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Ambrì Piotta

Cereda: “Juvonen ci ha dato coraggio, è stata una prova di sacrificio da parte di tutti”

Il coach sulla vittoria: “Stiamo costruendo piano piano qualcosa di bello. Il challenge? Eravamo abbastanza sicuri, ma indipendentemente dalla chiamata ho detto alla squadra di continuare ad insistere, eravamo qui per vincere”

LOSANNA – È stato con il collettivo che l’Ambrì Piotta si è imposto in Gara 1 sul Losanna, ed in questo senso coach Luca Cereda può essere soddisfatto. La sua squadra non ha giocato una partita perfetta, ma ha mostrato quello spirito combattivo fondamentale in questa fase della stagione.

“È stata una buona partita di sacrificio e di squadra. Nei primi due tempi eravamo poco intelligenti, abbiamo perso tanti dischi, mentre nella terza frazione è andata meglio e siamo riusciti a fare la differenza con un passo avanti”, ha spiegato l’allenatore dei leventinesi.

Protagonista è stato nuovamente Juvonen, alla base della vittoria…
“Quando vedi un portiere che nei momenti più delicati fa sembrare facili alcune parate – come quella nel terzo tempo su Fuchs – tutta la squadra prende coraggio, oltre a frustrare gli avversari. Sicuramente è stato bravo e decisivo nella partita, ma il resto della squadra ha bloccato nuovamente tanti tiri ed è stata un’altra prova di sacrificio da parte di tutti”.

Quando lo avete ingaggiato pensavate potesse avere un impatto del genere?
“Sapevamo che era un portiere che cercava la possibilità di giocare, e ci è piaciuto subito. La sua età rientra nel nostro concetto, ha voglia di farsi vedere ed infatti dalla sua prima partita è cresciuto tanto e si sta trovando bene. Ho letto in una sua intervista che dopo le emozioni di lunedì scorso si è ricordato perché ha iniziato a giocare a hockey, e questo dice tanto”.

© Lausanne HC

Venerdì siete tornati a disputare una partita nei giochi che contano dopo diverso tempo, è una cosa a cui hai pensato?
“Non ci ho pensato tanto. Ero più che altro curioso di scoprire in che misura eravamo stati capaci di digerire le tantissime emozioni di lunedì, ed in quel senso nei primi due tempi abbiamo fatto fatica, per poi togliere un po’ la ruggine nel terzo. In panchina si percepiva un’emotività diversa, e sul momento non ho realizzato che era dall’anno di Kubalik che non giocavamo una partita del genere. Fa piacere, stiamo costruendo piano piano qualcosa di bello”.

Un altro momento chiave è stato quel challenge…
“Ero abbastanza sicuro fosse offside, ma indipendentemente dalla chiamata – non si sa mai cosa si vede dalle telecamere – ho detto alla mia squadra di continuare ad insistere, che eravamo qui per vincere”.

Cosa possiamo aspettarci domenica? Vedremo il rientro di D’Agostini?
“Lui voleva già giocare venerdì, ma non me la sono sentita di schierarlo. È molto vicino a recuperare del tutto, volevamo lasciargli ancora alcuni giorni di recupero, poi vedremo domenica mattina come sta. Sicuramente è una possibilità e speriamo che ce la faccia, per aiutarci a continuare questo bel momento di squadra”.

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