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Dopo una stagione di stenti, i Kings voltano pagina con l’addio a Lombardi e Sutter

La franchigia californiana ha mancato l’accesso ai playoff in due delle ultime tre stagioni. Nonostante le recenti Stanley Cup per i Kings era tempo di cambiare

A partire dal 4 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


LOS ANGELES KINGS

La rosa 2017/18

PORTIERI
Jonathan Quick, Darcy Kuemper

DIFENSORI
Drew Doughty, Oscar Fantenberg, Christian Folin, Derek Forbort, Kevin Gravel, Pavel LaDue, Chris Lee, Alec Martinez, Jake Muzzin

ATTACCANTI
Andy Andreoff, Dustin Brown, Michael Cammalleri, Jeff Carter, Kyle Clifford, Nic Down, Marian Gaborik, Shane Harper, Adrian Kempe, Anze Kopitar, Brooks Laich, Trevor Lewis, Andrei Loktinov, Jordan Nolan, Tanner Pearson, Brandon Prust, Nick Shore, Tyler


Il percorso dei Los Angeles Kings li ha portati a vivere alcuni anni ad altissimo livello, con la vittoria di due Stanley Cup sull’arco degli ultimi sei campionati. L’altro lato della medaglia parla però di una qualificazione ai playoff mancata in due delle ultime tre stagioni, bilancio che ha portato il club a dare il benservito al GM Dean Lombardi e all’head coach Darryl Sutter.

I Kings hanno così deciso di voltare pagina dopo un paio di anni “stagnanti”, e lo hanno fatto riportando nell’organizzazione dei grandi nomi che hanno fatto la storia della franchigia come Luc Robitaille e Rob Blake, che sono ora rispettivamente presidente e GM.

La prima mossa di quest’ultimo è stata quella di promuovere John Stevens a head coach, il quale avrà il compito di concretizzare il grande possesso disco. I Kings avevano infatti evidenziato una delle peggiori percentuali al tiro di tutta la lega. Il rilancio della squadra passerà inoltre dai due capisaldi, Anze Kopitar e Jonathan Quick, il primo autore di una stagione insufficiente, mentre il portiere si era infortunato al debutto ed aveva mancato un totale di 59 partite.

Pensando alla fase d’attacco, il nuovo staff tecnico dovrà riuscire ad aumentare la produzione offensiva senza compromettere eccessivamente la buona organizzazione difensiva. Questo naturalmente non potrà prescindere dalle individualità, visto che proprio le prestazioni dei singoli sono state alla base dell’ultima negativa stagione.

Ad eccezione di Jeff Carter (32 gol, 66 punti), gli altri capisaldi della squadra hanno deluso: Kopitar ha messo a segno appena 12 reti, Gaborik è rimasto bloccato a quota 10 dopo l’operazione al ginocchio, mentre Toffoli è sceso a 16 gol. In vista dell’imminente campionato gli effettivi a disposizione sul fronte offensivo saranno praticamente gli stessi, visto che i limiti dettati dal cap hanno permesso unicamente l’ingaggio del free agent Mike Cammalleri.

Difensivamente i Kings sono stati la sesta miglior squadra della NHL, con una media di 2.45 reti incassate a partita. Doughty si è confermato un giocatore eccezionale, il tutto unito ad un minutaggio che lo ha visto essere il secondo difensore più utilizzato della lega. Nell’offseason il reparto ha perso Matt Greene (buyout) e Brayden McNabb (scelto da Vegas), ma fortunatamente Los Angeles potrà contare su una certa profondità grazie alla presenza di Alec Martinez, Derek Forbort e Kevin Gravel. Ci si aspetta invece una reazione da Jake Muzzin dopo un anno opaco.

Tra i pali Jonathan Quick si ripresenta come titolare dopo la passata disgraziata stagione, ed è pronto ad essere il nuovo incontrastato numero uno. Peter Budaj – che lo aveva sostituito durante l’infortunio – era stato scambiato già a regular season in corso, mentre Ben Bishop è partito in direzione di Dallas. Tutto da conquistare invece il ruolo di backup, che sarà conteso da Darcy Kuemper e Jeff Zatkoff.


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