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Ambrì Piotta

Cereda: “È stato un buon weekend, ora dobbiamo acquisire lucidità e costanza”

Il coach sulle assenze: “Non è ideale, Regin al rientro avrà bisogno di un po’ di tempo”. Sullo straniero mancante: “Non ci concentriamo su una posizione, cerchiamo il miglior attaccante possibile e poi costruiremo il puzzle”

SURSEE – Nel weekend l’Ambrì Piotta ha mandato agli archivi una fase importante della propria preparazione, chiudendo con il torneo di Sursee un periodo di tre settimane molto intense culminate con le sfide contro Zugo e Kloten.

“È stato sicuramente un buon weekend. Sabato sapevamo che sarebbe stata una partita difficile perché avevamo poco tempo per recuperare dalla prova contro lo Zugo, era il primo back-to-back della stagione, ed arrivavamo da un periodo davvero molto carico”, ci ha spiegato coach Luca Cereda. “Anche con il Kloten ho però visto una buona attitudine, nessuno ha mollato ed è stato un buon modo per chiudere questo periodo di preparazione”.

Ora che tipo di lavoro vi aspetta per le prossime settimane?
“Andremo a diminuire il volume. Ci alleneremo dunque meno ma con la stessa intensità, questo per cercare di lavorare maggiormente sulla qualità. Dovremo sicuramente acquisire maggiore lucidità e costanza, ed anche per quello sabato volevamo cercare di spingere su tutti i 60 minuti nonostante un po’ di stanchezza”.

Siete senza Regin, Zwerger e Kostner, questo complica il lavoro in periodo in cui si devono trovare equilibri ed automatismi. Avrai la squadra al completo solo per l’ultima amichevole?
“Forse per due, non sappiamo ancora bene quando rientreranno. Sicuramente avremo tutti a disposizione per la partita contro il Davos, ma magari già in tempo per quella con il Bienne. Ovviamente non è una situazione ideale. Zwerger e Kostner perlomeno erano già con noi, dunque sanno già quello che vogliamo fare, mentre per quanto riguarda Regin sicuramente avrà bisogno di un po’ di partite. Pensando invece alla composizione delle linee sarà importante sfruttare bene l’ultima settimana di preparazione per trovare una certa alchimia”.

Nonostante questo alcune combinazioni del lineup si stanno delineando…
“Ci sono delle idee, che però devono essere confermate dal ghiaccio e dalla forma del momento. Tante cose possono cambiare, ed inoltre stiamo ancora cercando uno straniero che ad oggi non abbiamo. Sicuramente c’è una bozza, ma vedremo se potrà funzionare o meno. Quell’ultima settimana sarà importante per capire se ciò che abbiamo in testa funziona”.

In merito allo straniero ancora da ingaggiare, dove pensi la tua squadra abbia bisogno di un innesto in più? Opterete per un centro?
“Stiamo cercando un attaccante, ma non ci concentriamo su una precisa posizione… Vogliamo portare il miglior giocatore possibile e dopo ci adatteremo di conseguenza. Abbiamo in squadra alcuni elementi che possono giocare in varie posizioni, come ad esempio Grassi che ha fatto molto bene al centro qui a Sursee. Oppure attaccanti come Cajka, che ha ricevuto tanto spazio al centro ma può essere un’ala… Una volta che avremo tutti i pezzi del puzzle cercheremo di crearlo”.

A Sursee hanno debuttato anche vari giovani, tra cui il 16enne De Luca in una linea d’attacco che ha giocato senza paura…
“L’impressione per tutti è stata buona, siamo contenti. Eravamo anche un po’ emozionati, debuttare a 16 anni è sicuramente un’età molto giovane. Tutti e tre sono cresciuti con la partita, questo è un segnale positivo ed hanno le carte da giocarsi per riuscire a fare qualcosa nel mondo dell’hockey. La strada è davanti a loro, devono lavorare fisicamente e sportivamente, ma sono dei bravi ragazzi ed hanno fatto una buona partita”.

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