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Interviste

Jecker: “Sono pronto per una sfida più grande, a Bienne non potevo fare un vero passo avanti”

Il giovane difensore ha le idee chiare: “Sono qui per migliorare in tutto e per tutto, ed anche la Nazionale è tra i miei obiettivi futuri. Sarà una grande sfida, ma la seconda parte dell’ultimo campionato mi ha dato tanta fiducia”

LUGANO – Dopo che l’accordo preso con il Kloten è andato a cadere in seguito alla retrocessione degli aviatori, il difensore Benoit Jecker è tornato ad essere un elemento estremamente interessante sul mercato rossocrociato, ed un paio di settimane fa il 23enne ha deciso di sposare la causa del Lugano.

“Vivo il mio trasferimento in Ticino come una sfida, così come in passato era stata per me una sfida lasciare Friborgo per andare a Davos, ed abbandonare poi i Grigioni per giocare a Bienne”, ha spiegato Jecker. “Con i seeländer avevo l’impressione che i miei progressi fossero un po’ stagnanti, non riuscivo a fare un vero passo avanti, anche se le cose sono andate meglio con il cambio di allenatore. Quando il Kloten è stato retrocesso ho poi ricevuto diverse offerte, ma ho scelto Lugano”.

Benoit Jecker, sei ancora giovane ma hai già vissuto parecchie esperienze, a partire dalla tua decisione di lasciare giovanissimo Friborgo…
“Esatto. Dopo essere arrivato al termine della scuola dell’obbligo, a Friborgo non era possibile continuare gli studi con una scuola per sportivi come quella di Davos, dunque ho deciso di trasferirmi. Questo è un peccato, perché come me anche altri giovani come Bertschy o Scherwey sono partiti per lo stesso motivo. Ho scelto di fare una nuova esperienza e imparare il tedesco… All’inizio è stato un po’ difficile, ero molto giovane e a diverse ore di treno da casa, ma è stata una bella esperienza di vita”.

Ora però inizia un nuovo importante capitolo della tua carriera. Quali sono le prime impressioni?
“Mi sto ambientando piano piano, anche perché non ho ancora incontrato tutti i miei compagni. Wellinger lo conosco naturalmente dagli anni passati a Bienne, ed anche Loeffel non sarà per me un volto nuovo visto che sono amico di suo fratello. In generale ho comunque trovato un gruppo composto da diversi giovani che come me vogliono progredire, dunque ci spingeremo a vicenda… Sarà inoltre molto bello iniziare a scoprire Lugano, il Ticino ed imparare un po’ l’italiano”.

Arrivi a Lugano con la voglia di progredire, ma per te l’ultimo campionato ha già rappresentato un importante passo avanti…
“Possiamo dire di sì. Nella mia prima stagione a Bienne avevo potuto giocare sin dall’inizio una quarantina di partite, il che non era male, e dopo un paio di anni ho conquistato un posto fisso in squadra, ma sentivo comunque di non avere una vera influenza sul gioco. Nella seconda parte dell’ultimo campionato ho avuto più responsabilità, sono stati inserito negli special teams ed ero un po’ ovunque sul ghiaccio, ma ho ancora tanto da imparare. L’ultimo anno mi ha comunque dato tanta fiducia ed ho capito di essere pronto per una sfida più grande, come può essere quella di giocare nel Lugano”.

Cosa senti di poter portare al servizio della tua nuova squadra?
“Credo di essere un buon giocatore difensivamente, ed inoltre a Bienne ho dimostrato di avere delle qualità interessanti in powerplay. Come detto ho però tanto da imparare, non inizierò a saltare qua e là sul ghiaccio, ed uno dei miei obiettivi in bianconero è proprio quello di progredire e trovare equilibrio”.

Ti ritroverai inoltre a giocare in una squadra dagli obiettivi chiari, a Lugano si punta in alto…
“Sicuramente qui le aspettative sono un po’ più alte rispetto a Bienne, ed inoltre quest’anno si aggiungerà anche la Champions League, dunque avremo la possibilità di confrontarci con le migliori squadre di altri paesi. Questo è eccitante perché mi permetterà di capire ancora meglio qual è il mio livello. Come club è normale che gli obiettivi siano ambiziosi, negli ultimi tre anni il Lugano è andato vicino a vincere il titolo e si continua a costruire una squadra per completare il percorso. La coppa è naturalmente qualcosa che sogno, ma principalmente cerco di concentrarmi sull’immediato”.

Che effetto ti fa invece ritrovarti nella squadra con cui hai combattuto solo poco tempo fa in semifinale?
“Per ora con i miei nuovi compagni questo argomento non è uscito, ma sicuramente non c’è alcun problema… Siamo giocatori di hockey, è consuetudine affrontarsi duramente sul ghiaccio e pochi mesi dopo essere al lavoro tutti assieme. È il bello dello sport. Chiaramente lo scorso anno ero a Bienne e volevo assolutamente riuscire a vincere quella semifinale, ma è normale… Maxim Lapierre, ad esempio, dopo i confronti sul ghiaccio mi ha già scritto un messaggio dandomi il benvenuto in squadra. Quella con il Lugano è stata una bella sfida, e alla fine ha vinto il migliore”.

Se guardiamo alla prossima stagione, sembri dunque avere già ben definito i tuoi obiettivi…
“Sì, come detto voglio assolutamente progredire su ogni fronte. La convocazione in Nazionale svizzera, ad esempio, è uno degli obiettivi che mi pongo. Ho vissuto alcune esperienze nelle selezioni giovanili, ma sinora non ho ancora avuto l’opportunità di vestire rossocrociato in tornei maggiori oppure ai Mondiali. Nel corso dei prossimi anni quello è un gruppo di cui vorrei riuscire a fare parte. Lugano in questo senso è la vetrina ideale”.



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