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Mondiali 2017

La Svizzera evita il disastro ai rigori, ma suona già l’allarme

SVIZZERA – SLOVENIA

5-4

(4-0, 0-1, 0-3, 0-0, 1-0)

Reti: 10’49 Ambühl (Suter), 11’01 Haas (Praplan, Genazzi) 2-0, 16’59 Loeffel (Hollenstein, Praplan) 3-0, 17’47 Bodenmann (Brunner, Richard) 4-0, 38’31 Mursak (Tavzelj) 4-1, 45’50 Jeglic (Sabolic, Kranjc) 4-2, 54’02 Urbas (Ugrajensek, Pretnar) 4-3, 55’23 Sabolic (Ticar) 4-4

Rigori: Brunner

Note: Parigi, 4’922 spettatori. Arbitri Hribik, Linde; Ritter, Sefcik
Penalità: Svizzera 0x2′, Slovenia 0x2′

PARIGI – Alla fine la Svizzera ha potuto tirare un parziale sospiro di sollievo, rimediando ad un autentico disastro nella seconda metà di partita che non ha reso giudizio ad una prima parte giocata in maniera praticamente perfetta.

La squadra di Patrick Fischer ha infatti commesso l’errore più grave e banale possibile in una situazione di comodo vantaggio, smettendo di giocare a cinque minuti dalla seconda sirena per poi farsi travolgere dagli eventi, sino a permettere alla Slovenia – avversario da rispettare, ma che rimane modesto – di recuperare addirittura quattro reti e forzare l’overtime sul 4-4.

La Svizzera a quel punto la partita ha poi rischiato di perderla per davvero, con quella penalità di Furrer (addirittura cinque le penalità elvetiche nel terzo tempo) a pochi minuti dal termine che sarebbe potuta costare carissimo. Hiller in quale modo ha resistito, ma questo non ha impedito alla rappresentativa slovena di dominare quasi totalmente l’overtime, facendo tutto ciò che ha voluto sino al fallo di Luka Vidmar, che ha allenato la pressione.

Hiller è poi stato decisivo nei rigori, dopo non essere stato perfetto su almeno un paio di reti avversarie nel terzo tempo, non riuscendo a compiere quell’intervento decisivo in più che avrebbe potuto permettere alla Svizzera di ottenere i tre punti nonostante un crollo verticale a livello di atteggiamento.

Davvero un peccato, soprattutto considerando un primo tempo giocato ad un livello d’intensità che la Slovenia mai era riuscita a pareggiare, e che ha portato i rossocrociati a dominare totalmente gli avversari. Ambühl e Haas hanno ottenuto due reti nel brevissimo volgere di 12 secondi, pur con la complicità del portiere Gasper Kroselj, poi sostituito alla prima pausa.

Nei primi venti minuti c’è stato anche il tempo per i gol di Loeffel e Bodenmann, con quest’ultimo bravo nello sfruttare un bel disco recuperato in forecheck dietro la gabbia da Tanner Richard. Questa intensità è poi stata portata sul ghiaccio dalla Svizzera anche per buona parte del secondo tempo, quando si poteva temere che avvenisse un calo a livello di ritmo e concentrazione.

Così non è stato, e tutti i segnali andavano ad indicare una sfida che la Svizzera sembrava essere in grado di condurre in porto con autorità. Un gol in shorthand firmato da capitan Jan Mursak al 38’31 ha però cambiato le coordinate, e nel terzo tempo gli uomini di Fischer non sono più stati in grado di ritrovare quella struttura di squadra che aveva permesso loro di essere efficaci sino a quel momento.

Mancanza di pattinaggio, una certa precipitosità nella gestione del disco e troppe penalità hanno fatto il resto, premiando una Slovenia che ha dimostrato di avere delle buone qualità, pur riuscendo a metterle in mostra solamente quando il ritmo rossocrociato si è abbassato.

Mea culpa, ed alla fine Damien Brunner ha perlomeno salvato il salvabile segnando l’unico rigore e consegnando due punti alla Svizzera. L’allarme è però suonato forte e chiaro, contro avversari più quotati non sarebbe finita così di lusso.

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