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Interviste

Chiesa: “Così non si va da nessuna parte, bisogna giocare con il coltello tra i denti”

Il difensore dopo la sconfitta contro il Ginevra: “È già terza volta che contro il Servette abbiamo un primo tempo del genere, non siamo scesi sul ghiaccio con la giusta intensità e concentrazione. Venerdì ci vorrà ben altro”

LUGANO – Un inizio di gara traumatico per il Lugano, che prima spreca due buone occasioni nei primi 60 secondi, mentre poi neanche un minuto dopo viene freddato due volte nel giro di 33 secondi.

A seguire subito una penalità che complica ulteriormente le cose, con il Ginevra che si porta addirittura sul 3-0, non prima però che i bianconeri sciupassero un’altra ottima occasione, questa volta addirittura in shorthand.

Nemmeno il cambio di portiere ha poi potuto evitare la quarta rete, che ha concluso questa ricca sequenza di eventi, capitati tutti nei primi 7 minuti di partita.

“È già terza volta che contro il Ginevra abbiamo un primo tempo del genere”, prova ad analizzare uno sconsolato Alessandro Chiesa. “Adesso a caldo è difficile trovare una spiegazione, però quello che è certo, palese, è che non siamo scesi sul ghiaccio con la giusta intensità e concentrazione. Abbiamo preso reti su posizionamenti sbagliati, uno in boxplay. Sicuramente venerdì dovremo avere un altro approccio, perché così non si va da nessuna parte”.

Il Ginevra negli ultimi giorni ha giocato, mentre voi avete avuto più di una settimana di tempo per preparare la partita. Questo ha avuto qualche influsso sull’inizio di gara?
“No. Quando giocavamo tanto si diceva che perdevamo perché eravamo stanchi, adesso abbiamo avuto finalmente un po’ di pausa quindi non penso che si tratti di una questione fisica, bensì di quella cattiveria agonistica che ci contraddistingue quando vinciamo le partite. Se si va ad analizzare quali sono state le nostre prove migliori della stagione, si vede che sono quelle in cui siamo scesi con il coltello tra i denti. Nell’inizio di gara contro il Ginevra questo non è stato il caso, abbiamo lasciato troppo spazio ai loro attaccanti – che sono di grandissimo talento – e di conseguenza siamo andati sotto nel risultato”.

Pensi che lo svantaggio di quattro gol dopo il primo tempo fosse eccessivamente severo?
Si potrebbe discuterne, ma comunque siamo andati sotto di quattro gol. Sul 4-1 abbiamo poi avuto l’occasione di magari poter far svoltare la partita, ma per finire quello che abbiamo sbagliato nell’approccio di gara è continuato per tutta la serata. Perlomeno nel terzo tempo abbiamo messo un po’ più di gioco fisico e questo è un aspetto da portare in pista anche venerdì”.

Avete un ottimo bilancio (42 punti in 20 partite, media di 2.10) contro le squadre sotto di voi in classifica (per punti a partita). Tutt’altra storia invece con le 5 formazioni che vi precedono (19 punti in 18 partita, media di 1.05). Nelle partite contro queste squadre escono i limiti del Lugano?
“Le statistiche sono lì da vedere, sicuramente non mentono e dicono qualcosa. Detto ciò, noi abbiamo visto che quando scendiamo in pista con la mentalità giusta, pure contro le squadre di vertice riusciamo a vendere cara la pelle e magari anche a vincere, come è successo ultimamente a Losanna e pure a Zugo, dove abbiamo perso offrendo però una buona prestazione. Penso che per noi non ci sono segreti, se vogliamo avere successo non sarà sicuramente tramite il gioco spettacolare, bensì tramite quello di intensità e battaglia. Giovedì questo non c’è stato e ora sta al gruppo riuscire a fare subito un refresh, come era successo prima della pausa dopo aver perso malamente qua in casa contro il Rapperswil. Venerdì dobbiamo fare la stessa cosa, dobbiamo scendere sul ghiaccio e veramente far sentire al Ginevra che siamo noi a giocare in casa, perché nel primo tempo di giovedì non sembravano loro quelli che hanno fatto 6 ore di viaggio”.

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