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Ambrì Piotta

Cereda: “L’identità è la cosa più importante, la quarta linea è stata un ottimo esempio”

Il coach sul recupero di D’Agostini: “Oggi è ancora un paziente, e da quando potrà tornare sul ghiaccio ci vorranno minimo tre settimane per riprendere a giocare. Non abbiamo indicazioni precise, ma non tornerà prossimamente”

AMBRÌ – È un Luca Cereda soddisfatto quello che si è presentato alla stampa per la prima volta nel nuovo anno. La sua squadra ha avuto una chiara reazione dopo le ultime uscite, e le sue scelte hanno portato ad una prestazione di grande ritmo e sostanza.

“È stata una buona partita, in cui tutti i giocatori hanno portato la nostra identità sul ghiaccio dall’inizio alla fine. La vittoria è stata meritata”, ha commentato il coach. “Quando giochi con una certa intensità e rabbia agonistica a livello difensivo, poi si è pronti anche offensivamente, e sabato i ragazzi sono stati molto bravi a farlo”.

Fuori Horansky, Kneubuehler 13esimo e dentro giocatori come Mazzolini e Neuenschwander. Il messaggio era chiaro…
“Ogni partita cerchiamo di mettere la miglior squadra sul ghiaccio in quel determinato momento, anche e soprattutto in termini di collettivo. Nel caso di Horansky ora starà a lui reagire e ritrovare il posto nei 12-13 attaccanti che vanno sul foglio partita”.

Significativa la partita del quarto blocco, che ha dato un ottimo apporto nonostante molti scettici…
“Esattamente. La nostra identità è la cosa più importante, ed abbiamo visto come anche la quarta linea abbia svolto un ottimo lavoro nel portala in pista. Penso abbiano fornito un buon apporto, poi il fatto di smentire alcuni scettici è poco importante…”.

È però stato ribadito il messaggio per cui l’Ambrì Piotta, per avere una chance, deve giocare in una determinata maniera…
“Abbiamo sempre detto che siamo tra le piccole, se non la più piccola per certe cose. Dobbiamo dunque davvero giocare sui nostri punti forti, perché quando ti rendi conto che hai dei limiti vai a cercare delle strategie per ovviare alla situazione. In squadra lo hanno capito tutti, mentre all’esterno forse il messaggio fa ancora un po’ fatica a passare, ma i ragazzi della quarta linea sono un ottimo esempio in questo senso… Sanno di avere dei limiti ma anche di poter essere molto utili quando sfruttano le loro qualità”.

Bene anche Ciaccio, che ha reagito trovando il primo shutout…
“Questa è stata un’ottima reazione “in stile Ambrì”. Non ha avuto una partita facile a Davos, ma ha reagito alla grande aiutato dai suoi compagni, come ha detto a tutti in spogliatoio. Lui però ha sicuramente fatto la sua parte”.

Ci sono invece novità sui tempi di recupero di D’Agostini?
“Non abbiamo delle date precise, ma non si sta ancora allenando e dunque ad oggi è sempre un paziente. Non tornerà sul ghiaccio prossimamente, visto che da quando potrà allenarsi ci vorranno minimo tre settimane per riprendere a giocare… Ad occhio stiamo parlando minimo ancora di un mese, ma aspettiamo quello che ci diranno i dottori prossimamente”.

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