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Interviste

Camper: “Questa è una grande chance per la mia carriera, qui il livello è molto alto”

L’attaccante ha parlato del suo legame con l’ex biancoblù John Fritsche: “Mi ha scritto negli scorsi giorni, spero riesca a venire ad una nostra partita. Lo adoro, ma da quando sono in Svizzera non ci siamo ancora incontrati”

(Jari Pestelacci)

ZUGO – È un po’ l’invitato a sorpresa di Zugo-Ginevra. In pochi avrebbero forse fatto il suo nome a inizio partita per indicare chi avrebbe segnato il game-winning gol di Gara 2 della semifinale. Partito nel postseason come straniero di riserva dell’EVZ, Carter Camper si è tolto una grande soddisfazione.

“È stata una partita molto bella e divertente. Abbiamo giocato in maniera solida e strutturata riuscendo a crearci diverse opportunità da rete. Quando giochi in casa è così che bisogna scendere sul ghiaccio, per noi è stato importante riuscire a impattare la serie sull’1-1. Il mio gol? O’Neill ha effettuato un’ottima pressione su Vatanen, io grazie a questo da dietro ho recuperato il puck, nel frattempo O’Neill è andato nei pressi della porta, ho visto un piccolo spazio nell’angolo basso e per una volta mi è andata bene (Camper ride ndr)”.

È stata una gara davvero molto intensa e fisica…
“Non c’è stato un attimo di pausa, questi sono i playoff. D’altronde già nei quarti di finale contro il Rapperswil è stato così. E più va avanti la serie più aumenterà, si affrontano due squadre veramente toste e forti. Nel terzo periodo di Gara 1 il Ginevra ha aumentato il ritmo e non siamo riusciti a rispondere come volevamo, stavolta invece siamo stati capaci a farlo. Ora dobbiamo essere memori degli errori commessi nel primo match, dimostrare di avere imparato e cercare di vincere la terza gara in trasferta”.

Sei arrivato nel finale di regular season, non deve essere semplice integrarsi in una nuova realtà, entrare nei nuovi schemi e oltretutto non sai mai se verrai schierato…
“Esatto, è una grande sfida, un’enorme opportunità nella mia carriera, poter aiutare un club così forte e che ha vinto così tanto negli ultimi due anni. Cerco di dare il mio apporto, chiaramente è una situazione particolare che non avevo mai sperimentato, ma è veramente una bella chance per me”.

(Jari Pestelacci)

Sei sorpreso del livello della nostra lega?
“Sì. È molto alto e non è semplice adattarsi. È molto differente rispetto alle mie attese, sono onesto, ma è bellissimo potervi farne parte e mi godo ogni istante. Ogni lega è differente. In Svezia ho potuto giocare per tre anni di seguito nel Leksands, ma è comunque difficile fare paragoni”.

E l’atmosfera?
“Sono fortunato, già in Svezia i nostri tifosi erano fantastici, qui non sono da meno. La pista è praticamente sempre esaurita, è davvero geniale e un privilegio poter giocare a hockey in queste condizioni”.

Il 34enne, che è a Zugo senza moglie e figlioletto, è originario dell’Ohio. Nel Ticino hockeistico quando si sente il nome di questo Stato il pensiero va subito al mitico John Fritsche. Carter conosce benissimo l’intera famiglia. John era oltretutto il suo allenatore quando era un teenager in quel di Cleveland.

“Se John mi scriverà per farmi i complimenti dopo la rete? Spero di sì, mi aveva già scritto un paio di giorni fa dicendomi che cercherà di venire a una partita. Spero tanto di vederlo, lo adoro. Purtroppo da quando sono in Svizzera non siamo ancora riusciti a incontrarci, ormai il ritmo dei playoff è sostenuto, un giorno si gioca e l’altro è dedicato al recupero delle forze, non è evidente trovare il tempo”.

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