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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Alcune considerazioni “semiserie” per ripercorrere il fine settimana vissuto dalla due squadre ticinesi

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno HAPPY THANKSGIVING, AMBRÌ PIOTTA!
Festa tipicamente statunitense, del ringraziamento alle nostre latitudini sentiamo parlare solamente “di striscio”, ma venerdì sera i tifosi biancoblù hanno avuto i loro motivi per essere grati alla festività americana. A causa del Thanksgiving, infatti, il Davos non ha ricevuto in tempo le carte necessarie per far debuttare il loro nuovo ingaggio Anton Rödin, arrivato nei Grigioni dopo aver lasciato i Vancouver Canucks, ma rimasto ad ammirare a bordo pista le meraviglie architettoniche della Vaillant Arena a causa della burocrazia.

due I VALZER DEL MATERIALE
Il derby di sabato è stato un match piuttosto travagliato per Benjamin Conz e Jesse Zgraggen, alle prese con alcuni problemi al materiale durante la sfida contro il Lugano. Si è iniziato con il futuro difensore dello Zugo, che ha dovuto più volte chiedere l’affilatura delle lame dei pattini, saltando diversi cambi e trascinandosi il problema per più di un periodo di gioco. Non molto più tranquilla nemmeno la partita del portiere, alle prese con dei guai alla maschera tanto da arrivare ad indossare quella del collega Gauthier Descloux, dando vita ad una situazione decisamente particolare. Gli addetti sulla panchina leventinese hanno cercato di reagire il più velocemente possibile, svolgendo un lavoro spesso dimenticato ma fondamentale.

tre DALLA RETE ALLA VALASCIA
Sono passati mesi da quando l’Ambrì Piotta aveva chiesto una mano ai propri tifosi per l’acquisto di un pannello LED da installare alla Valascia, e sabato sera si sono visti i risultati concreti dell’iniziativa di crowdfunding. Grazie all’apporto di piccole cifre da parte di alcuni tifosi, a cui si sono aggiunti contributi decisamente più sostanziosi firmati da sostenitori vicini al club, da oggi anche la pista biancoblù ha un elemento di modernità che rappresenta anche un piccolo sguardo a quello che dovrà essere il futuro. La rete internet ha permesso all’Ambrì Piotta di trovare le risorse per portare una novità alla Valascia, ora toccherà alla rete di conoscenze del club rendere possibile la costruzione dell’attesa nuova pista.

quattro AD AMBRÌ NON ESISTE UN PIANO B…
…oppure, tradotto nelle parole di Luca Cereda, ai biancoblù non basta svolgere il “compitino” per avere successo. È questa la realtà che il derby contro il Lugano ha nuovamente sottolineato, al termine di una partita giocata bene dall’Ambrì Piotta, ma senza che la squadra evidenziasse quel piccolo sforzo extra che può però tradursi in una grande differenza. Proprio per questo seguire la squadra leventinese è appassionante come non succedeva da anni, ma nel contempo sarà a livello mentale che lo staff dovrà svolgere il suo lavoro più importante. A confermarlo è stato lo stesso Cereda, quando ha spiegato come dal punto di vista fisico la sua squadra sia pronta a giocarne anche 100 di partite, ma è nella testa che si devono toccare i tasti giusti per far andare le gambe… Compito difficile ma doveroso, perché non esiste un Piano B.

cinque NOT SO FAST, BRATISLAVA
Con l’arrivo in Leventina di Dominik Kubalik, sembrava che la partenza dell’americano Jeff Taffe in direzione Slovan Bratislava fosse dietro l’angolo ma, anche se l’eventualità non è da escludere, per il veterano non è ancora tempo di pensare alla KHL. La squalifica rimediata da D’Agostini nel derby rimette infatti in gioco il centro, che verrà utilizzato da Cereda in prima linea spostando Emmerton all’ala. Ultima chiamata? Difficile dirlo a questo punto, ma in ogni caso sarà interessante osservare se Taffe riuscirà ad avere una reazione d’orgoglio dopo aver guardato le ultime partite dalla tribuna.


