento, e tutti hanno rinunciato ad un rimborso… Questo è incredibile e mi rende orgoglioso. Non vediamo l’ora di vedere il nuovo stadio pieno di tifosi, il tempo non passa più… Siamo davvero impazienti!”.

Tra le varie operazioni di mercato abbiamo visto lo scambio Marha-Albrecht, qual è stata la dinamica dietro a questa decisione?
“Come club purtroppo alcuni anni fa abbiamo perso la categoria U17-Elit, mentre il Rapperswil ha perso la U20-Elit. Dal punto di vista strategico questo ci crea parecchi problemi, perché i giovani ambiscono a partecipare al campionato migliore, ed infatti abbiamo assistito ad un esodo. Il tutto poi si ripercuote anche sulla U20, in cui facciamo fatica a livello di risultati. Trattiamo la U17-Top come se fosse di categoria Elit, ed i giocatori del secondo anno cerchiamo di impiegarli nella U20 per tenerli nel nostro settore giovanile, ma è un compito complicato. Ora stiamo cercando di portare alcuni ragazzi per rinforzare la U17 e cercare di salire… Abbiamo già un bel gruppo di 2005 e 2006 che ha del potenziale, e con il Rapperswil abbiamo ragionato per capire cosa potevamo fare per aiutarci a vicenda. Siamo arrivati alla conclusione che uno scambio dei nostri due migliori giocatori rappresentava una win-win situation. Abbiamo a malincuore visto partire Simon Marha, che era sicuramente un prospect molto interessante e non distante dal debutto in NL, per lui prevedevamo un posto ai Rockets. In cambio abbiamo ricevuto Frantisek Albrecht, che era il capocannoniere della categoria U17… Giocherà nella U20, ma gli abbiamo chiesto di darci una mano nelle partite decisive della U17. Lo scambio è dunque per metterci nella miglior condizione possibile per tornare negli Elit, ricordando anche che nella U20 non ci sarà il rischio di retrocessione. I giocatori erano entrambi d’accordo, Albrecht da noi trova la possibilità di giocare U20, mentre Marha ai Lakers ha l’occasione di debuttare prima in NL, visto che ad oggi noi abbiamo un roster più ampio”.

Pensando al settore giovanile, potrebbe aggiungersi al vostro staff anche Raffaele Sannitz…
“Al momento è una possibilità molto concreta. Dobbiamo fare ancora delle discussioni, nell’ottica di un ruolo come assistente allenatore della squadra U20”.

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