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Ambrì Piotta

Cereda: “Vicini ma non abbastanza, c’è delusione e nessun sentimento positivo”

Il coach biancoblù dopo la sconfitta contro il Bienne: “Abbiamo perso la partita nel primo tempo, che non abbiamo affrontato con la nostra mentalità ed identità. Ora ci prenderemo il tempo per capire cosa migliorare”

AMBRÌ – Alla fine l’Ambrì Piotta non ce l’ha fatta. Nella decisiva sfida contro il Bienne i biancoblù si sono visti sfuggire di mano la possibilità di accedere ai playoff, disputando complessivamente un’ultima partita poco convincente.

“C’è grande delusione”, ha commentato coach Luca Cereda. “Abbiamo perso la partita nel primo tempo, che non abbiamo affrontato con la nostra mentalità ed identità. Questo ci è costato il match. Il secondo e terzo tempo sono stati sicuramente meglio, più equilibrati, ma alla fine ha vinto la miglior squadra. Facciamo i nostri complimenti al Bienne”.

Cosa pensi vi sia mancato in questi play-in?
“Nei prossimi giorni avremo tempo di analizzare bene quanto successo. A caldo posso dire che – come in tutto il campionato – le partite di questi play-in sono state equilibrate ma non siamo riusciti a vincerne neanche una. Giustamente dunque siamo fuori”.

Come spiegare invece un primo tempo in cui non eravate pronti?
“Al momento non ho una spiegazione precisa, ma ogni tanto quando si vuole una cosa così tanto, può succedere di rimanere un po’ bloccati e congelati. Penso che sia stato il nostro caso. Poi mi è piaciuta la reazione, ma quell’inizio lo abbiamo pagato caro. Siamo delusi che la stagione sia finita, dovremo analizzare per capire cosa migliorare, ma indubbiamente il fatto di non aver mai vinto una partita nonostante fossimo sempre vicini agli avversari è stata la nostra grande pecca”.

Nonostante la delusione la vostra stagione resta sicuramente buona, riesci in questo momento a percepire i passi avanti compiuti?
“No, in questo momento prevale la delusione. Personalmente non ho nessun sentimento positivo verso la stagione. Nei prossimi giorni e settimane avremo tempo di analizzare tutto con maggior cura, poi vedremo a quel punto come ci sentiremo”.

Dopo quattro partite di play-in, che idea ti sei fatto della formula?
“Penso sia una bella formula. Il fatto di premiare chi finisce davanti in classifica con una possibile seconda chance è positivo. La prima partita forse ha meno importanza della seconda, ma in un mondo ideale vuoi arrivare a giocarti il ritorno con tutte le possibilità aperte, mentre noi ci siamo sempre arrivati costretti a vincere. Sicuramente però ci sono delle cose da migliorare. Se ad esempio ci si impone nel primo match e si perde con un certo scarto il secondo, se si commette una penalità nel finale conviene fare un autogol per annullare il powerplay ed iniziare l’overtime a parità numerica. In un caso del genere si sarebbe entrati nel grottesco, ma in generale la formula la ritengo interessante”.

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