uno I FRUTTI DI BIASCA
Venerdì sera, contro lo Zugo alla Resega, il Lugano ha fatto esordire in LN il giovane difensore Lucas Matewa, proveniente dal Lugano U20 e dai Ticino Rockets. Il 18enne, cresciuto nel vivai di Losanna e Friborgo, è il secondo esordiente sotto l’egida di Greg Ireland dopo Vladislav Zorin, pescato nella formazione biaschese. Chiamato per far fronte alle assenze difensive tra le fila luganesi, Matewa è stato utilizzato contro lo Zugo e poi nel derby della Valascia, in un contesto decisamente caldo e molto difficile, ma il ragazzo ha mostrato personalità, talento e tanto coraggio. Non a caso nel derby era in pista sulle prime due reti del Lugano, lanciando l’azione che ha portato al raddoppio di Cunti. L’impressione è che di questi ragazzi sentiremo ancora parlare.

due NOVE E NON PIÙ NOVE
La famosa profezia di Nostradamus relativa alla fine del mondo non c’entra, tranquilli. In questo contesto si vuole solamente sottolineare come Luca Cunti sia tornato alla rete nel derby dopo 9 partite dal suo ultimo gol (rigore a Kloten). La stessa cosa era accaduta prima che il numero 12 bucasse gli aviatori, con altre 9 partite di pausa prima di segnare un’altra rete. Con il gol “annunciatissimo” della Valascia – dopo le numerose interviste che sottolineavano la sua voglia di tornare sul tabellino – i tifosi del Lugano sperano di non dover attendere ancora così a lungo, e chissà che il prossimo rientro di Damien Brunner non possa aiutarlo…

tre UNA NOTTE DI SONNO ED È SUBITO ELVIS
Sostituito dopo un tempo alla Resega contro lo Zugo, Elvis Merzlikins ha visto Manzato terminare la sfida contro i Tori, dopo aver subito due reti nei primi 20 minuti in una certa maniera anche evitabili. Nel derby della Valascia, il lettone ha però dimostrato di essere tornato in piena forma e con la massima concentrazione, tirando fuori una prestazione quasi perfetta, non fosse stato per la rete di Zwerger che gli ha impedito lo shutout. La prova che Elvis fosse di nuovo in lui però non erano solo le parate, ma un gesto in particolare, quel tentativo di segnare nei minuti finali con l’Ambrì senza portiere. Un tentativo rischioso, che ha portato un ingaggio nel terzo difensivo bianconero, ma una “pazzia” degna del Merzlikins migliore, quello che quando si esalta diventa imbattibile.

quattro I SACRIFICI PER TORNARE GRANDI
A volte si può pensare che a giocare delle partite “operaie” una squadra si comporti da “provinciale”, ma è esattamente il contrario. Senza certi colpi presi, senza i tuffi sul ghiaccio a bloccare i tiri, il Lugano non sarebbe lì dove si trova ora. Infatti nelle partite perse malamente, i bianconeri hanno pagato questa mancanza di sacrificio e solo tornando a giocare da squadra completa hanno ritrovato la vittoria. Un esempio viene dal Berna che, seppure sia dotato di un parco giocatori a dir poco impressionante per tecnica e forza fisica, è la squadra che blocca più tiri di tutto il campionato, ben 20 a partita. Alla Valascia il Lugano è tornato ad imitare il Berna, segnando con regolarità e con cinismo ma soprattutto mettendo in pista il sacrificio, con ben 23 tiri bloccati, con l’esempio di Luca Cunti, fiorettista e giocatore estremamente tecnico ma in grado di gettarsi sul ghiaccio a bloccare 3 tiri avversari, secondo solo a Ronchetti e Riva.

cinque MEGLIO POCHI MA BUONI
Solo Lugano e Losanna rimangono le uniche squadre in National League con soli 4 stranieri in rosa, anche se i vodesi hanno più volte fatto capire di essere alla ricerca di un quinto giocatore d’importazione. Poi c’è il Kloten che ne ha 3, ma sempre per una politica societaria discutibile e più volte smentita in corsa. Chi per scelta iniziale (Berna, Zugo e ZSC Lions), altri per infortuni (Davos), altri forzati da eventi di forze maggiori (Friborgo) e chi ancora per scarso rendimento di qualche presente (Ambrì Piotta) ma bene o male quasi tutte le compagni hanno già operato sul mercato. I bianconeri in questo senso hanno già fatto sapere di non voler andare prematuramente a rompere i buoni equilibri trovati in squadra e di non avere alcuna fretta di ingaggiare un quinto straniero. In fondo la scelta sembra saggia, Klasen, Lajunen, Lapierre e Sanguinetti finora, a parte normali periodi di leggera flessione, non hanno deluso le aspettative né hanno avuto assenze importanti. Il momento arriverà, in vista dei playoff, e ci sarà tutto il tempo di fare la scelta giusta senza la fretta che in passato ha tradito le aspettative.

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