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Lugano

Continua il sali-scendi, a Lugano passa il Losanna per 4-1

La squadra paga le fatiche di un derby combattuto e giocato a lungo con soli tre blocchi, uscendo sconfitto in casa contro i vodesi. Inutile la rete di Boedker

Continua il sali-scendi, a Lugano passa il Losanna per 4-1

LUGANO – LOSANNA

1-4

(0-1, 1-2, 0-1)

Reti: 16’54 Bozon (Kenins) 1-2, 29’19 Heldner (Emmerton, Riat) 0-2, 32’12 Varone (Riat) 0-3, 33’10 Boedker (Carr) 1-3, 41’11 Frick (Kenins) 1-4

Note: Corner Arena, 5’023 spettatori
Arbitri: Urban, Fluri; Altmann, Burgy
Penalità: Lugano 2×2′, Lugano 2×2′

Assenti: Romain LoeffelTroy JosephsNiklas SchlegelRaphael Herburger (infortunati)

LUGANO – Il terzo periodo del derby di venerdì sera qualcosa aveva già detto, il Lugano era spesso sulle gambe e il fiato corto ne aveva minato la lucidità. A furia di tirare avanti a tre linee in una partita così dispendiosa – dopo averlo fatto, anche con qualche giustificazione, negli incontri precedenti – il giorno dopo si rischia di pagarla cara.

E difatti la squadra di McSorley lo ha mostrato per tutto l’incontro di fronte al Losanna, giocando con scarsa lucidità mentale e con i pattini “frenati” sotto i piedi, senza quasi mai riuscire a prendere ritmo e i comandi delle operazioni.

E già la serata non era partita bene, con l’aggiornamento infortuni che parlava dell’assenza valutata di giorno in giorno di Herburger ma soprattutto delle 6 settimane stimate per lo strappo alla coscia subito da Schlegel. Messo già male a livello di coperta verso il bottom six, il Lugano si è trovato quindi nella classica situazione del cane che si morde la coda, scegliendo di giocare e ranghi ridotti anche per le assenze e dovendo fare a meno ancora di altri giocatori nel mentre.

Oltre a ciò il coach canadese deve anche fare i conti con un Carr ancora fuori fase, il che completa un quadretto niente male. Certo, non è che la vittoria sull’Ambrì Piotta sia nata allora per caso, ma le energie profuse nel derby accumulate al “lungo andare” a questo giro hanno deciso di far pagare il conto, ed era normale e naturale che prima o poi sarebbe successo.

In fondo la squadra ospite – che attraversava un momento non facile, con le vicissitudini di spogliatoio uscite venerdì sera – non ha fatto una partita irresistibile, anzi, si è appoggiata soprattutto alle individualità e all’intesa offensiva dei suoi uomini migliori e sfruttando un paio di regali del Lugano hanno scavato il solco decisivo già nel secondo periodo, con anche una buona dose di fortuna.

I bianconeri le occasioni le hanno pure avute, i biancorossi nonostante tutto hanno concesso diversi spazi nelle retrovie, ma tra l’imprecisione nell’ultimo tocco, la mancanza di pazienza e una esplosività mancante (al tutto si aggiungono un paio di ferri colpiti) il solo Boedker ha trovato la via di un gol che avrebbe potuto e dovuto rilanciare in altra maniera la squadra.

Difatti la reazione è stata solo parziale, nemmeno così evidente a dire la verità, tanto per dire che alla prima occasione in un terzo periodo che Arcobello e compagni avrebbero dovuto “sbranare” la squadra di John Fust ha trovato la rete della sicurezza già in entrata e su un disco gestito malamente dalla difesa di casa. Il tempo ci sarebbe stato per cercare di rientrare, ma era evidente che in quella serata, quel Lugano non ce l’avrebbe fatta, tanto che il Losanna ha potuto gestire il risultato passando qualche pericolo ma tutto sommato senza mai andare nel panico.

Il terzo periodo, il cruccio del Lugano di questo inizio autunno. C’è di sicuro la giustificazione di una coperta corta, ma anche la conseguente scelta di aver giocato diverse partite a ranghi ridotti – in parte condivisibile e comprensibile – ha di fatto “rovinato” alcuni finali di partita, facendo perdere punti a Friborgo ed Ambrì, ma addirittura venendo vanificato già prima contro il Losanna.

Come detto, le assenze non hanno aiutato prima e non lo fanno di certo nemmeno ora, anche se da venerdì il coach canadese è tornato ad avere a disposizione Haussener, ma se bastano due infortuni in attacco per far saltare parte dei piani, allora qualcosa occorre ritoccare. Sempre in attesa del prossimo straniero (che potrà aiutare non poco nello stendere una formazione diversa) ora il direttore sportivo bianconero dovrà pure prendere una decisione riguardo i portieri data l’assenza di un mese e mezzo di Niklas Schlegel.

Siamo appena all’inizio della nuova era di Chris McSorley, ma il lavoro di certo non manca a nessuno


IL PROTAGONISTA

Damien Riat: In una partita giocata male da entrambe le compagini, emergere a livello individuale non era impresa difficilissima, ma il numero 9 losannese è tra quelli che più si sono distinti per qualità e intelligenza. All’origine di due reti con in particolare il rilancio verso Varone valso lo 0-3, Riat ha dimostrato la sua duttilità e un livello di gioco cresciuto parecchio dalla sua seppur breve esperienza in Nord America.


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