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Ambrì Piotta

Ambrì Piotta disastroso, il Friborgo umilia i biancoblù e vince 7-0

FRIBORGO – AMBRÌ

7-0

(5-0, 1-0, 1-0)

Reti: 3’16 Birner (Cervenka, Rathgeb) 1-0, 5’58 Sprunger (Rathgeb, Birner) 2-0, 7’30 Rathgeb (Cervenka, Sprunger) 3-0, 14’23 Mauldin (Rathgeb, Cervenka) 4-0, 17’01 Sprunger 5-0, 37’40 Sprunger (Rathgeb, Birner) 6-0, 57’06 Abplanalp 7-0

Note: BCF Arena, 5’614 spettatori. Arbitri Dipietro, Wiegand; Bürgi, Kovacs
Penalità: Friborgo 6×2′ + 1×10′ (Rathgeb), Ambrì 12×2′ + 1×10′ (Fora)

FRIBORGO – Un disastro totale, a livello individuale e ancor di più su quello collettivo. Basterebbero queste parole per catalogare una prestazione sconcertante da parte dell’Ambrì Piotta, che a Friborgo è stato battuto con un 7-0 che rispecchia una differenza abissale tra le due squadre a livello di gioco, organizzazione di squadra e attitudine.

Per la compagine di Gordie Dwyer nulla è funzionato, ed i leventinesi la fossa se la sono scavata da soli, rendendosi protagonisti del peggior primo tempo degli ultimi 12 anni, finito sul 5-0 dopo una goffa serie di penalità, risultato di una certa ingenuità ma anche figlie di un possesso del disco evanescente.

Il “fantasma Ambrì” da quel primo periodo non si è logicamente più ripreso, questo nonostante una buona partita di Gauthier Descloux, buttato nella mischia dopo nemmeno un quarto d’ora (quando si era già sul 4-0), ed in definitiva l’unico giocatore ad essersi guadagnato la sufficienza.

Ingiusto sarebbe invece menzionare altri singoli, perchè l’Ambrì venerdì sera ha fallito come collettivo. Dwyer ha mandato in pista una squadra con un lineup modificato –  Hall in sovrannumero un po’ a sorpresa, Lhotak spostato al centro e prima linea tutta straniera, Stucki per l’infortunato Kostner – che in definitiva è risultato in una serie impressionante di errori di posizionamento e organizzazione, evidenti a parità numerica ed ingigantiti durante le fasi di boxplay.

Nulla va tolto al Friborgo, a cui va riconosciuto di aver fatto girare molto bene il disco con i suoi uomini migliori, ma contro un powerplay burgundo che è statisticamente il peggiore del campionato, concedere cinque reti in un periodo di gioco e sei sull’arco di due è sintomo che qualcosa davvero non ha funzionato.

Sul fronte offensivo invece i leventinesi non si sono praticamente mai fatti pericolosi, nemmeno quando il Friborgo ha tirato i remi in barca – praticamente già dopo un tempo –, basti pensare che negli ultimi 40 minuti l’Ambrì di conclusioni ne ha trovate solamente 11, di cui pochissime pericolose.

Ma d’altronde tutto è stato rovinato da un’entrata in materia da incubo, che rende poco attendibile quanto successo dopo quel 5-0 di Sprunger che ha praticamente fatto suonare una terza sirena virtuale. Il top scorer dei locali ha poi messo la firma su un hat trick, mentre l’unica tripletta che l’Ambrì Piotta è riuscito a trovare è stata quella dei cambi scorretti che, uniti ad una sanzione per ritardo di gioco, formano un poker di penalità sicuramente evitabili.

Con il passare dei minuti anche il Friborgo si è lasciato prendere la mano ed ha fatto qualche visita di troppo sulla panchina dei puniti, ma il powerplay degli ospiti non ha mai saputo rendersi pericoloso. Dwyer ha così “approfittato” della situazione per fare qualche esperimento, scambiando D’Agostini e Guggisberg per alcuni cambi, magari in vista del derby di sabato sera.

Se è vero che da ogni partita c’è sempre qualcosa da imparare, quella di venerdì sera rappresenta probabilmente una rara eccezione. Nulla ha funzionato, da un inizio catastrofico sino ad arrivare a una seconda parte di gara meno scottante dal punto di vista del risultato ma altrettanto negativa sul piano del gioco… Il Friborgo ha chiuso dominando con sufficienza, l’Ambrì rincorrendo senza costrutto.

La settimana di lavoro durante la pausa ha verosimilmente permesso a Dwyer di introdurre nuovi concetti nel suo gioco, concetti che però necessitano evidentemente di tempo per essere assimilati ed applicati. Per ora, però, la ricetta migliore sembra rimanere quella della semplicità unita alla voglia di lottare… Ingredienti questi tipici di un Ambrì Piotta in formato derby, ma che ha ora il dovere di ritrovare subito il fuoco sacro.

fattore2L’ORGANIZZAZIONE DI SQUADRA: La tentazione di individuare in maniera scontata gli “special teams” come fattore decisivo è logicamente tanta, ma quanto visto a Friborgo – sei gol in boxplay incassati, nessuno segnato in powerplay – è il risultato di un’organizzazione di squadra venerdì su due pianeti diversi.

L’Ambrì Piotta si è dimostrato confuso ed arruffone, faticando addirittura a mettere in fila un paio di passaggi lineari. Il Friborgo dal canto suo ha giocato con una padronanza decisamente superiore, con i giocatori locali che si sono trovati e supportati sul ghiaccio in maniera determinante.

I biancoblù sono collassati a livello di sistema e anche sul piano individuale, ma il Gotteron la sua vittoria l’ha costruita giocando di squadra. Un esempio da seguire.

highlights

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